Pesaro, sì dal Consiglio comunale all’intitolazione del nuovo ponte ciclopedonale a Papa Francesco

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PESARO – L’intitolazione del nuovo ponte ciclopedonale a Papa Francesco; le risorse destinate dall’Amministrazione a sostegno delle famiglie per il pagamento delle bollette, in particolare dell’acqua; la gestione dell’amianto nel territorio comunale. Questi alcuni dei temi trattati durante la seduta del Consiglio comunale di oggi, che si è aperta con l’esame delle interrogazioni.

INTERROGAZIONI
La prima interrogazione presentata in Consiglio comunale è stata quella a firma dei consiglieri Malandrino, Canciani, Boresta, Redaelli e Corsini, con oggetto “Attuazione mozione amianto”. A rispondere è stato il vicesindaco Daniele Vimini, che sulla mappatura dell’amianto presente nel territorio comunale ha risposto: «Così come riportato nelle premesse, con il D.M. 18 marzo 2003 n. 101 è stato stabilito che la mappatura del materiale contenente amianto (MCA) sia demandata alle Regioni e alle Provincie autonome, anche sulla base dei dati raccolti nelle attività di monitoraggio effettuata ai sensi della Legge 27 marzo 1992 n. 257. Fermo restando che la mappatura è e rimane una competenza delle Regioni e delle Provincie autonome, per dar seguito a quanto stabilito dal Consiglio Comunale del 29 ottobre 2024, questa Amministrazione si è attivata per la realizzazione di tale mappatura. Grazie al Servizio di Protezione Civile e Ambientale attivato presso l’U.O. Ambiente a partire da dicembre 2024, l’Ufficio ha effettuato una ricerca sulla presenza di eventuali bandi pubblici rivolti ai Comuni per finanziare lo smaltimento e la mappatura dell’amianto. All’esito di tale ricerca è stato riscontrato che non risultano esserci bandi attivi né scaduti rivolti agli Enti (né a livello europeo né a livello nazionale e regionale). L’Ufficio Ambiente si impegna comunque a proseguire nella ricerca di tali finanziamenti. In ogni caso dall’Interrogazione non emerge distinzione tra mappatura di edifici pubblici (non solo comunale ma anche di altri enti, provinciali, AST…) e privati: in relazione agli edifici comunali era stata già fatta una approfondita mappatura da parte del Servizio Patrimonio, da aggiornare; per una mappatura degli edifici privati si fa riferimento alle risorse finanziarie. Si ricorda inoltre che al tavolo con la Prefettura dello scorso giugno 2024, la Regione Marche avrebbe previsto tale finanziamento». Poi se si è provato ad intervenire su una situazione dove è presente amianto pericoloso: «Si preme sottolineare che, a testimonianza del ruolo attivo che questa Amministrazione sta avendo nei confronti della problematica “Amianto”, il Comune unitamente all’AST ed alla Polizia Locale da anni stanno lavorando puntualmente sui singoli casi che, per la maggior parte si risolvono già con le prime comunicazioni emesse direttamente dall’AST o dai competenti Uffici Comunali, mentre altri casi complessi necessitano di ulteriori fasi di istruttoria ma trovano comunque risoluzione a seguito dell’emissione di specifici provvedimenti anche di tipo sindacale, in linea con gli strumenti giuridici consentiti dalla normativa vigente. Si specifica che sono pochissime le situazioni che rimangono non ottemperate anche a seguito dell’emissione del provvedimento Sindacale e, in questi casi, i Proprietari vengono denunciati alla Procura della Repubblica ai sensi dell’art. 650 del Codice penale. Si ricorda inoltre che, come nel 2024, anche quest’anno il Comune di Pesaro ha stanziato 10.000, euro per l’attivazione del bando con cui si erogheranno contributi economici a fondo perduto ai privati cittadini che rimuovono e smaltiscono manufatti contenenti amianto che siano presenti nel territorio del Comune di Pesaro. Per quanto riguarda gli incentivi per la rimozione dell’amianto si ricorda che, in alcuni casi, questi sono già in essere, attivando, ad esempio, le procedure per la realizzazione di impianti fotovoltaici i cui moduli sono installati su edifici con coperture contenenti amianto, è una possibilità già prevista dal Decreto FER (incentivi alla rottamazione dell’amianto). Gli impianti