Future Day, Ricci: “Accelerare, respirare, abbracciare Pesaro. Il meglio deve ancora venire”

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PESARO – «Accelerare», «respirare», «abbracciare» la città. Per passare da «un bel po’» a «un gran bel po’». In piazza Mosca Matteo Ricci scandisce i verbi dell’architrave, nel giorno del Future Day. Ma prima rivendica i risultati: «Cinque anni intensi, in cui abbiamo triplicato il programma del 2014. Con una squadra compatta». Premessa: «Abbiamo ereditato una città ben governata, ma più povera e con meno lavoro a causa della crisi». Di qui la strategia sulla «ristrutturazione dell’economia». Perché «rimaniamo fortemente legati alla manifattura, ma possiamo crescere su turismo e servizi. Settori considerati marginali troppo a lungo». Nel suo bilancio, il sindaco parla dell’allungo. E di una città che cambia.

PIU’ NAZIONALE – «Di provincia, ma non provinciali. Così abbiamo intercettato 200 milioni da Europa, Stato, Regione. Convincendo il governo, nel 2016, a sbloccare il patto di stabilità. Decuplicando gli investimenti». Numeri: «Dodici impianti sportivi nuovi, 300 strade asfaltate, 13mila punti luce cambiati in città. Cose che altrimenti non si sarebbero fatte». Senza il maggior appeal, nota Ricci, «non sarebbe arrivato il riconoscimento Unesco di città della musica. O la legge sul 150esimo di Rossini, che ha messo in moto centinaia di iniziative».

PIU’ BELLA – «Abbiamo riqualificato la zona del centro e del mare. Togliendo le auto davanti ai luoghi simbolo della città. Spingendo sulla ‘guerra al brutto’, con le ordinanze antidegrado. E la vivacità ha consentito al centro di reggere molto meglio di altre realtà: lo ha riconosciuto anche l’indagine della Confcommercio». Il sindaco città «la valorizzazione del San Bartolo e dei castelli, con la nuova piazza di Candelara in costruzione». Oltre alle trasformazioni urbanistiche avviate, «in primis via dell’Acquedotto e area intorno alla stazione».

PIU’ GIUSTA – «Prima destinavamo 20 milioni del nostro bilancio sul welfare. Abbiamo aumentato le risorse, passando a 22 milioni. C’è una grande tradizione di solidarietà. Ma i bisogni crescevano e dovevamo mantenere la coesione sociale. Lo abbiamo fatto con scelte coraggiose, come il dimezzamento dei dirigenti e la chiusura di Pesaro Studi. Perché non si possono spendere 900mila euro all’anno per mantenere qui due corsi della Carlo Bo e poi non avere i soldi per gli asili. La politica è prendersi responsabilità». Non solo: «Abbiamo rimodulato le tariffe dei nidi e siamo riusciti ad assumere le maestre per le materne». Con «attenzione alle politiche per i più deboli e i servizi dedicati alle famiglie, all’handicap, alle nuove povertà». Sulle case Erap: «Dopo Vismara, sono in corso gli investimenti su via Mazza e via della Vetreria».

PIU’ VIVACE – «Moltiplicati gli eventi sportivi, culturali e per i giovani. Siamo ancora all’inizio, ma il turismo segna un aumento del 13 per cento. E abbiamo battuto tutti i record di abbonamenti a teatro. Significa che investire sulla cultura aumenta il livello di civiltà». L’inciso: «Le cose culturalmente valide non sono quelle dove c’è poca gente. Dobbiamo avere la capacità di avvicinare la cultura al popolo. Allargare la fruizione, non parlare in salotti ristretti». Il sindaco rimarca «il riconoscimento di città europea dello sport», ma anche «la riduzione drastica dell’esodo» verso la Romagna. «Vivacizzare la città significa avere ridotto le stragi stradali del sabato sera. Dando un po’ di serenità in più ai genitori che attendono i figli a casa. Andremo avanti sull’estate, resta ancora molto da fare sull’inverno».
PIU’ VERDE – «C’è stato un salto ulteriore sulla sostenibilità. Con il 70 per cento di raccolta differenziata, i 90 chilometri raggiunti di bicipolitana, i 6500 alberi piantati. O i 115 ettari edificabili tornati a destinazione verde o agricola». Sull’ex Amga: «Se qualcuno non l’avesse ancora capito, finita la bonifica lì ci facciamo un parco. Restituiamo un polmone verde ai cittadini del porto. Nessuno costruirà più niente là sopra».
RILANCIO – Messaggi contro le parole d’odio, «quelle di una politica che è in grado solo di insultare e parla esclusivamente alla pancia della gente. Le parole d’odio e disprezzo provocano violenza, razzismo, inquinano la società. Noi non punteremo sulla frustrazione dei pesaresi, ma parleremo ai bisogni dei pesaresi. Con grande speranza e fiducia». Dunque, «tre verbi che esprimono immagini positive. Per costruire il nostro programma insieme».

