Cartoceto, un concorso di disegno per ricordare l’alluvione del 1979

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CARTOCETO – Ricordare, sensibilizzare, studiare. Sono stati questi gli obiettivi perseguiti dal concorso di disegno organizzato dall’Associazione culturale S.D.P.M. (Siamo di Pontemurello), in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “M. Polo” di Lucrezia.

«Abbiamo voluto ricordare – spiega soddisfatto Andrea Evangelisti, presidente dell’associazione organizzatrice – l’alluvione che nel 1979 colpì il nostro territorio provocando l’esondazione del Rio Secco proprio in corrispondenza del quartiere di Pontemurello. Si è trattato – continua – di un modo per far conoscere ai più giovani l’accaduto e per sensibilizzarli circa il rischio idrogeologico, problematica oggi sempre più attuale. Ai primi classificati poi, va un premio in buoni per l’acquisto di libri e materiale di cancelleria, utile per il prosieguo della propria formazione scolastica.»

Il progetto, partito lo scorso anno in occasione del quarantennale dell’accaduto, e rivolto ai ragazzi dell’allora seconda classe della scuola secondaria di primo grado, ha tessuto assieme momenti di formazione storiografica con la consultazione di documenti dell’epoca, sia video che di testo, per poi svilupparsi con il concorso di disegno. 

Presso il parco pubblico del quartiere di Pontemurello, alla presenza del Sindaco di Cartoceto Enrico Rossi, del Consigliere comunale Raffaele Guidi, del Presidente dell’Associazione culturale S.D.P.M. Andrea Evangelisti, dei membri del direttivo, dei premiati e delle loro famiglie, della Professoressa dell’Istituto Comprensivo “M. Polo”, Roberta Palazzetti, incaricata di seguire il progetto e delle insegnanti della Scuola dell’infanzia “Arcobaleno” di Pontemurello che hanno offerto il proprio supporto nella valutazione delle opere, sono stati premiati Patrick Potrzuski (primo classificato), Martina Del Giudice (seconda classificata) e Gabriel Rotari (terzo classificato). 

Il concorso nato da un progetto che si è sviluppato nell’arco di un anno, ora vaglia nuove strade di possibile sviluppo. «Si tratta ancora di un’idea embrionale – spiega Diego Angeletti, membro dell’associazione – ma l’obiettivo futuro sarebbe quello di dare origine ad una pubblicazione che metta assieme tutta la narrazione dell’accaduto, tra foto, disegni e testimonianze da raccogliere». Un documento storico per non dimenticare ma soprattutto per far sì che possa svilupparsi sul tema una adeguata attenzione, per evitare il ripetersi dell’accaduto. 

 

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