fotovoltaici realizzati al posto delle coperture in amianto prevedono un premio economico, erogato con le stesse modalità e tempistiche degli incentivi sull’energia elettrica. Per ultimo si evidenzia che sono attualmente disponibili dei fondi per i cittadini e le imprese, che qui si riportano brevemente: Bando ISI 2024 e Bonus Ristrutturazione». Infine, ancora Vimini su qualora non siano stati fatti né mappatura né un intervento di rimozione quando si pensa di attuarli «l’Amministrazione è estremamente sensibile alla problematica amianto, infatti, oltre alle competenze attribuitegli per legge sulla tematica, sono state attivate ulteriori importanti azioni, quali: attivazione di un bando per il Servizio di Protezione Civile e Ambientale rivolto a giovani dell’età compresa tra i 18 e 28 anni, finalizzato ad informare e rendere consapevoli i cittadini sui rischi conseguenti all’esposizione a materiali contenenti amianto, mediante la costituzione di uno sportello per la prevenzione e il monitoraggio dell’inquinamento da MCA; la pubblicazione, sul Sito istituzionale del Comune di Pesaro (Area Tematica “Ambiente” – Sezione “Amianto”), delle modalità operative da seguire per presentare segnalazioni/esposti che riguardano le coperture in materiale contenente amianto compatto (con specifica modulistica); lo stanziamento in bilancio di 10.000 euro per l’attivazione del bando con cui il Comune di Pesaro erogherà contributi economici a fondo perduto ai privati cittadini che rimuovono e smaltiscono manufatti contenenti amianto; prossima istituzione di uno sportello per i cittadini “Sportello di ascolto amianto” nella sede di via Manzoni 34, grazie anche alla collaborazione con Servizio di Protezione Civile e Ambientale attivato presso l’U.O. Ambiente».
Il consigliere Malandrino: «L’interrogazione chiedeva se è stata effettuata la mappatura dell’amianto presente nel territorio; si è parzialmente risposto. Non c’è invece risposta in merito alla situazione dov’è presente amianto pericoloso segnalata da una mozione approvata all’unanimità cinque mesi fa».
Stesso tema e firmatari per l’interrogazione “Situazione rimozione amianto (Mca) in via Marconi, nel Municipio di Monteciccardo”. Ancora il vicesindaco Daniele Vimini, che ha prima ripercorso le tappe della vicenda, spiegando infine che: «Non essendoci un soggetto giuridico a cui rapportarsi, l’Assessorato insieme alla Polizia Locale sta valutando di trasmettere un’istanza al Giudice per la nomina di un curatore dell’eredità giacente. Questa istanza andrebbe depositata per il tramite dell’Ufficio Legale del Comune».
Il consigliere Malandrino: «Ci sono state situazioni delicate durante un’assemblea in cui è emersa l’esasperazione delle famiglie che vivono a contattato con il materiale. Tramite l’interrogazione ho cercato di offrire un’ulteriore possibilità per attuarne la rimozione».
È stata poi l’assessora alle Manutenzioni Mila Della Dora a rispondere all’interrogazione del consigliere Andreolli sui “Ritardi nell’intervento per la frana sul cavalcaferrovia per Fano”. L’assessora ha precisato: «Vorrei rassicurare che la situazione del ponte della SS16 è stata attenzionata da subito, tanto che si è deciso di attingere dal fondo di riserva 100mila euro, risorse necessarie per poter adempiere all’intervento. La fase di apparente stasi è stata in realtà una fase di monitoraggio da parte dei nostri tecnici, in quanto è stato riscontrato che quella scarpata fosse molto scivolosa. Le fasi di lavoro che si sono effettuate e che si effettueranno nei prossimi giorni sono: taglio alberi e disgaggio massi pericolanti; posa rete di protezione corticale con chiodature e funi in acciaio; ci sarà la realizzazione di un muro in cemento armato parallelo alla strada e la formazione di tiranti (appena finito il muro). La scelta di realizzare il muro in sostituzione della barriera paramassi è stata fatta per evitare di realizzare un’opera che in caso anche di piccola frana avrebbe avuto la necessità di un pesante rispristino (anche 30-40% del costo iniziale dell’opera). Il muro, in caso di frane di media dimensione non subirà danni e sarà sufficiente la rimozione del terreno a tergo».
