Coronavirus: Ceriscioli, su chiusura scuole nessun passo indietro

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“Il Governo impugna la nostra decisione di chiudere le scuole? Sarà l’occasione per vedere chi ha fatto bene, noi o il governo che si oppone. Io non faccio alcun passo indietro anzi l’impugnazione sarà utile per tutti, per la salute dei marchigiani e aiuterà il governo a tenere comportamenti più coerenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che ieri ha stabilito chiusura dele scuole intervistato a Circo Massimo, su Radio Capital. “Conte dice non c’è ragione di chiudere le scuole – spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -, ma quando mi ha telefonato mi ha parlato di un coordinamento nazionale per avere regole uniformi. La mattina dopo eravamo tutti noi presidenti di Regione in collegamento con il presidente del Consiglio, ma direttive omogenee non ci sono state date.

La Liguria e il Friuli Venezia Giulia hanno preso decisioni analoghe alla nostra quando c’erano casi alle loro porte. Io ieri aspettavo dal governo le linee guida ma non sono arrivate e nella serata c’è stato il primo caso nella nostra Regione (si è in attesa delle controanalisi dello Spallanzani, ndr) e un altro caso, il più preoccupante, al confine, a Cattolica, a un metro dalle Marche. Il contagiato di Cattolica ha parenti nelle Marche ed è stato molto in giro negli ultimi giorni. A quel punto – seguita il governatore – abbiamo avuto la stessa situazione delle altre Regioni e non aveva senso non seguire le indicazioni dei tecnici. Il Governo ha perso un’occasione per determinare la stessa strategia per tutti, misure uguali che tutti potessero applicare”. “Le scuole di Gabicce sono a 100 metri da Cattolica, quelle di Bologna a 100 km – ha fatto notare -. Non capisco perché Gabicce dovrebbe tenerle aperte e Bologna chiuse” (ANSA)

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