Ancona, chiuso locale per gravi irregolarità igienico sanitarie, di sicurezza e in materia di lavoro

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ANCONA – Nei giorni scorsi, nell’ambito di controlli congiunti pianificati dal sig. Questore e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, finalizzati alla verifica del rispetto della normativa in materia di locali pubblici e delle disposizioni anti-covid, personale della Polizia Amministrativa della Questura e militari delle Fiamme Gialle, unitamente a personale del Servizio igiene ed alimenti di origine animale dell’ASUR Marche Area Vasta 2, sono intervenuti presso un pubblico esercizio di somministrazione alimenti sito nelle adiacenze della Stazione ferroviaria del capoluogo dorico. 

 

Il controllo ha permesso di riscontrare gravi criticità all’interno del pubblico esercizio attenzionato, con particolare riferimento alla scarsa pulizia dei locali, tanto che l’area dell’esercizio adibita a laboratorio per la preparazione degli alimenti è stata sottoposta a sequestro ammnistrativo dal personale dell’Asur per gravi carenze igienico-sanitarie, unitamente al rinvenimento di un quantitativo di carne di provenienza incerta e senza tracciabilità. 

Inoltre, nell’occasione, la Guardia di Finanza ha effettuato un controllo in materia di sommerso da lavoro, riscontrando che uno dei lavoratori presenti sul posto era completamente “in nero” e, quindi, non in regola con la normativa sulle assunzioni. Per tale aspetto è stata richiesta all’Ispettorato del Lavoro di Ancona la sospensione dell’attività, sulla base di quanto previsto dalla normativa di settore, con la richiesta di applicazione della misura accessoria della  “maxi sanzione” da 1.800 a 10.800 euro.

Nel corso delle attività ispettive, è stato richiesto anche l’intervento del personale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, che ha provveduto a interrompere l’erogazione del gas e dell’elettricità, in quanto sono state riscontrate alcune manomissioni degli impianti che mettevano a rischio la sicurezza e la pubblica incolumità. L’attività commerciale è stata dunque sottoposta a chiusura e non potrà riaprire fino a quando il titolare, un trentenne residente in Ancona, non provvederà a regolarizzare quanto rilevato nelle contestazioni.

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