Andreolli ha detto: «L’interrogazione nasce perché il sindaco ha fatto una dichiarazione precisa in cui ha detto ‘abbiamo dormito’; qualche giorno dopo lo smottamento sono stati stanziati 100mila euro per sistemare la frana e ripristinare la viabilità. Poi sono passati 5 mesi. La situazione si è sbloccata solo dopo una riunione di Giunta in cui il sindaco ha sbattuto i pugni sul tavolo. Una versione diversa rispetto a quella che l’assessora ha detto oggi, in merito a un intervento che doveva essere prioritario e sul cui ritardo è stata scaricata la colpa sui tecnici».
Lo stesso Andreolli ha poi interrogato la Giunta sulla “Campagna di prevenzione contro la zanzara tigre nel Comune di Pesaro”. Ancora il vicesindaco Daniele Vimini: «Il servizio di lotta biologica integrata alla zanzara tigre è affidato ad Aspes. A breve, su comunicazione dell’azienda inizieranno i trattamenti antilarvali previsti dal citato programma operativo, tenuto conto che l’avvio delle operazioni deve essere fatta in condizioni metereologiche favorevoli. È stata predisposta anche per il 2025 una campagna di formazione e informazione mirata ai cittadini al fine di sensibilizzarli sulle corrette pratiche ed ottenere la giusta collaborazione in modo da contribuire a garantire la sostenibilità e la continuità degli interventi effettuati dal Comune. È stato predisposto materiale informativo per i cittadini consistente in: locandine, pagina web istituzionale. È stato fissato un incontro il prossimo 28 maggio con il gruppo di lavoro citato, proprio in previsione della stagione vettoriale, al fine di predisporre tutte le misure di sanità pubblica previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020 – 2025».
Il consigliere Andreolli ha replicato: «L’interrogazione mi è stata sollecitata perché l’esperienza di quanto avvenuto lo scorso anno a Fano. Non era il caso di muoversi prima con le azioni di prevenzione come fatto dal Comune vicino? Errore non considerare di iniziare prima per la campagna di comunicazione delle buone pratiche e quella di disinfestazione. Mi auguro in un ripensamento».
DELIBERE
Ad aprire il consiglio è stata la mozione d’ordine della consigliera Marchionni che ha invitato il presidente Belloni «a stigmatizzare l’atteggiamento increscioso, privo di fondamento, ai limiti della maleducazione, che si è svolto in quest’aula nella seduta del 17 aprile. La invito formalmente a voler procedere anche a sollecitare delle scuse formali da parte dell’assessore che ha tenuto tale atteggiamento». Il presidente Belloni ha detto: «Non ho sentito quanto detto ma parleremo insieme all’assessore e cercheremo di chiarire insieme la situazione».
Il consigliere Marinucci, prima della discussione delle delibere chiede spiegazioni per il mancato invito all’inaugurazione del rinnovato campo da baseball. La risposta del presidente del consiglio Belloni: «il momento di festa non è stato organizzato dal Comune, ma un invito fatto dalla società. L’impegno che si è presa la Giunta è quello di invitare sempre tutti i consiglieri nelle inaugurazioni convocate dal Comune. Ne approfitto per comunicare che sabato mattina, alle ore 9, verrà scoperta la targa in memoria del consigliere Roberto Biagiotti a Trebbiantico».
