Ambito sociale VI, i grillini chiedono scelte più coraggiose ed incisive

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FANO – “Ieri sera, in Consiglio comunale è tornata in discussione la questione dell’Ambito Territoriale Sociale 6, sollevata da tre nostre ulteriori interrogazioni e da una proposta di delibera per procedere al pagamento delle Cooperative che hanno prestato i servizi nel contesto del progetto Home Care Premium, in riferimento al periodo maggio 2013-dicembre 2014, riconoscendo 422.000 euro circa di debiti fuori bilancio.
Per l’occasione, consultando i verbali delle riunioni del Comitato dei Sindaci, ci siamo imbattuti in alcune novità che destano in noi non poca preoccupazione: per esempio, in una riunione di settembre, il dott. Celani ha ammesso che se l’ex coordinatrice impugnasse il provvedimento di licenziamento “si potrebbe comunque configurare un’ipotesi di danno”. Ovviamente si sta parlando di soldi di tutti i cittadini, amministrati con disarmante leggerezza da questa classe politica!
Abbiamo inoltre evidenziato che, a nostro avviso, la nomina del nuovo coordinatore ad interim dell’Ambito, il dott. Mandolini, poggi su basi giuridiche abbastanza dubbie: come risulta dai verbali, infatti, per giustificare la nomina, il dott. Celani si appella ad una norma che però riguarda la mobilità interna del personale e prevede opportuni bandi di gara che in questo caso non sono stati effettuati. A nostro parere, la strada più semplice, ma forse anche più coraggiosa, sarebbe stata quella del commissariamento dell’Ambito da parte della Regione, come previsto chiaramente dalla legge regionale 32 del 2014.
Come se non bastasse, siamo stati chiamati a votare un debito fuori bilancio di 422.000 euro circa con la rassicurazione che le responsabilità contabili non sarebbero ricadute su noi consiglieri. In realtà, nel momento in cui l’ente locale assume apposita deliberazione di riconoscimento della legittimità del debito, sorge in capo all’amministrazione stessa la possibilità di soggiacere al giudizio della Corte dei Conti, già, per altro, allertata. Abbiamo deciso di uscire dall’aula al momento della votazione perché nutriamo forti dubbi che questi possano essere considerati debiti fuori bilancio, come, tra l’altro, facevano anche i Revisori dei Conti prima dell’ultimo verbale: infatti le risorse sono già a bilancio ed il vulnus risiede negli affidamenti svolti in modo illegittimo; inoltre, riconoscere interamente il debito fuori bilancio, invece che al netto dell’utile d’impresa, equivale implicitamente a ritenere il contratto valido, mentre la legge lo considera inesistente. Il commissariamento avrebbe evitato di far ricadere eventuali responsabilità sui consiglieri comunali, molti dei quali forse ignari di quello che stessero votando, come dimostra il silenzio imbarazzante dei partiti nelle commissioni in cui si è trattata la questione, fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle.
Approfondendo sempre di più questa intricata vicenda, si insinua il sospetto che tra alcuni politici, dirigenti e cooperative ci possa essere un sistema poco trasparente; non vorremmo pensare che il tentativo di evitare l’arrivo di un commissario esterno nasconda la paura che questo avrebbe potuto portare allo scoperto altre e più importanti questioni.
La strada imboccata dal presidente del comitato dei sindaci, l’Assessore Bargnesi, e dai suoi colleghi sembra quasi casuale e incerta come dimostrano, solo per fare alcuni esempi, il bando per il nuovo coordinatore ritirato dopo 6 giorni e l’annullamento del nuovo bando per l’affidamento dei servizi dell’Home Care Premium, con conseguente proroga di quello in essere.
Come Movimento 5 Stelle stiamo passando sotto la lente di ingrandimento ogni atto e procedura che riguarda l’Ambito Sociale 6, lo stiamo facendo in Comune, in Regione e in Parlamento. Vorremmo capire il perché di certe scelte che contestiamo in modo netto e deciso. Amministrare la cosa pubblica non dovrebbe essere così complesso; di sicuro, se si seguissero le leggi in modo inequivocabile tutto sarebbe più semplice, ma l’azione di controllo e di vigilanza è utile e necessaria, anche e soprattutto quando a svolgerla dovrebbero essere gli amministratori stessi, come in questo caso”.

Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli, Roberta Ansuini

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