Comitato Trave, Arzilla e Gimarra dopo incontro in Regione: “Ora serve tavolo di confronto Comune”

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FANO – Il Comitato per la salvaguardia di Trave, Arzilla e Gimarra ha incontrato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Lavori pubblici, Viabilità, Francesco Baldelli.

Per il Comitato, che ormai da quasi un anno si oppone alla realizzazione della strada interquartieri Trave – Gimarra, che dovrebbe secondo l’amministrazione comunale sbucare sulla Statale 16 poco prima dell’hotel Riviera, è stata la preziosa occasione per fare il punto della situazione.

Secondo la Regione Marche, i soldi per un intervento di questa portata vanno spesi per un’opera che risolva definitivamente il problema del traffico in uscita ed in entrata a Fano sia per i cittadini di Fano ma anche e soprattutto per tutti quelli che arriveranno nell’asse viario in questione, siano essi provenienti da Sud che dall’entroterra.

Quest’opera rappresenta per la sua finalità e per l’entità del finanziamento in questione una strada di interesse Regionale e non semplicemente una strada interna al Comune della terza città delle Marche.

La Giunta Regionale pertanto vedrebbe di buon occhio una soluzione alternativa che non semplicemente sposti il problema di traffico da un punto all’altro della città e che abbia senza dubbio un minore impatto ambientale sul paesaggio, ma soprattutto rappresenti una reale arteria complanare tra le città di Pesaro e Fano, risolvendo definitivamente il problema del traffico.

Ci è stato spiegato come nei giorni precedenti siano stati individuati gli indirizzi di pianificazione viaria della Regione Marche, contenuti all’interno del Masterplan delle Infrastrutture, dove particolare attenzione viene posta sul decongestionamento della viabilità nelle aree costiere e, tra queste, indica come prioritario lo snodo viario di Fano nel tratto tra Marotta e Gabicce.

«Un incontro importante e fruttuoso – spiegano i rappresentanti del comitato – dal quale è emerso che la Regione auspica ed è disponibile ad apportare modifiche alla convenzione sottoscritta con il Comune di Fano per 20 milioni di euro, qualora venga proposto un tracciato alternativo che raccolga le indicazioni sopra esposte».

Il comitato tiene a ricordare gli ultimi e più rilevanti passaggi della vicenda: «La società a cui è stato affidato il compito di aggiornare e approfondire lo studio di pre-fattibilità della famigerata opera che il Comune vorrebbe attuare, ha evidenziato che per far rientrare l’opera nei 20milioni, il percorso andrebbe interamente rimodulato rinunciando soprattutto alla realizzazione delle due gallerie contenute nella proposta iniziale. Questo andrebbe a devastare ancor più il paesaggio, fragile e dall’importante valore ambientale-naturalistico. Uno studio di fattibilità dal quale emergono tutte le criticità che il Comitato ha sempre sottolineato già da agosto scorso, ossia da quando la giunta Seri, nonostante le diverse promesse fatte in campagna elettorale, ha deciso di investire 20milioni di euro della Regione, e non solo di una piccola parte di essa, in questa opera. In tutto questo periodo il Comune non ha mai preso in considerazione neanche per un istante, l’ipotesi di avere un confronto con la cittadinanza.

Questa mancata presa di coscienza da parte del Comune è vista dai 3.500 firmatari circa, sottolinea come questo atto di forza sia davvero molto poco democratico, testimoniando ancora una volta il mancato confronto con la cittadinanza da parte di questa amministrazione.

Il Comitato guarda avanti: «Da sempre noi ribadiamo che per il collegamento tra Fano e Pesaro ed eliminare le problematiche legate al traffico serve una complanare. La Regione ha indicato all’interno del Masterplan delle infrastrutture la realizzazione del casellino, concertandone soluzioni e fattibilità innanzitutto con Soc. Autostrade, soluzione che di fatto aprirebbe alla realizzazione della complanare.

Ora come già successo in altri momenti di questa vicenda, il Comune ha nuovamente la grande possibilità di uscire da questa situazione, senza dover negoziare la resa di una volontà politica ottusa, interpretata da una piccola parte che non rappresenta certamente la volontà della maggioranza dei cittadini, ne tanto meno della loro scelta politica.

Il Comitato chiude con un auspicio, considerando che gli sparuti promotori di questa terribile proposta, non hanno certamente riscosso successo elettorale alle ultime consultazioni regionali, ci auspichiamo che sia davvero giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo, per concertare soluzioni per il bene del territorio intero e della Città e non per quello che qualcuno definisce impropriamente come suo ».

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