Approvata all’unanimità la prima delibera, emendata, al voto del Consiglio comunale di oggi “L’integrazione al Regolamento per il riconoscimento di civiche benemerenze” illustrata dal presidente del Consiglio comunale Enzo Belloni che ha detto: «La modifica consiste nella revisione dell’art. 3 come segue: “La cittadinanza onoraria è concessa dal Comune per onorare chi ha dimostrato esemplare affezione ed interessamento verso la città e la comunità di Pesaro unanimemente riconosciuti e testimoniati da opere ed iniziative nei vari campi della vita sociale, economica, culturale e civile. Tali azioni devono aver promosso in Italia e all’estero la conoscenza e la valorizzazione della realtà socio-economica, storico, artistico, umana della nostra terra, o aver beneficiato la città di Pesaro, aumentandone il prestigio, con attività svolte a Pesaro e per Pesaro. L’onorificenza è concessa sia a cittadini italiani non residenti in questo Comune che a stranieri. In casi di particolare rilievo, la cittadinanza onoraria può essere concessa anche ad associazioni, enti e organizzazioni in ambito civile o religioso, nonché a corpi, divisioni ed unità ad ordinamento civile o militare.  La cittadinanza onoraria può essere concessa anche alla memoria. L’iniziativa del riconoscimento è promossa dal Sindaco, sentita la Giunta, o dal Consiglio Comunale con apposito ordine del giorno. La cittadinanza onoraria è deliberata dal Consiglio Comunale è conferita dal Sindaco o suo delegato, con cerimonia ufficiale. La cerimonia è partecipata con varie forme di pubblicità a tutta la cittadinanza, che è invitata. L’onorificenza per la cittadinanza onoraria consiste in una pergamena nella quale vengono riportate le motivazioni dell’onorificenza nonché le generalità del conferito”. Poi la modifica dell’art.9, sui requisiti: “I candidati, in caso di persone fisiche, devono possedere i requisiti di eleggibilità previsti per i consiglieri comunali e provinciali dall’art. 58 del T.U.E.L. e non devono trovarsi in una delle condizioni di sospensione e decadenza previste dall’art. 59 del T.U.E.L.”».
La delibera è stata emendata, poiché da un’analisi del testo del vigente “Regolamento per il riconoscimento delle civiche benemerenze” è emersa una numerazione errata degli articoli. Con l’emendamento, la numerazione degli articoli del “Regolamento per il riconoscimento delle civiche benemerenze”, è stata aggiornata come segue: “Art. 10 – Requisiti”, “I candidati devono possedere i requisiti di eleggibilità previsti per i consiglieri comunali e provinciali e non devono trovarsi in una delle condizioni di sospensione e decadenza, a norma del D.lgs. n. 267 del 2000 e del D.lgs. n. 235 del 2012”.
L’emiciclo ha poi votato (19 voti favorevoli, 1 contrari, 9 astenuti) la “Costituzione di servitù per deroga dalla distanza minima dal confine di proprietà comunale, in applicazione del cosiddetto ‘Piano Casa’” presentata con la delibera dell’assessore Riccardo Pozzi che l’ha così illustrata: «Proposta che nasce su istanza di un cittadino che coinvolge il servizio patrimonio e quello di edilizia privata, a cui lo stesso ha presentato domanda per attuare un ampliamento – tramite il ‘Piano Casa’ per realizzare una veranda del suo appartamento collocato a Villa Fastiggi, nel comparto cosiddetto ‘di bioedilizia’. Per svolgere le operazioni, è necessaria una deroga per una distanza inferiore ai 5 metri dal verde pubblico di proprietà comunale». L’assessore ha ricordato che, «in tutti gli spazi verdi l’Amministrazione comunale può potenzialmente attuare manufatti fino a fino a un massimo di 100mq (o pari all’1%) per attività complementari al parco (didattiche, di informazione e presidio del parco). Siamo qui a votare la deroga perché conseguentemente a questa, verrebbe ascritta una servitù relativamente a 15mq di verde (sui 4.500mq complessivi del parco) in cui il Comune non potrà andare eventualmente a edificare. Il Comune ha periziato l’indennità della servitù a 3mila euro. Il procedimento ha ottenuto tutti i pareri tecnici favorevoli».
