Covid-19: sanificazioni, orari, spazi, ruolo del medico: Cna spiega cosa fare

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PESARO – Quella che ormai viene comunemente definita Fase II, e che sta comportando e comporterà di qui al 4 maggio la riapertura di molte attività e dal primo giugno di quasi tutte quelle produttive e di servizio impone una serie di regole, protocolli e comportamenti per le imprese e i loro dipendenti che il Governo ha definito con le parti sociali, datoriali e i rappresentanti dei lavoratori.  Un Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro che contiene linee guida condivise per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio che ora però sono state rafforzate e meglio specificate nel Dpcm del 26 aprile scorso (allegati 6 e 7) e che integra il famoso Protocollo condiviso dello scorso 14 marzo. La CNA di Pesaro e Urbino e Master Quality, la società dell’associazione specializzata in prevenzione e sicurezza sul lavoro, spiega alcune nuove e più stringenti regole per i datori di lavoro. Vediamo le principali.

Informazione ai lavoratori e Dispositivi di prevenzione

La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. L’azienda deve fornire una informazione adeguata sulla base delle mansioni e dei contesti lavorativi, con particolare riferimento al complesso delle misure adottate cui il personale deve attenersi in particolare sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, etc.), per contribuire a prevenire ogni possibile forma di diffusione di contagio.

 

Sanificazione straordinaria

Nelle aree geografiche di maggiore endemia e in cui si sono registrati casi sospetti di Covid-19, e dunque anche nella provincia di Pesaro e Urbino, in aggiunta alle normali attività di pulizia è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020

Lavoro a distanza

Il lavoro a distanza continua ad essere favorito anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività: assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause.

Distanziamento sociale e rimodulazione degli spazi di lavoro

E’ necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente con la natura dei processi produttivi e degli spazi aziendali. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi ricavati ad esempio da uffici inutilizzati, sale riunioni.

Per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente potranno essere trovate soluzioni innovative come, ad esempio, il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro ovvero, analoghe soluzioni.

Articolazione degli orari di lavoro

L’articolazione del lavoro potrà essere ridefinita con orari differenziati che favoriscano il distanziamento sociale riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo assembramenti all’entrata e all’uscita con flessibilità di orari.

È essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa (commuting), con particolare riferimento all’utilizzo del trasporto pubblico. Per tale motivo andrebbero incentivate forme di trasporto verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i viaggiatori e favorendo l’uso del mezzo privato o di navette.

Ruolo del medico

Il medico competente avrà un ruolo ancor più importante nell’applicazione delle indicazioni delle Autorità Sanitarie e dovrà collaborare alla redazione del Protocollo aziendale anticontagio. Alla ripresa delle attività, è opportuno che il medico sia coinvolto per l’identificazione dei soggetti con particolari situazioni di fragilità anche in relazione all’età. Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l’infezione da COVID19, il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.

Comitato per la verifica dell’applicazione Protocollo anti-Covid

Infine deve essere costituito un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Riapertura in sicurezza

“Si tratta di misure ancor più stringenti per le aziende, i datori di lavoro – dicono il segretario della CNA Moreno Bordoni e il responsabile di Master Quality, Massimiliano Luchetti – ne siamo consapevoli. Ma comprendiamo l’importanza della posta in gioco, ovvero quella della salvaguardia e della tutela della salute pubblica. Per questo crediamo che sia auspicabile oltre ad una ripresa il più celere possibile delle attività, un riavvio nel rispetto delle regole e dei protocolli previsti. Siamo consapevoli che questo comporterà ulteriori sacrifici e costi per le imprese. Ma crediamo che sia l’unica strada per riprendere le attività nella massima sicurezza per non rischiare una retromarcia o, peggio, un nuovo stop delle attività produttive.

  • La CNA di Pesaro e Urbino e Master Quality sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e consulenze.

 

In foto: Massimiliano Luchetti responsabile di Master Quality (sotto); Moreno Bordoni, segretario CNA di Pesaro e Urbino (in copertina).

 

 

 

 

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