Carloni: “L’autonomia del “Battisti” di Fano è a rischio ancora una volta”

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FANO – Ancora una volta l’autonomia dell’istituto tecnico Battisti di Fano è messa a rischio. E’ inaccettabile questo continuo attacco rivolto all’autonomia di uno degli istituiti superiori più importanti della città di Fano. La scelta dell’Ufficio scolastico regionale di negare una classe 3° del corso serale mette a rischio l’autonomia dell’Istituto nonostante abbia raggiunto il numero di 612 iscritti. Per questo ho presentato subito un’interrogazione urgente in consiglio regionale”; così Mirco Carloni, capogruppo in consiglio regionale di Area Popolare.

“Dopo essere riusciti a Gennaio in consiglio regionale a salvare l’autonomia del Battisti per l’anno 2016-2017 garantendone la sua piena autonomia con la delibera sulla programmazione scolastica, ecco arrivare l’ennesimo sgarbo per l’istituto superiore fanese. L’ufficio scolastico regionale, infatti, ha comunicato alla direzione dell’Istituto Battisti che non intende aprire una classe 3° del corso serale rivolto a quegli adulti che intendono iniziare o completare il proprio percorso di studi, nonostante si sia raggiunto il numero di 30 iscritti, ma intende solo concedere un corso serale per il 5° anno per il quale ci sono già 22 iscritti. Non riconoscendo questi 30 alunni l’Istituto Tecnico Battisti non riuscirebbe a superare il numero di 600 alunni che rappresenta il numero minimo per conservare l’autonomia dell’istituto, che perderebbe in questo modo la titolarità della dirigenza. Inoltre con questa scelta incomprensibile si nega il diritto a 30 persone di completare la propria formazione scolastica”.

“Questi continui attacchi nei confronti dell’autonomia del Battisti sono inaccettabili, specialmente alla luce dell’impegno straordinario profuso in questi mesi dei dirigenti e del corpo docente che hanno permesso all’istituto Battisti di avere per il prossimo anno 612 iscritti, di cui 560 al mattino e 52 al serale. Occorre contrastare subito con forza – conclude Carloni – la decisione assunta dall’Ufficio regionale scolastico e scongiurare l’ipotesi di perdere un istituto comprensivo nella città di Fano. Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione urgente in consiglio regionale finalizzata proprio a conoscere i motivi di questa scelta incomprensibile ed inaccettabile ”.

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