Banca Marche Carloni: “La Regione si costituisca parte civile e costituisca un fondo di solidarietà”

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MARCHE – “La Regione si costituisca parte civile contro gli ex amministratori di Banca Marche e con quei risarcimenti costituisca un fondo di solidarietà per ristorare quei cittadini che hanno visto azzerarsi i propri risparmi”; così Mirco Carloni consigliere regionale di Area Popolare è intervenuto sul bilancio regionale 2016 discusso in aula.

“Il fatto che nel documento di programmazione finanziaria regionale – ha detto Carloni – non ci sia alcun accenno ad una delle più grandi tragedie economiche del nostro territorio rende questo bilancio surreale. Proprio in questi giorni il Portogallo è intervenuto con una misura di aiuto di Stato, autorizzata dalla Commissione europea e dal commissario alla concorrenza, che li ha autorizzati ad intervenire su due banche, Novo Banco e la Banif aiutandole a non fallire. In questa situazione non hanno azzerato il valore dei risparmi degli azionisti e degli obbligazionisti subordinati e nella vendita delle bad bank quegli obbligazionisti potranno vedersi riconosciuto qualche valore. E’ pertanto necessario creare un Fondo di solidarietà al fine di ristorare le fasce sociali più deboli, in particolare per coloro che hanno visto azzerarsi i loro risparmi in conseguenza del D.L. citato in premessa. Tale fondo non deve essere costituito da risorse pubbliche, ma da eventuali rimborsi dovuti a sentenze giudiziarie e ad eventuali plusvalenze derivanti delle vendite delle bad bank così come previsto per le due banche portoghesi”

Il consigliere Carloni nel corso del suo intervento ha poi presentato un ulteriore ordine del giorno al bilancio 2016 sulla creazione di un fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

“Gli enti locali, in particolare i piccoli comuni, a causa del patto di stabilità, non hanno potuto negli ultimi anni realizzare investimenti volti a rimuovere le barriere architettoniche negli edifici pubblici che si trovano spesso in luogi inadeguati ed inaccessibili. I nostri comuni sono spesso nei centri storici, talvolta arroccati e difficilmente accessibili a tutti. Nel bilancio 2016 c’è un fondo straordinario per gli investimenti che ammonta a circa 35 milioni e pertanto – ha concluso Carloni – occorre che vengano riservate dal fondo straordinario per gli investimenti adeguate risorse da destinarsi al finanziamento o cofinanziamento di progetti proposti da enti locali o associazioni onlus volti a rimuovere le barriere architettoniche negli edifici pubblici”.

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