Il cda di Aset Spa ha approvato la semestrale, che verrà presentata nella prossima assemblea dei soci. I dati più significativi: il risultato ante imposte è pari a 1,850 milioni, i costi per l’acquisto delle materie prime e per le prestazioni sono diminuiti del 12%, pari a circa 800 mila euro rispetto ai budget approvati, i canoni e gli affitti sono diminuiti del 12% rispetto allo stesso periodo del 2014. In calo anche le rimanenze, è rimasta sostanzialmente invariata la spesa per il personale interno (5,32 milioni nel primo semestre dell’anno), mentre sono cresciute del 4,9% il costo delle prestazioni di servizi per la gestione della raccolta differenziata.
Proprio sul fronte della raccolta differenziata, i dati sono particolarmente incoraggianti: a Fano ha sfiorato il 72% con una crescita rispetto al primo semestre del 2014 (70,5%), a Pergola è passata dal 30% al 62%, mentre è stabilmente oltre il 70% negli altri comuni serviti (dati Aset Spa).
“I conti sono in regola, rispettano ampiamente gli obiettivi e confermano che Aset Spa è un’azienda solida – ha dichiarato Lucia Capodagli, presidente della società -. Il fatturato nei primi sei mesi del 2015 è pari a 17,5 milioni, con una crescita del 4,82% rispetto allo stesso periodo del 2014 e inferiore del 2,7% rispetto al budget, soprattutto perché c’è un minor utilizzo della discarica, grazie alla buona prassi dei cittadini di differenziare, ma soprattutto di produrre meno rifiuti. Inoltre, sono cessate alcune utenze non sostituite da nuovi allacci”. Nel periodo gennaio-giugno, il fatturato è stato generato per il 54,2% dal settore igiene ambientale-discarica, per il 39,2% dal sistema idrico integrato, per il 4,5% dall’illuminazione e il rimanente 2,1% per altri servizi.
L’utile ottenuto – come è noto – non può essere utilizzato da Aset Spa per la riduzione delle tariffe, “competenza esclusiva delle amministrazioni comunali, per quanto riguarda i rifiuti, e dell’Aeegsi per il sistema idrico integrato”.
“Il cda – ha aggiunto la Capodagli – intende suggerire all’assemblea dei soci di utilizzare parte delle importanti marginalità prodotte anche per investimenti sull’impiantistica, obiettivo che i sindaci, già nelle precedenti assemblee, avevano indicato come auspicabile”. “Le nuove normative, l’attuazione del piano regionale ambientale e l’insediamento dell’Ata provinciale – ha aggiunto la presidente di Aset Spa – possono dare impulso a investimenti sul territorio agibili nell’arco del breve periodo: si può passare dalla progettazione all’effettiva realizzazione, che porterebbe vantaggi sia sul fronte occupazionale che su quello ambientale”.
“Si tratta di sfide, che saranno affrontate ancora meglio grazie al processo di fusione in atto con Aset Holding Spa – ha concluso Lucia Capodagli -. Il nuovo assetto societario, grazie alla migliore patrimonializzazione e alle competenze tecnico-gestionali in sinergia, avrà tutte le carte in regola per garantire servizi di eccellenza a costi inferiori ai cittadini e ritorni occupazionali ed economici per i territori”.