MONDOLFO – “Sabato prossimo, 9 gennaio, ad Urbino è stata convocata la Conferenza dei Sindaci di Area Vasta 1 per dibattere la situazione sanitaria dell’intera provincia, in particolare dopo la “soppressione” dei posti-letto ospedalieri delle strutture sanitarie di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro.
Il Sindaco di Mondolfo od un suo delegato parteciperanno all’Assemblea?
Crediamo di no, ha già disertato altre occasioni, come quelle di far sentire la propria voce negli incontri con la dirigenza ASUR, del 24 settembre e 10 novembre dell’anno scorso. Sarà l’ennesima dimostrazione di quanto tengano alle strutture sanitarie del loro territorio, oltre alle impudiche dichiarazioni di facciata.
Ma veniamo al punto. Dopo che, la delibera di Giunta Regionale n. 735/2013, è rimasta “in sonno” per quasi due anni, la conversione dei, cosiddetti, piccoli ospedali in “Case della Salute” o “Ospedali di Comunità” ha avuto una accelerazione improvvisa con la deliberazione di Giunta Regionale n. 665 dell’agosto scorso. Quest’ultima, definendo la “road map” sanitaria, prevedeva la conversione dei piccoli ospedali e l’implementazione di strutture residenziali (R.S.A.) a carattere socio-sanitario entro il 31.12.2015.
La dirigenza ASUR anconetana si è messa in moto, stranamente, due giorni dopo la decisione della Giunta Regionale di chiedere il parere, obbligatorio ma non vincolante, della IV^ Commissione consiliare permanente, sulla manovra sanitaria. Un tentativo, mal riuscito, di rinviarla.
Così il Direttore Generale ASUR, il 24 dicembre, vigilia di Natale, ha deciso di convertire le 13 strutture marchigiane, chiamate “piccoli ospedali”, ma coerentemente con tutta la normativa regionale fino ad ora prodotta, citava nella sua determina anche la possibilità di implementare, ossia attivare, altre strutture para-sanitarie, le R.S.A. per intenderci.
A noi sembra che queste accelerazioni e tentativi di frenata denotino una “sottile guerra di posizione” tra l’alta dirigenza sanitaria regionale, divisa tra “possibilisti” e “potatori”. Nel passato, forse, tenuta a freno dalla Giunta Spacca e dal Consiglio Regionale, molto più “scafati” degli attuali.
Morale della favola, dopo tutto quanto premesso, il direttore generale d’Area Vasta 1, Carmine di Bernardo, cosa ha fatto?
Con la sua determina del 30.12.2015 ha deciso di “sopprimere” i posti-letto ospedalieri di medicina e lungodegenza di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, senza che il loro numero sia completamente utilizzato, contestualmente, nei plessi ospedalieri di Pergola o Urbino, che formano, assieme, dal 1^ gennaio l’OSPEDALE UNICO D’AREA VASTA 1.
Ossia sono “spariti” dei posti-letto ospedalieri in attesa del completamento dei lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’ospedale di Urbino. Ma non solo. Al contrario del suo Direttore Generale ASUR non ha citato affatto, nella sua determina, la possibilità di attivare posti-letto residenziali socio-sanitari, come Mondolfo aspetta da più di due anni.
La “sottile guerra di posizione” tra “possibilisti” e “potatori” è in atto. Ma la politica dove è andata a finire? A volte fa comodo nascondersi dietro i tecnici, ma se questo è il nuovo noi non ci stiamo!”.
per il Comitato
il segretario
Daniele Ceccarelli