Casa di riposo Don Tonucci, Del Vecchio: “Caduta di Stile dell’Assessora ai Servizi Sociali”

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FANO – Stupisce la replica piccata dell’Assessora ai Servizi Sociali sulla situazione della Casa di Riposo Don Tonucci, un caduta di stile e un attacco personale che non dovrebbe avere chi amministra.
Ridicole e False le valutazioni sul mio operato da Assessore ai Servizi Sociali 2007/2014 e sull’operato di Uguccioni Fabio nei primi 3 anni 2004/2007, ci sono i documenti e le opere che parleranno per noi, Casa di Riposo Don Tonucci, Centro CTL a San Lazzaro per diversamente-abili, centro per bambini e Famiglie GAS-GAS alla Nuti, il nuovo centro Itaca per diversamente-abili, il servizio “dopo di noi”, tra i pochi della Regione, Il centro Alzheimer, il centro Gravissimi, realizzati grazie alla Fondazione Carifano.
Ed ancora 100 case popolari in 5 anni, cosa mai successa prima, i fondi per il sociale che abbiamo voluto come scelta politica fino a 6,4 milioni all’anno, mentre l’attuale giunta per scelta si è limitata solo ad applicare ingenti tagli fino ad oltre 1 milione di euro nel sociale.
Per il sottoscritto parlano gli atti, i documenti e le strutture realizzate, per questa Giunta parlano gli atti di svendita della casa di riposo Don Tonucci, i tagli dei fondi al sociale, alle borse lavoro, alle ore di assistenza scolastica e domiciliare.
Sulla RSA che è una competenza specifica della Sanità che non compete ai Comuni, era stato sottoscritto nel 2007 un protocollo d’intesa identico a quello sottoscritto dal Sindaco Seri per fare una RSA nella struttura dell’ex Ospedaletto, promessa della Regione Marche mai mantenuta.
Forse l’Assessora dovrebbe chiedere agli amici di partito il perché nell’unico Comune di Centrodestra della provincia la Regione Governata dal PD non mantenne quella promessa di realizzare a Fano una RSA.
L’Assessora e la giunta si dovrebbero chiedere anche il perché la Regione Marche in deroga alle leggi, concede oggi ad un privato 60 posti di RSA facendo fare da tramite al Comune di Fano.
Sulla Don Tonucci basta leggere il combinato disposto degli articoli b)c)d) della delibera di giunta 234/2018, la parola ” sfrattati ” è la conseguente azione alla delibera 234/2018, de facto il Comune di Fano sarà costretto ad attivarsi per liberare l’immobile sul quale vuole fare i lavori, ma i residenti/utenti la casa albergo hanno un regolare contratto.
Nella delibera alle lettere b)c) si evidenzia come il Comune di Fano ” cesserà di fornire il relativo servizio pubblico ” e alla lettera d) si indica come ” tale obbligazione resta subordinata alla libera richiesta del relativo servizio che potranno avanzare gli interessati con integrale novazione contrattuale che gli utenti intrattengono, al momento, con il Comune di Fano ” , quindi il combinato disposto degli articoli b)c)d) costringerà il Comune di Fano per procedere con l’attuazione del protocollo d’intesa allo sfratto per occupazione qualora i residenti si opponessero alla uscita bonaria e alla novazione del contratto. Questi sono fatti/atti approvati dalla Giunta non invenzioni del sottoscritto.
Davide Delvecchio (UDC)

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