Attesa ed emozione per il passaggio dei ciclisti nella penultima tappa della “Tirreno-Adriatico”

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FANO – Impazienza, attesa ed emozione: sono queste le sensazioni vissute dal pubblico presente sabato mattina a Fano per il passaggio nella zona di Carrara della sesta tappa della 57esima edizione della “Tirreno-Adriatico”.
Strade chiuse già da un’ora prima del passaggio dell’interminabile quanto emozionante e veloce carovana, 215 i chilometri percorsi da Apecchio a Carpegna, 3700 i metri di dislivello, 21 i comuni attraversati.
Una gara che ha aperto ufficialmente la stagione delle grandi competizioni ciclistiche.
Un percorso tra bellezze e paesaggi incontaminati, una vetrina di grande promozione e rilevanza per tutto il territorio provinciale.
Un appuntamento sportivo molto prestigioso che ha coinvolto i più grandi campioni nazionali e mondiali.
Un tratto di strada suddiviso in due parti alquanto complesse: il primo, ondulato e diretto verso la costa, il secondo, costituito dal durissimo circuito finale ripetuto due volte del Cippo di Carpegna.
Dopo i sei chilometri di salita con una pendenza del 14% circa ed un’altrettanta ripida quanto difficoltosa discesa, i ciclisti hanno affrontato gli ultimi tre chilometri districandosi tra discese veloci e salite per poi terminare la corsa su un asfalto di sette metri di larghezza.
Una scritta indelebile ha accolto i corridori sul punto più panoramico della strada che conduce al Monte Carpegna: “Questo è il cielo di Pantani“, così come una mostra allestita per omaggiare questo grande sportivo ed aperta a tutti i visitatori e curiosi.
Una gara che ha visto primeggiare, a metà pomeriggio, lo sloveno Tadey Pogacar.

 

 

 

 

 

 

 

La tappa conclusiva della competizione ciclistica si svolgerà oggi nel circuito di San Benedetto del Tronto dove i velocisti hanno percorso gli ultimi 159 chilometri.
“Difficile esprimere con le parole quello che la bicicletta è in grado di trasmettere in termini di emozioni e sensazioni, soprattutto per chi ne ha fatto una componente stabile della propria vita”.
Come ricordava Marco Pantani in una sua memorabile frase: “Per un corridore il momento più esaltante non è quando si taglia il traguardo da vincitori. È invece quello della decisione, di quando si decide di scattare, di quando si decide di andare avanti e continuare anche se il traguardo è lontano”.

Cristiana Guerra

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