Carnevale 2015: “E alora avanti Pacasoni coi carri e ta ta ta”

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FANO – La Borghetti Bugaron Band è pronta a travolgere di divertimento ogni visitatore del Carnevale di Fano, in programma con le sfilate dei carri allegorici l’1, 8 e 15 febbraio, con il suo inno al Carnevale.

Il gruppo, che a dicembre ha festeggiato i suoi primi 25 anni di attività con l’album “Vien Giù”, è pronto a suonare, cantare e, soprattutto, a far divertire tutti con la canzone “Avanti è indrè” che è diventata simbolo della manifestazione.

“E’ un onore tornare al Carnevale – dice Nick “Sor” Gaggi, voce della band-. Siamo tutti molto emozionati, al limite dell’imbarazzo, e non vediamo l’ora di ritrovarci, come successe già nel 2004, 2007 e 2008, sui gradoni del carro della Musica Arabita a far divertire il pubblico con i nostri pezzi”.

Ci sarà da ballare, dunque, durante le domeniche di sfilate con le canzoni della Borghetti Bugaron Band prima su tutte quell’“Avanti e indrè” che venne commissionata nell’estate del 2003 al gruppo e che è ormai diventata la canzone del Carnevale di Fano.

“Immaginai questo tipo – racconta Nick ‘Sor’ Gaggi – che cammina dal Lido verso viale Primo Maggio e pensa ai tempi che sta vivendo, alle tante cose inutili che la gente è costretta a comprare, a pagare, un povero burattino a cui tirano i fili, che non conosce realmente il burattinaio e la commedia che giornalmente gli fanno recitare. Passa poi lungo le mura romane e pensa alle tante guerre che si sono combattute nella storia e alla tanta, troppa povera gente che andava a morire senza sapere il perché. Finite le mura eccolo che entra dentro al Carnevale! Il periodo in cui il popolo può sbeffeggiare il potere, prenderlo in giro, rivendicare una coscienza, una capacità di autodeterminazione! Il ritornello parte con ‘Avanti Pacassoni coi carri!’, vecchio ritornello che ormai è un detto fanese che sta per ‘Svelto, datti una mossa!’”.

Un incitamento a vivere il Carnevale come momento di liberazione e come possibilità di riscatto, di presa di coscienza: “Molti pensano che il dialetto si usi solo per parlare di cose futili – continua Gaggi – in realtà è per noi una lingua vera e propria e, come tale, è adatta a parlare anche di temi più profondi, a volte malinconici, e a far riflettere, obiettivo di molte delle nostre canzoni. Il dialetto e il Carnevale rappresentano appieno la nostra band, la nostra voglia di divertirsi, di vivere la vita senza prescindere dalla riflessione”.

Nell’ultima strofa la canzone cita la Musica Arabita che, proprio quell’anno, dopo tanto tempo, tornava sullo storico carro. Carro su cui salirà anche la band composta, oltre che da Nick “Sor” Gaggi, anche da: Andrea “Starsky” Ceccarelli, basso, Diego “El bel” Del Vecchio, batteria; Andrea “Cirion” Omiccioli, chitarra; Daniele “Lele Overdrive” Serafini, chitarra; Elisa “Bila” Bilancioni, “Fisa” e cori; Asclepio “Lipio” Lupattelli, chitarra e Francesco Montesi, tastiere.

Info: www.carnevaledifano.eu

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