Due nuove risorse on line per il Sistema Bibliotecario di Fano

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FANO – Mercoledì 18 febbraio sono state messe on line sul sito del Sistema Bibliotecario di Fano due nuove risorse: la collezione delle riviste cartacee conservate presso la Biblioteca Federiciana e la collezione di Nuovi Studi Fanesi pubblicate in modalità open access.

Le due nuove risorse si possono consultare dal sito www.sistemabibliotecariofano.it, le riviste della Biblioteca Federiciana si trovano nella pagina “Ricerca e catalogo” nell’indice a sinistra “Emeroteca”. Nuovi studi Fanesi è consultabile dalla pagina “Pubblicazioni”.

Le due risorse, accessibili on line gratuitamente, sono degli strumenti che vogliono avvicinare non solo gli studiosi al patrimonio della Federiciana ma anche i cittadini, informandoli su una delle ricchezze della nostra città.

“Nuovi Studi Fanesi” è la rivista annuale che la biblioteca Federiciana pubblica dal 1986, nata dopo la cessazione di “Fano supplemento al Notiziario di informazione sui problemi cittadini”.
“Nuovi Studi Fanesi” raccoglie saggi storici e letterari che studiano e approfondiscono la vita di personaggi e le vicende legate alla storia del nostro territorio e propone ricerche sui fondi archivistici e librari della Biblioteca Federiciana.
Tutti i volumi della rivista Nuovi Studi Fanesi sono ora interamente disponibili in formato digitale in formato pdf per un totale di 233 articoli (circa 6500 scansioni). Il progetto prevede di mettere a disposizione online anche “Fano supplemento al Notiziario di informazione sui problemi cittadini” e i “Quaderni di Nuovi Studi Fanesi”.

L’elenco delle riviste della Biblioteca Federiciana, comprende oltre 1.800 testate in ordine alfabetico in cui è indicata la consistenza delle riviste possedute e la loro collocazione.
La collezione delle riviste della Biblioteca Federiciana è molto vasta e interessante dal punto di vista della ricerca e dello studio della storia della stampa in Italia.
Tra le tante segnaliamo:

La Nuova Antologia periodico trimestrale di lettere, scienze ed arti fondato nel gennaio 1866 a Firenze. È edito dalla Fondazione Spadolini-Nuova Antologia. Tra le riviste italiane in attività è tra le più longeve e prestigiose.

Il Contemporaneo fu il primo giornale politico dello Stato Pontificio. Il suo programma sottoscritto da Monsignor Carlo Gazola, dal Marchese Luigi Potenziani, da Federico Torre e da Luigi Masi, faceva professione di moderazione, affermando di voler essere «giornale di progresso ma temperato». Ben presto questo foglio si aprì alla collaborazione di intellettuali delle varie parti di Italia e di diverso orientamento ideale da Gino Capponi a Montanelli, da Luigi Dragonetti a Leopoldo Galeotti.

Il fischietto foglio umoristico e satirico-caricaturale fondato dal tipografo Giuseppe Cassone, fu diretto inizialmente dal poeta Carlo A. Valle.
Di taglio liberal-moderato, e sostenitore più o meno scoperto di Cavour, toccò presto le 2.500-3.000 copie, successo in buona parte dovuto dalla presenza di alcuni tra i migliori disegnatori italiani dell’epoca come Pedrone, Redenti, Virginio e Teja.

Il Mondo si schiera per l’ordine, la legalità, la giustizia, come si può leggere nell’Introduzione pubblicata nel primo numero:
Non si spaventino i retrogradi all’annunzio di quest’altro giornale, che quantunque si manifesterà redatto da una penna di ferro usa a scrivere i delitti sulle parieti dell’Inferno; pure essa non è arroventata né dalla fiamma repubblicana, né fatta arrugginire dal pigro gelo dell’assolutismo. I compilatori del Mondo fanno professione di ordine, di legalità, di giustizia, e quindi da qual mai siasi partito o fazione l’ordine, la legalità, la giustizia venissero manomesse o avversate; il Mondo la cui esistenza è nell’ordine, giacché senz’ordine tentenna e crolla, alzerà il flagello della carità incontro a’ traviati e chiameralli all’ordine.

Il Mondo illustrato Fu tra i primi giornali ad interpretare gli slanci risorgimentali. Promotore di un programma municipalista, si ispirava agli ideali giobertiani.
Splendidamente stampato ed illustrato aprì una fase nuova nel giornalismo italiano cercando di avvicinarsi ai modelli stranieri più affermati come l’inglese Penny Magazine e i francesi Magasin pittoresque e Musée de familles.

L’Opinione Filomonarchico, moderatamente liberale, fu denominato la nonna in quanto seguì la sede della capitale (Torino, Firenze, Roma).
Il programma del giornale, che fu un fedele interprete del pensiero di Cavour, si riassumeva nei termini: nazionalità, monarcato, progresso, legalità.

La Patria fu l’organo del gruppo liberal-moderato di Ricasoli e questi, oltre a finanziare in larga misura il giornale, ne assunse inizialmente la direzione.
Le proposte de La Patria erano inserite in una prospettiva che puntava sulla legalità e sulla cooperazione tra popolo e governo, dalle quali traspariva la chiara volontà dei fondatori del giornale di attribuirsi una funzione di direzione del movimento liberale toscano.

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