Consiglio comunale, formulato emendamento che limita la sanatoria alle aree “D” e alle aree agricole produttive

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FANO – “Ieri sera è andata in consiglio comunale la modifica del vigente regolamento edilizio che prevede l’applicazione della sanatoria giurisprudenziale esclusivamente alle zone produttive “D”, con l’aggiunta di un emendamento del PD che ha inserito la sanatoria per le zone agricole “E” di proprietà di imprenditori agricoli, mentre sono stati bocciati gli emendamenti dei consigliere Delvecchio e di Aramis Garbatini di Progetto Fano per le aree già urbanizzate residenziali.”

“La maggioranza è corsa ai ripari, quando in commissione urbanistica e affari istituzionali, gli abbiamo evidenziato che lo spirito della giurisprudenza, fonda il principio sulle ragioni di natura socio-economica che conducono a considerare irragionevole colpire con la sanzione demolitoria un intervento edilizio che risulta conforme a previsioni urbanistiche intervenute successivamente alla sua realizzazione abusiva.”

“Tutto ciò dimostra che non è logico far demolire un fabbricato o porzione dello stesso e farlo poi ricostruire, in quanto nel frattempo interviene uno strumento che rende legittimo l’abuso, considerando inoltre il fatto che chi commette l’abuso viene comunque punito, in quanto non viene estinto il penale e vengono applicate sanzioni pesanti che prevedono il pagamento del doppio degli oneri di urbanizzazione previsti ed il pagamento dei costi necessari per la demolizione dell’abuso.”

“A quel punto, una volta spiegato il principio e non potendo sostenere per appartenenza politica quanto da noi detto, hanno ben pensato di formulare un emendamento che non limitasse la sanatoria alle aree “D”, ma anche alle aree agricole produttive “E”, escludendo le aree urbanizzate che invece seguivano la logica, solo perché evidenziate da altra appartenenza politica.”

“La scelta della maggioranza, contro il principio generale della giurisprudenza e la logica della norma, ha permesso invece la sanatoria anche alle zone agricole non urbanizzate che possono costruire non per sopravvenuta destinazione dettata dallo strumento urbanistico, ma in zona agricola basta avere una superficie di terreno adeguata (2 o 5 ettari) per sviluppare l’indice di edificabilità e poter costruire un fabbricato.”

“A peggiorare le cose e non tutelare il territorio e l’imprenditoria agricola, oggi molti investitori, investono il proprio denaro in zone agricole, facendo titolari di tali terreni e fabbricati, loro stessi, mogli e parenti, che prendono la titolarità di imprenditori agricoli solo per ottenere una serie di agevolazioni e contributi fiscali e con questo emendamento, senza che intervenga il piano regolatore a destinare l’area edificabile, possono sanare un fabbricato o parte dello stesso con la sola proprietà del terreno agricolo.”

“Sarebbe stato molto più logico e legittimo lasciare la modifica del regolamento così come era, oppure inserire, come proposto dell’opposizione, le aree residenziali già urbanizzate, che di fatto sono idonee per presenza di infrastrutture e servizi, dimostrata da una sopravvenuta previsione dello strumento urbanistico, ed escludere invece le aree agricole inserite per loro natura in un contesto naturale.”

“Ancora una volta in questa città, nella maggioranza che governa è prevalso il partito ed il colore politico, con la presunzione di un protagonismo che ha come conseguenza la messa in esercizio di normative e regolamenti che danneggiano lo sviluppo funzionale del nostro territorio.”

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