Bene Comune: Convegno “Fano città delle bambine e dei bambini” ripercorsi 25 anni dell’iniziativa

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Un notevole numero di aspettative , provocazioni proposte sulle spalle del sindaco e dello staff che sta rielaborando e cercando di far rinascere il laboratorio “Fano città delle bambine (una doverosa aggiunta proposta da tempo e già inserita nella dicitura ufficiale) e dei bambini”, sono emerse nel lungo iter del convegno. Sono stati ripercorsi i venticinque anni di questa iniziativa, che nel racconto dei vari protagonisti vecchi e nuovi, è stata non solo una bellissima iniziativa a favore dei bambini , ma anche un’importante risorsa sociale ed ambientale per la nostra città. Questa esperienza per merito di Francesco Tonucci, che da buon fanese continua tranquillamente a parlare nel nostro dialetto, è diventato un patrimonio di molte città europee e sud americane. . Sono emersi anche i problemi, i timori e le difficoltà che negli anni passati hanno reso frammentari e poco incisivi la continuità e lo sviluppo dell’idea iniziale. Dopo i primi anni di entusiasmo infatti, il progetto non ha più ricevuto dalle amministrazioni che si sono susseguite l’attenzione che si meritava ed è stato relegato ad “ufficio marginale”, passando in secondo piano così anche agli occhi dei cittadini fanesi. Il gruppo di operatori tra cui Alfredo Pacassoni, Gabriella Peroni, Paola Stolfa, Ippolito La Medica, Giorgio Caselli, Fausto Antonioni e forse dimentico qualcuno, che con una passione che supera abbondantemente il loro ruolo professionale ha continuato, non senza piccoli conflitti e diatribe interne, a mantenere viva la fiammella di questa iniziativa merita il plauso di aver offerto a questa amministrazione la possibilità di ricominciare da un punto vivo e ricco di potenzialità,In una società che cerca sempre di “brandizzare”, è intervenuto Paolo Clini, quale miglior marchio, quale miglior biglietto da visita per la nostra città se non proprio “la città delle bambine e dei bambini”. Restano nelle conclusioni dell’architetto Paola Stolfa, rientrata da alcuni mesi nell’ambito dello staff di gestione del progetto, gli stimoli per questa grande avventura ma anche il peso delle difficoltà (“mi sento molto spaventata”) che possano esserci per far passare le provocanti ed innovative proposte di autonomia dei bambini, come il cambiamento radicale nella concezione della viabilità cittadina: Sono questi infatti concetti da elaborare con tutta la cittadinanza: vanno accolti dalle famiglie e dai genitori, spaventati ed impauriti dai numerosi problemi che avvertono nella città di oggi, dagli automobilisti incalliti, da tutti gli adulti abitudinari a cui il progetto andrà trasmesso con passione e convinzione. Gli innumerevoli contributi i dei 20 relatori presenti nell’intero arco della giornata sotto la presidenza di Francesco Tonucci e nella mattinata anche con l’apprezzata presenza del Sindaco, sono stati tutti concordi nel ritenere, che se non consideriamo i bambini sin d’ora protagonisti e partecipi nel disegnare il vissuto e l’ambiente, non ci sarà una vera novità ed un futuro per le nostre città. Sarebbe stato bello avere tra i presenti molti più operatori della scuola, della cooperazione sociale e di consiglieri comunali, presente solo Carla Luzi e Roberta Ansuini, perché rappresentano un mezzo fondamentale per veicolare la bellezza e l’importanza del progetto alla città. Se vorranno e lo riterranno utile potranno però trovare l’intera registrazione del convegno nel sito www.benecomune.it A L’Alveare e Bene Comune il merito di aver offerto per l’ennesima volta un importante contributo all’analisi ed all’approfondimento di determinanti temi delle politiche cittadine in un incontro diretto piacevolmente con sapienza e competenza da Marco Labbate la mattina ed Elisa Bilancioni il pomeriggio.

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