Giornate FAI d’autunno: visite guidate al Fano Marine Center con i ricercatori

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FANO – Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, è una Fondazione nazionale senza scopo di lucro, che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano. Oggi il FAI gestisce e mantiene vivi oltre 70 tra castelli, ville, parchi storici, aree naturali e paesaggi di incontaminata bellezza, di cui 55 sono già stati aperti al pubblico dopo un accurato restauro. 

Il FAI agisce su tutto il territorio italiano anche grazie a una fitta rete di volontari organizzati in oltre cento Delegazioni locali che promuovono in concreto una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità.

IL FAI PER L’AMBIENTE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Negli ultimi anni, il FAI ha rafforzato il suo impegno nei confronti dell’ambiente e avviato campagne di sensibilizzazione sul tema del suolo #salvailsuolo, dell’acqua #salvalacqua e su quello urgentissimo del cambiamento climatico: #faiperilclima. un nuovo accordo sociale ed economico (un Blue Deal) che permette di affrontare le carenze infrastrutturali nazionali, gli effetti del cambiamento climatico globale e una gestione integrata tra i diversi impieghi dell’acqua, così da innestare cicli virtuosi di risparmio, recupero e riciclo.

La varietà straordinaria dei Beni FAI, dalle Alpi alla Sardegna, dai pascoli alle zone umide, dal Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia al Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, consente di approfondire i diversi effetti del cambiamento climatico che minaccia gli ecosistemi naturali, la biodiversità e le colture tradizionali, ma anche i paesaggi urbani e i monumenti storici basandosi sull’esperienza concreta del lavoro che il FAI svolge quotidianamente nei suoi Beni dove la crisi ambientale si tocca con mano. Ne sono una testimonianza il recente nubifragio che ha investito il 25 luglio scorso Milano e che ha provocato ingenti danni a Villa Necchi, l’alluvione del torrente Tescio nella piana del Bosco di San Francesco ad Assisi o il versante franato a Parco Villa Gregoriana a Tivoli. 

Non si tratta più di un nubifragio in sé ma al contrario del susseguirsi di quelle che vengono ormai definite le «frustate del clima», eventi estremi e frequenti di segno diverso e dirompente che vanno affrontati con le misure appropriate concentrandosi su mitigazione e adattamento ma anche sulla conoscenza perché conoscere è il primo passo per agire.

Proprio per questa forte sensibilità del FAI nei confronti delle problematiche climatiche, è particolarmente significativa quest’anno nelle giornate FAI d’Autunno, l’apertura al pubblico del Fano Marine Center, centro di eccellenza nella ricerca scientifica sul mare, impegnato anche nel monitoraggio del suo stato di salute, in particolare dell’Adriatico.

“E’ un’occasione unica e di grande interesse- ha detto Anna Siccoli, responsabile del Gruppo FAI di Fano- l’opportunità che ci ha concesso il Comitato Scientifico che ringraziamo sentitamente, di far conoscere alla cittadinanza le attività del Fano Marine Center. I progetti in corso saranno raccontati dai protagonisti che illustreranno le ricerche sulla biodiversità marina e sul monitoraggio ambientale, racconteranno perché il mare Adriatico può essere considerato una vera e propria nursery per numerose specie marine e perché è un formidabile indicatore degli effetti che le attività umane e i cambiamenti climatici hanno sull’ambiente marino e quindi sulla nostra vita.” 

FANO MARINE CENTER: LA SCIENZA DEL MARE

Il Fano Marine Center (FMC) è un laboratorio congiunto di ricerca e una hub nazionale e internazionale di eccellenza per lo studio della biodiversità, delle risorse e delle biotecnologie marine. Il Centro nasce dall’accordo siglato nel 2019 tra l’Università di Bologna, l’Università degli studi Carlo Bo di Urbino, l’Università Politecnica delle Marche, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, il Consiglio Nazionale Ricerche e il Comune di Fano. L’elevata qualificazione delle professionalità coinvolte permette di svolgere un’attività di ricerca di altissimo livello in grado di collaborare con altre importanti realtà di livello internazionale. Il Centro è inoltre uno dei più importanti poli didattico-scientifici dell’area adriatica e accoglie ogni anno da tutta Italia numerosi studenti per attività di dottorato.

