Coronavirus, nelle Marche piovono disdette. Passa l’idea che è meglio non venire

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Fra gli operatori turistici, che stanno subendo danni gravissimi, in parte dovuti anche all’isteria generale che si è creata sul caso del coronavirus, ci sono anche le guide e gli accompagnatori turistici delle Marche associati a Federagit, la Federazione Italiana Guide Turistiche Accompagnatori ed Interpreti, aderente a Confesercenti.

La categoria denuncia il pressoché completo annullamento delle prenotazioni di servizi e la preoccupazione per quanto accadrà nella immediata stagione a venire: “Pesano, sul piano generale, il blocco delle gite scolastiche, la chiusura di strutture museali e persino la sospensione delle domeniche gratuite nei  musei statali –spiegano Carla Rossi presidente Federagit Confesercenti Marche e Roberto Borgiani direttore regionale Confesercenti- la situazione è aggravata dall’ordinanza regionale, formulata quando ancora non c’era alcun caso conclamato e quando ancora c’era notizia solo di un sospetto in un’area geograficamente periferica del territorio, che adotta un provvedimento sproporzionato rispetto alla situazione oggettiva e che concorre a far passare l’idea di una regione insicura dove è meglio non venire”.

“Le guide e gli accompagnatori turistici di Federagit Confesercenti Marche –proseguono- nel denunciare la gravità della situazione creatasi, che rischia di azzerare la redditività stagionale del settore, auspica interventi di sostegno diretto agli operatori, che si troveranno in difficoltà nei prossimi mesi, che sarebbero stati quelli più importanti dal punto di vista lavorativo dell’intero anno. Del pari, ci si aspetta un’azione di contrasto all’illogico clima di paura e terrore che si è creato e di ritorno ad un forte impegno sul piano della promozione del territorio regionale. In tal senso –concludono- si faranno comunicazioni e richieste agli organismi competenti a livello nazionale e regionale”.

Crisi senza precedenti per il turismo italiano

ll panico da coronavirus sta causando una crisi senza precedenti per il turismo italiano. In meno di una settimana dall’esplosione dell’allarme, alberghi, b&b e agenzie di viaggio hanno già visto andare in fumo 200 milioni di euro di prenotazioni per il mese di marzo. Bisogna urgentemente lavorare per arrivare ad una normalizzazione: se continua così, il settore – che vale il 13% circa del Pil italiano – rischia di affondare. A stimare l’impatto dell’emergenza sulle imprese del turismo è Assoturismo Confesercenti il cui presidente Vittorio Messina che sottolinea: “E’ il momento più buio, neanche l’11 settembre aveva inciso così pesantemente. Il comparto è già in zona rossa, e come tale va trattato”.

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