PESARO – L’embargo per i prodotti dell’agro-alimentare e le sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Russia sono costati alle aziende marchigiane oltre 70 milioni di euro solo nei primi 3 mesi dell’anno, con un calo del fatturato pari al 42,3%, cifra che si va a sommare ai 123,5 milioni persi nel corso di tutto il 2014 (-17% rispetto al 2013). E’ quanto è emerso oggi a Pesaro, in occasione del forum Marche-Russia, organizzato dalla Camera di commercio di Pesaro Urbino.
Secondo Aspin 2000, che ha elaborato i dati dell’Istat, dal 2013 ad oggi il calo dell’export marchigiano è molto evidente e, per il presidente dell’ente camerale pesarese, Alberto Drudi, “ha un impatto devastante sulle aziende della regione”. In particolare, soffrono i fatturati dell’agro-alimentare (-75,6% nel trimestre gennaio-marzo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e dell’arredamento (-12,5%). “Si tratta di una situazione che le imprese marchigiane non possono più sostenere – ha dichiarato oggi Drudi, in conferenza stampa – per due ragioni in particolare: queste perdite si vanno a sommare a una situazione di crisi ancora latente e, al momento, non sono recuperate né attraverso una crescita dei fatturati sul mercato italiano, né su altri significativi mercati di sbocco”. Da qui, un nuovo e forte appello del presidente della Camera di commercio pesarese perché “il governo italiano si faccia sentire a livello di Unione europea”. “L’incontro di oggi a Pesaro conferma che imprese e istituzioni, italiane e russe, vogliono e continuano a lavorare insieme – ha fatto notare -, per cui l’unica strada percorribile va in direzione opposta a embargo e sanzioni, che invece rischiano di allontanare irrimediabilmente le aziende italiane dal mercato russo”.
Mercato russo che richiede produzioni made in Marche, come ha confermato la presenza a Pesaro di una delegazione proveniente dalle regioni degli Urali e del Volga, tra le più ricche e a crescita più sostenuta dell’intera Russia. Oltre 70 sono state le aziende, provenienti da tutte le Marche, che hanno incontrato ‘faccia a faccia’ imprenditori, importatori e professionisti provenienti da un’area all’interno della quale vivono circa 30 milioni di abitanti. “Un interesse rinnovato, che dà la misura del valore di quel mercato – ha spiegato Drudi -, che ha nell’agro-alimentare e nell’arredamento i principali settori di interesse. Ma la richiesta di prodotti e know-how marchigiano riguarda anche la metallurgia, la meccanica e la moda”.
“Non siamo in vacanza, ma per incontrare direttamente le aziende marchigiane e avviare con loro nuove forme di collaborazione e di business – ha spiegato Mikahil Plyshevskiy, presidente dell’Associazione dei mobilieri e degli importatori di mobili degli Urali –: la delegazione che guido è estremamente qualificata e molto orientata al mercato italiano, in particolare, a quello marchigiano”.
“Considero il Forum Marche-Russia – ha sottolineato Drudi – come un’occasione di rilancio dei rapporti economici con Mosca e le sue regioni, visto che quelli istituzionali, dal 2005, non si sono mai interrotti. Al tempo stesso, mi aspetto che le aziende marchigiane non restino ferme, prigioniere della crisi, ma approfittino dei nostri sforzi, indirizzati a creare per loro nuove occasioni di business”. Il presidente della Camera di commercio di Pesaro Urbino, infine, ha auspicato che, “magari alla fine del mese di ottobre, una delegazione altrettanto qualificata di imprenditori possa ricambiare la visita, valutando in loco le reali potenzialità delle regioni degli Urali e del Volga”.