Dipendenza dal gioco d’azzardo: il PD presenta una mozione

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FANO – Prevenire e contrastare il rischio di diffusione del GAP, gioco d’azzardo patologico, avviando nel contempo un percorso a sostegno di una cultura sana del gioco, inteso come strumento di formazione. Questa in estrema sintesi la mozione presentata dai dieci consiglieri del Gruppo del Partito democratico di Fano con la quale si affronta una problematica in crescita, quella delle dipendenze da gioco d’azzardo, così come in espansione è il settore dei giochi e delle lotterie.

Secondo i dati dell’AAMS, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, ci sono in Italia 15 milioni di giocatori abituali, di cui 2 milioni a rischio patologico e circa 800 mila giocatori già patologici. Le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della società: quelle con un minor tasso di scolarizzazione (il 61% dei laureati, il 70,4% di chi ha il diploma superiore, l’80,3% di chi ha la licenza media), quelle con minori certezze lavorative (il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato, l’80,2% dei lavoratori saltuari, l’86,7% dei cassintegrati).

Preoccupante la stima dell’incidenza sui giovani: giocano il 47,1% degli studenti tra i 15 e i 19 anni con un rischio di dipendenza tra il 10 e il 14%. Ancor di più allarmante il dato relativo ai bambini: l’8% tra i 7 e gli 11 anni gioca soldi online e il 15,3% nei giochi offline.

Su questo scenario s’innesta la dipendenza da gioco, una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, con pesanti ricadute sulla sfera lavorativa e degli affetti, fino a condurre a conseguenze estreme.

A fronte di ciò, il Gruppo consiliare PD (Sara Cucchiarini, Federico Perini, Rosetta Fulvi, Enrico Nicolelli, Renato Claudio Minardi, Alberto Bacchiocchi, Francesco Torriani, Cristian Fanesi, Terenzio Ciaroni, Enrico Fumante) impegna il Sindaco e la Giunta ad una serie di azioni tra cui realizzare una mappatura dei locali (sale gioco d’azzardo, sale giochi, esercizi commerciali con slot-machine) nel territorio comunale; revisionare il vigente regolamento comunale per l’attività “sala gioco” e l’uso di apparecchi da gioco negli esercizi autorizzati aumentando la “distanza minima di 200 metri lineari da luoghi come ospedali, scuole, chiese, ospedali luoghi di culto”, aggiungendo i “centri di aggregazione giovanile e luoghi di studio” e istituendo un nucleo di vigilanza in collaborazione con Polizia Municipale e Forze dell’Ordine.

Inoltre individuare incentivi non solo di natura economica per gli esercizi commerciali che non hanno o rinunciano alle slot-machine, come ad esempio un marchio distintivo di locali privi di apparecchi per il gioco d’azzardo, da promuovere adeguatamente, eventualmente frutto un “concorso di idee” tra le scuole al fine di sensibilizzare in modo attivo la discussione tra i giovani.

Infine attuare iniziative culturali di prevenzione in luoghi pubblici e ambienti di lavoro per raggiungere tutte le categorie sociali e, in collaborazione con le diverse agenzie educative, dedicare una particolare attenzione al mondo dei giovani e giovanissimi per far “conoscere e comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo, costruendo un atteggiamento e una mentalità che recuperi i valori fondanti della nostra società basata sul lavoro, sull’impegno e sui talenti e incentivando al gioco sano”, forma di aggregazione virtuosa, elemento fondamentale nell’educazione e nell’evoluzione psicofisica della persona, potente strumento di maturazione e di adattamento.

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