ACCELERARE – «Non ci accontentiamo, non dobbiamo perdere l’ansia di fare le cose». Quindi: «Dobbiamo andare più veloce, spingendo ulteriormente i cantieri. C’è tanto da ultimare: il vecchio palas, il campo da rugby, il PalaF per le altre attività sportive. Oltre a completare ulteriormente lo stadio». Anche perché «abbiamo investito sullo sport e sugli impianti per candidare la città, tra l’altro, a qualsiasi tipo di manifestazione sportiva. Vedi Giochi del Mediterraneo 2025 e Beach Games del 2023 insieme al Coni». Inoltre: «Continueremo a investire su turismo, vivacità e cultura. Anche per questo abbiamo deciso di candidare Pesaro a città europea della cultura 2033. Mi auguro insieme a Urbino. L’orizzonte è la dimostrazione che una buona amministrazione non guarda solo alle scadenze elettorali ma al futuro delle nuove generazioni». Si andrà avanti su «detassazione delle imprese e incentivi agli hotel che ristrutturano». Ma anche su «Unione dei Comuni», «rapporti con Fano: non solo sull’ospedale ma anche sull’idea dell’arretramento della ferrovia», «relazioni larghe con la Regione e il porto di Ancona», «sinergie rafforzate con Bologna, sempre più nostro hub infrastrutturale». La spinta riguarderà «le opere di Autostrade», così come «le infrastrutture in genere. E chiederemo all’opposizione, visto che oggi è al governo, di non fare a gara per bloccare le cose. Piuttosto di darci una mano a portare a Pesaro soldi. Non si può lavorare contro la città». Poi i passaggi sul nuovo ospedale di Muraglia, insieme al «ripensamento dell’area attuale del San Salvatore con un concorso architettonico. La parte di recente ristrutturata può ospitare gli ambulatori sparsi nella città. Il resto si può orientare verso il tema dell’invecchiamento della popolazione». Si prosegue con le novità sul San Benedetto («lavoreremo per riqualificare l’ex lavanderia, collegandola alla San Giovanni») e gli Orti Giulii: «C’è chi fa gli esposti per bloccare le opere e chi invece trova le strade per completarle e metterle a disposizione della città». Sulla nuova questura: «Abbiamo trovato 6 milioni e 200mila euro per ristrutturare l’ex intendenza di Finanza. Chi si mette di traverso è contro la sicurezza della città. Andremo avanti con determinazione». Porto: «In questi anni sono stati fatti lavori straordinari, servono altri 10 milioni dallo Stato per completare la modernizzazione».

RESPIRARE – «Un amministratore deve sentire il battito della città, con animo popolare. Le ironie sulle cene e i barbieri? Da chi si riempie la bocca con la parola ‘partecipazione’ e non parla più con nessuno». Respirare è «pensare alla trasformazione edilizia, senza consumo di territorio. Non ha più senso sul lato ambientale ed economico. Se si farà una variante al Piano regolatore, sarà nel segno di flessibilità e semplificazione». Poi la bicipolitana, «dove arriveremo a quota 100 chilometri. Portandola a Villa Ceccolini, Cattabrighe e Borgo Santa Maria». Ma il sindaco insiste anche sul concetto di «città-giardino, ancora più verde e pulita. Continuando la battaglia culturale contro la maleducazione della gente: dalle cacche dei cani ai mozziconi, fino alle carte ai bordi della strada. Ognuno ha il diritto di vivere in una città pulita, ma ha il dovere di non sporcarla». Ricci va avanti con i progetti per «l’asse via Passeri-via Curiel» e quelli su «via Fratti-via Giolitti». Quindi «piazza Aldo Moro come elemento nuovo di collegamento tra centro e viale Repubblica. E porteremo avanti, con determinazione, il sogno del ponte ciclopedonale a Baia Flaminia. Su cui stiamo già lavorando». La lista include «i boschi, i parchi, i lavori di depurazione sul fiume».

ABBRACCIARE – «Abbracciare significa proteggere, senza escludere nessuno. Continueremo a investire con forza su welfare, sociale e scuola». Con una formula: «Doveri e diritti uguali per tutti. Poi, prima chi ha bisogno. E’ l’idea di una città solidale». E «dove non c’è integrazione, non solo c’è una città meno giusta ma anche meno sicura». Virata sulle nuove sfide del welfare: «Invecchiamento della popolazione, tema dell’autismo, disagio psichiatrico, lotta alle dipendenze». Ma «continueremo il lavoro anche sull’edilizia scolastica. Abbiamo fatto 100 interventi nelle scuole in questi anni. Stiamo costruendo una nuova media in via Lamarmora. E nei prossimi anni la priorità sarà la nuova elementare Mascarucci». Nel frattempo, «abbiamo deciso di dare un contributo ulteriore al sostegno alla maternità. Dal 2019 gli asili nido costeranno il 20 per cento in meno. Dal 2020 vogliamo dare anche uno sconto sulle mense». Abbracciare è «valorizzare la cultura, con il Museo Rossini, i lavori in corso all’Oliveriana, il progetto sulla Pesaro storica. Ma lanceremo nei prossimi giorni anche un’idea realistica di valorizzazione sui mosaici del Duomo. Che sottoporremo al vescovo e al ministero».

VOLATA – «Mai abbiamo messo la nostra parte politica prima di Pesaro. Per noi è sempre venuta prima la città. Non prendiamo ordini da nessuno: né da blog, né da aziende, né da leader nazionali». Gli altri, osserva, «hanno simboli vuoti, ma dietro non c’è nessuno. Non riescono a fare nemmeno le liste. Noi abbiamo liste vere: i pesaresi non sono sciocchi, votano le persone e non simboli vuoti». E Ricci vuole «una campagna con parole positive e il sorriso sulle labbra. Non insultiamo nessuno, parliamo della città che cambia e a tutti gli elettori. Sappiamo però, purtroppo, che a Pesaro l’opposizione farà il contrario. Non hanno idee, uomini e parlano solo male del sindaco». Conclusione: «Andiamo a vincere, orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Ma anche consapevoli che il meglio deve ancora venire».

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