Numerosi sono i campi di ricerca su cui i ricercatori sono impegnati: dalla biologia ed ecologia marina, allo studio del genoma degli organismi del mare, dall’acquacoltura ai farmaci derivati da microorganismi marini, dalla citizen science al biorisanamento di sedimenti e matrici marine, dallo studio dei meccanismi della biomineralizzazione marina, alle applicazioni tecnologiche e biotecnologiche dei biominerali.

L’edificio che ospita il Centro, realizzato su progetto degli architetti Celio Francioni e Mariano Cantarini nel 1989, si presenta come un contenitore dall’immagine facilmente riconoscibile e volutamente diversa dall’edilizia adiacente. L’elemento caratterizzante è la galleria interna che attraversa in diagonale tutto il volume dei laboratori e crea una prospettiva a cannocchiale entro la quale il mare diviene visivamente protagonista delle attività che si svolgono negli spazi interni. 

La sede del Fano Marine Center è situata nei primi due livelli dell’edificio, che conserva i piani superiori per le attività del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca orientato, come da tradizione pluriennale, allo studio degli stock ittici. A partire dal 2024, è previsto un ampliamento dei laboratori e degli spazi adibiti ad ufficio e verrà completato il museo del mare e l’allestimento di un acquario per riprodurre gli ambienti del Mare Adriatico.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LA VISITA

L’apertura del Centro durante le Giornate FAI d’Autunno rappresenta un’occasione unica per conoscere gli studi scientifici in atto volti a comprendere e salvaguardare il nostro mare. Accompagnati dai ricercatori, si potrà scoprire come avvengono i campionamenti in mare di acqua, sedimento e organismi e visitare i nuovi laboratori scientifici, nei quali vengono analizzati i campioni raccolti sotto molteplici aspetti, da quello biologico ed ecologico, a quello chimico e molecolare.

Un importante contributo all’attività di ricerca del Fano Marine Center che sarà illustrato nella visita, è quello della boa oceanografica Fortunae posizionata un anno fa al largo di Fano, grazie all’impegno del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Istituto IRBIM-CNR. 

Si tratta di una vera e propria sentinella del mare che rileva i principali parametri ambientali e fornisce dati online in tempo reale. Grazie ai filmati e alle immagini acquisite dalla boa oceanografica i ricercatori del Fano Marine Center hanno a disposizione un prezioso sistema di monitoraggio che fornisce parametri ambientali fondamentali per lo studio del mare.

La boa lunga circa 6 metri, rappresenta un esempio unico di laboratorio marino d’altura, completamente autonomo, alimentato dal sole, collegato con il mondo esterno con  router cellulare.

Equipaggiata con un set di sensori meteorologici, organizzati come una stazione meteo, la boa permette di ottenere osservazioni meteo proprio in mare dove in genere c’è una minore copertura. I sensori immersi invece forniscono misure di temperatura, salinità e ossigeno, più altri parametri fondamentali per il monitoraggio dello stato del mare e per individuare potenziali criticità. Infine, la boa è dotata di un sensore per la misura del moto ondoso. Tutti questi dati sono disponibili in tempo quasi-reale, https://fanomarinecenter.eu/it/ricerca/boa-meteo-marina,  utilizzabili sia per scopi scientifici che per chiunque svolga attività in mare.

INGRESSI E MODALITA’ DI ACCESSO

Le visite, di circa 30 minuti, per gruppi di 10 persone max, seguiranno i seguenti orari:

Sabato 14 ottobre e Domenica 15,   h 15-18,30  SOLO PER ISCRITTI FAI senza prenotazione 

L’iscrizione potrà essere fatta anche sul posto, presso il tavolo di accoglienza FAI, godendo di un’agevolazione di 10 euro in meno su ogni tipologia di quota

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