A quindici giorni dalle elezioni regionali, la sanità torna al centro del dibattito politico. A riaccendere la polemica è un video diffuso sui social dal sindaco di Fano, Luca Serfilippi, girato davanti all’ospedale cittadino. Un’iniziativa che secondo l’opposizione ha il sapore della propaganda di parte, più che di un messaggio istituzionale rivolto a tutta la comunità fanese. Nel mirino anche le parole del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e dello stesso Serfilippi. Il primo avrebbe attribuito l’aumento delle liste d’attesa ai cittadini “colpevoli di richiedere troppe prestazioni”, mentre il secondo avrebbe scaricato la responsabilità della crescente mobilità passiva sui medici, accusandoli di dare priorità ai pazienti marchigiani fuori regione e di mantenere chiuse le liste di prenotazione negli ospedali pubblici locali. Una linea di pensiero che viene bollata come “inaccettabile e offensiva”, perché ribalterebbe le responsabilità sui cittadini e sugli operatori sanitari, anziché su chi governa. “La verità – accusano dal Partito Democratico – è che in cinque anni la giunta di centrodestra ha indebolito la sanità marchigiana, inseguendo promesse populiste di ospedalità diffusa senza rafforzare realmente il sistema”. A mancare, secondo i dem, è una rete sanitaria moderna e strutturata, capace di garantire servizi territoriali diffusi, Case di Comunità, diagnostica e prestazioni specialistiche più accessibili. “I risultati sono sotto gli occhi di tutti: liste d’attesa sempre più lunghe, mobilità passiva in costante crescita e cittadini che rinunciano alle cure”, sottolineano. Il tema dell’Ospedale Unico, evocato da Serfilippi, viene inoltre definito “superato” e non più al centro del dibattito politico da anni. “Non si tratta di resuscitare vecchi progetti accantonati – concludono – ma di ricostruire fiducia in un sistema sanitario regionale oggi ridotto a una corsa a ostacoli. E i cittadini non sono i colpevoli, ma le prime vittime di questo fallimento”.
