Colli al Metauro, bracconaggio ittico sul Fiume Metauro, Giuliani: “una piaga da estirpare”

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COLLI AL METAURO – Una segnalazione da parte dei pescatori sportivi della ASD Pescatori Metaurensi Fiordipiano, società di pesca del territorio di Colli al Metauro, è stata l’occasione che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di tutti coloro che amano il Metauro e in particolare del Vicesindaco f.f. Andrea Giuliani, già Assessore all’Ambiente e appassionato di pesca sportiva, che ha scritto ai Carabinieri Forestali e alla Polizia Provinciale per sollevare il velo di indifferenza che regna attorno alla questione del bracconaggio ittico: “Mercoledi scorso son stato contattato dagli amici della locale società di pesca che si trovavano sul fiume Metauro per i sopralluoghi tecnici in vista della organizzazione della prova valida per il campionato provinciale di pesca sportiva di domenica della quale la nostra Società locale è organizzatrice” – racconta il Vicesindaco f.f. Giuliani – “in loc. Cerbara questi si son trovati alla presenza di persone straniere, presumibilmente dell’est europeo, intenti a catturare carpe e altro pesce d’acqua dolce verosimilmente senza licenza di pesca e con metodi non consentiti. Al di là della preoccupazione più contingente, cioè quella di garantire il regolare svolgimento della gara dl campionato provinciale di domenica, ho pensato che è decisamente giunto il momento di mettere un freno a questa situazione che sta ormai degenerando e quindi ho contattato i Carabinieri Forestali della locale sezione di Cartoceto”.

Ormai da tempo anche il Metauro, come purtroppo tante altre acque interne italiane, è largamente interessato da episodi simili e il Vicesindaco non vuole abdicare al suo essere responsabile della tutela dell’Ambiente, in particolare del fiume e della sua fauna ittica, oltre che della sicurezza dei  cittadini: “Ho richiesto alle Forze dell’Ordine all’uopo dedicate il rafforzamento della loro attività di presidio e controllo sul corso d’acqua: la situazione qui sul territorio sta diventando insostenibile, con bande di cittadini stranieri – gran parte dell’est europeo – organizzati con reti e/o altri sistemi di enorme impatto sulla fauna ittica, già duramente provata da siccità ricorrenti, prelievi e captazioni al limite della sopportabilità, l’abnorme proliferazione di uccelli ittiofagi il cui impatto  andrebbe quantomeno approfondito, come già si fa in Europa e al Nord Italia.

Ma è anche una questione a di sicurezza: son già diversi i pescatori sportivi che recandosi al fiume per passare qualche ora in relax si sono imbattuti in queste bande organizzate che mostrano atteggiamenti minacciosi verso chi prova a fargli notare che in questo Paese esistono delle regole che vanno rispettate. Tutti conoscono la mia tolleranza, ma c’è un limite a tutto e ritengo non sia giusto continuare a sottovalutare la questione, soprattutto alla luce degli sforzi che le nostre Amministrazioni comunali e regionali stanno facendo per la valorizzazione ambientale e ricreativa dei nostri corsi d’acqua”.

I Carabinieri Forestali hanno mostrato grande attenzione al problema: “Certamente e li ringrazio di questo: so che sono pochi e hanno un campo di azione vastissimo, per cui non sono messi in grado di poter operare sempre puntualmente ma son preparati e il confronto è stato molto costruttivo. Il problema è comunque davvero rilevante: la minore frequentazione dei corsi d’acqua da parte delle nuove generazioni ha trasformato le aree golenali in zone “franche” dove chi vuol delinquere trova un ambiente “protetto” da sguardi indiscreti. Se permettiamo che questi comportamenti si annidino nel nostro territorio, ammesso che si riesca ad evitare danni ambientali irreparabili, poi sarà difficilissimo venirne a capo. In questo senso auspico una collaborazione tra le Amministrazioni i cui territori son attraversati dai fiumi più importanti della Provincia al fine di operare sinergicamente e nell’obiettivo primario della tutela ambientale”.

 

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