Fano scartata come Capitale della Cultura, Panaroni, Mazzanti e Giuliani: “Fano non sa valorizzare il suo patrimonio”

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FANO – “Con estremo rammarico apprendiamo che la città di Fano non è riuscita nemmeno a classificarsi tra le 10 finaliste nazionali (su 28 partecipanti) per essere insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022.” Così Francesco Panaroni, Tommaso Mazzanti e Matteo Giuliani (M5S) sull’esclusione di Fano dalle finaliste per il titolo di città Capitale Italiana della cultura 2022.

“Dopo la presentazione in pompa magna alla Chiesa di San Francesco, con tanto di “giuramento di Vitruvio”, con le esaltazioni di Fano città ecosostenibile che guardava alla green economy ed alla tutela del paesaggio, proprio pochi giorni dopo aver approvato in consiglio comunale la devastazione ambientale di Belgatto e Gimarra, ieri è giunta la notizia che Fano è stata scartata. Prendiamo atto con sincero dispiacere che la nostra città ha perso la prospettiva di importanti ricadute anche di carattere turistico ed economico che il titolo avrebbe generato in città.”

“Le Giunte Seri, in più di sei anni, non hanno mai messo le politiche culturali al centro dello sviluppo della città, prima con un Assessore competente ma a mezzo servizio, poi con il suo successore contestato fin dall’inizio dalla stessa maggioranza, destinatario di più interrogazioni sul proprio operato, evidenziando guerre intestine, per poi finire con la delega alla Cultura rimasta in capo al Sindaco, evidenziando l’incapacità di mettere le persone giuste al posto giusto. L’Assessorato alla Cultura necessita di persone qualificate innanzitutto, ed a Fano certamente non mancano, ma anche di tempo, programmazione e strategia comunicativa. Quando venne a Fano, lo scorso anno, l’ex Ministro Bonisoli (M5S), invitò la città a presentare progetti validi che avrebbero facilitato l’arrivo di risorse da parte di Roma.”

“Fano ha dato i natali a uno dei più grandi architetti della storia, Vitruvio, ha le mura romane tra le più lunghe e conservate al mondo, testimonianze archeologiche millenarie, opere di Raffaello e del Perugino, un teatro di rilievo, palazzi storici, un Carnevale antichissimo. Qui è riemerso alla luce l’atleta del Lisippo. Fano ha un progetto culturale di primissimo ordine, conosciuto in Europa e nel mondo, “Fano città dei bambini”. Eppure siamo stati scavalcati da altre realtà con un patrimonio materiale e immateriale meno ingente ma che evidentemente ha goduto di un’adeguata valorizzazione ed è stato ritenuto più meritevole di considerazione. Al di là dell’indubbia professionalità di chi ha lavorato al dossier di candidatura di Fano, è evidente che quanto avvenuto è il triste risultato di sei anni di politiche culturali irrilevanti.”

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