Finanziamenti a fondo perduto UE: gli italiani non ne approfittano

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Ancora una volta l’Italia si distingue per l’eccessiva complessità dell’apparato burocratico. E’ di questi giorni l’inchiesta del corriere.it che ha sottolineato l’incapacità delle amministrazioni italiane ad accedere ai finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione dall’Unione Europea. Si tratta, per lo più, di finanziamenti agevolati rivolti alla micro imprenditorialità, ossia liberi professionisti, artigiani e piccoli imprenditori.

Peccato, verrebbe da dire, perchè sono proprio i soggetti che, più di tutti, hanno difficoltà ad accedere al credito per vie normali, viste le garanzie stringenti che sono solite chiedere le banche. Eppure sono poche le regioni che si stanno muovendo in questo senso.

L’obiettivo è quello di rendere più semplice l’accesso ai finanziamenti a fondo perduto che l’Unione Europea mette a disposizione delle piccole aziende. Eppure, secondo il corriere, parliamo di una cifra tutt’altro che trascurabile: 450 miliardi di euro a disposizione.

La categoria meno tutelata è quella dei liberi professionisti, visto che solo 5 regioni hanno sbloccato l’accesso ai fondi agevolati. Ma come funzionano questi finanziamenti a fondo perduto e perchè sono così importanti? Secondo lo staff del sito prestitisbp si tratta di una possibilità unica di accesso al credito. Con i finanziamenti a fondo perduto, infatti, i piccoli imprenditori e i liberi professionisti possono ottenere fondi da investire nella propria crescita professionale.

Si tratta di prestiti che prevedono una quota da rimborsare e, appunto, una quota a fondo perduto, ossia che viene erogata senza la necessità di doverla restituire. Questo, di fatto, è un fattore estremamente importante. Secondo gli ultimi dati ufficiali, infatti, oltre il 50% delle piccole attività chiude i battenti nel corso dei primi 2 anni di vita per mancanza di liquidità.

Tradotto, le piccolissime imprese e i liberi professionisti non riescono ad accedere al credito e, di conseguenza, non riescono ad avere la liquidità necessaria ad investire in strutture, servizi e macchinari per poter svolgere il proprio lavoro al meglio ed essere competitivi sul mercato. I finanziamenti a fondo perduto dell’Unione Europea rappresentano una grande opportunità in tal senso e l’augurio che possiamo farci è che le regioni, che sono gli organi preposti a distribuire questi fondi sul territorio, possano introdurre delle procedure più semplici.

Un passaggio di cui avremmo davvero bisogno viste anche le caratteristiche dell’economia del nostro paese composta, per lo più, da microimprese che rischiano di sparire proprio perchè troppo piccole. Ma senza l’accesso a delle agevolazioni, come appunto quelle dei finanziamenti a fondo perduto, difficilmente si può uscire da una situazione di stallo e permettere ai giovani di “crearsi” il proprio lavoro.

20 COMMENTS

  1. Spesso la UE non finanzia l’intero importo richiesto: vuol dire che chi presenta richiesta deve avere comunque un certa somma da investire! Traduzione: la UE aiuta i MENO bisognosi!!!

    • I finanziamenti ci sono ma ad esempio i miei figli vorrebbero intraprendere un’attività di allevamento, ma per avere diritto ai finanziamenti per i giovani agricoltori dovremmo iniziare a fare una stalla,ecc. a nostre spese. Quindi chi riceverà questi soldi saranno i soliti che hanno la possibilità di poter investire la somma iniziale (che non è poco). Alla faccia dell’ aiuto ai giovani!

  2. Non ne aprofittano perché probabilmente no c’è un’informazione adeguata da parte dei midia e sopratutto dai politici certe notizie non si dicono a nessuno in modo che i pochi poi ne aprofittano ??

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