Baldelli (FdI): “La nostra acqua rimanga pubblica”

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PESARO – “L’acqua e le reti idriche rimangano pubbliche! No agli interessi dei privati nella gestione di un bene comune importante come l’acqua!”, questo il forte appello del segretario provinciale di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli che appoggia le richieste del Forum per i beni comuni. Lunedì prossimo è stata infatti convocata, dal Presidente della Provincia Tagliolini, l’assemblea dell’Ambito territoriale ottimale “Marche Nord” di Pesaro e Urbino, alla quale hanno diritto di partecipare tutti i sindaci della nostra provincia. Sindaci che saranno chiamati all’approvazione del nuovo regolamento di funzionamento dell’assemblea Aato. Baldelli prosegue: “È necessario che i sindaci modifichino il regolamento Aato proposto dal presidente Tagliolini ed introducano un criterio realmente democratico nella votazione delle deliberazioni Aato, altrimenti, come attualmente prevede il comma 7 dell’articolo 22 dell’approvando regolamento, l’assemblea potrà decidere sulla gestione delle risorse idriche anche se saranno presenti solo i componenti che rappresentano appena un terzo delle quote di partecipazione”. “Guarda caso – rileva il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – hanno costruito il regolamento tenendo conto solo delle quote detenute dai comuni di Pesaro (17,32% delle quote), Fano (12,07%) e dalla Provincia (5%), per un totale del 34,39% di quote. Guarda caso proprio il terzo di quote previsto dal nuovo regolamento. In tal modo, la presenza e il voto anche solo dei tre enti amministrati dal PD sarà sufficiente per prendere ogni decisione in Aato, rendendo potenzialmente inutile la partecipazione del resto dei sindaci del territorio. Il PD, con queste regole antidemocratiche, si appresta a cedere la proprietà dei nostri acquedotti ad AATO e quindi alle Multiservizi che gestiscono o gestiranno i nostri acquedotti”. Ecco l’appello di Baldelli: “I sindaci si smarchino dalle direttive dei partiti e modifichino il Regolamento e la Convenzione, cosi come richiesto e studiato dal Forum Beni Comuni e da alcuni Sindaci, affinché le decisioni vengano adottate con regole democratiche che tengano conto dell’intero territorio e non solo di due comuni amministrati dal PD. Il regolamento sia modificato e le deliberazioni siano valide se presenti almeno 30 sindaci sui 59 della nostra provincia e con il voto favorevole di un numero di componenti che rappresentino la maggioranza delle quote di partecipazione dell’AATO. Inoltre la convenzione dovrà chiarire le modalità di conferimento delle infrastrutture della rete idrica dei nostri comuni, mantenendo in ogni caso la proprietà delle reti in capo agli stessi comuni e non ad AAto, comprese le infrastrutture realizzate dal gestore durante il periodo di affidamento. Queste vengono infatti realizzate con le bollette pagate dai cittadini e con finanziamenti pubblici, dunque debbono rimanere dei comuni”. L’auspicio dell’esponente di Fratelli d’Italia: “Dobbiamo evitare che lunedì i sindaci avallino la manovra del PD e che le infrastrutture cadano progressivamente in mano ai privati, che con le loro quote societarie già controllano le Multiservizi. I sindaci chiedano tra l’altro di non approvare la proposta del direttore Ato di modifica della legge regionale 5 del 2006, con cui lo stesso direttore propone di sfruttare le falde profonde come ad esempio quella del bacino del Burano di Cagli. Giù le mani dei privati e dei partiti dai nostri acquedotti e dalla nostra acqua che devono rimanere pubblici!”

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