Gli interventi
Dallasta: «Non sono favorevole a dare deroghe sulle distanze. Costituisce un precedente che non ve bene. Sul posto mettiamo un vincolo di inedificabilità per il Comune, non mi sembra una gran mossa».
Montesi: «Abbiamo affrontato la delibera in commissione, senza particolari problemi, insieme ai tecnici del Comune. Si tratta di un’area privata che usufruisce della possibilità del ‘Piano Casa’, al confine con un’area pubblica. Mi auguro voto unanime». E ancora: «I termini di regolamento per la Commissione sono stati rispettati. Fare sopralluoghi per una delibera, non sono d’accordo».
Marinucci: «Non ho potuto seguire la Commissione in presenza, chiedo al consigliere Montesi (presidente della stessa) di convocare la commissione con un tempo adeguato». In più, «Sfido chiunque a capirci qualcosa dai documenti presentati; servono dei sopralluoghi».
Gambini: «Siamo di fronte ad un fatto che denuncia l’irrilevanza dell’obbligo che ci assumiamo: 15mq, sulla superficie in cui possiamo costruire è ininfluente e trascurabile. È vero che quando si fa una deroga si crea un precedente, ma sappiamo che i cittadini dal punto di vista urbanistico e dell’edilizia privata sono soggetti ad una quantità di regole e restrizioni che a volte sono frustranti da maneggiare. Invocare il sopralluogo per una cosa così ininfluente mi sembra eccessivo, sono tranquillo nel votare la delibera».
Mariani: «Compito dell’Amministrazione è venire incontro alle richieste dei cittadini dove e se si può. Le deroghe sono previste e non creano alcun precedente, lo si fa anche tra i privati per raggiungere un accordo. L’Amministrazione non ha nessun tipo di danno. Discutere o dividersi su questa che è una questione tecnica mi sembra una perdita di tempo che non ha senso».
MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Ad aprire la parte dedicata, è stata la mozione urgente, approvata con il voto favorevole di 24 consiglieri (3 gli astenuti), per la “Richiesta di intitolazione del nuovo ponte ciclopedonale sul Foglia a Papa Francesco” presentata dai seguenti consiglieri di maggioranza e opposizione: Anniballi, Mattioli, Bernardi, Tommasoli, Lugli, Fabbri, Vastante, Mariani, Perugini, Palazzi, Montesi, Alessandroni, Pagnoni Di Dario, Drago, Gambini, Manenti, Salvatori, Rocchi, Dominici, Cioppi, Redaelli, Boresta, Corsini, Bartolomei, Lanzi, Marchionni, Andreolli.
«È una richiesta avanzata dal sindaco Biancani che ha chiesto un confronto con il Consiglio comunale per un’intitolazione importante, che avrà riflessi su tutta la città» ha detto la consigliera Mattioli che ha poi motivato l’urgenza della mozione: «Andremo in deroga al Regolamento che prevede 10 anni dalla morte per l’intitolazione; questo comporterà un iter più lungo del consueto con la Prefettura che non vorremmo allungare ulteriormente».
Marinucci contrario l’urgenza: «Ho visto che la richiesta dell’intitolazione è arrivata a poche ore dal decesso del Santo Padre. A mio parere l’urgenza è solo per celebrità».
A illustrare la mozione è stata la consigliera Anniballi: «Impegniamo la Giunta e sindaco ad avviare l’iter procedurale autorizzativo in deroga alla norma dei 10 anni dalla morte, in quanto si evidenziano straordinarie benemerenze rese alla comunità internazionale, al fine di intitolare il nuovo ponte ciclopedonale sul Foglia alla figura del Sommo Pontefice Papa Francesco, quale segno concreto di gratitudine dell’intera comunità pesarese, al fine di custodire e far tesoro dei suoi insegnamenti, offrendo alle generazioni future un simbolo di speranza, solidarietà e impegno per il bene comune».
Gli interventi
Redaelli: «Non abbiamo apprezzato la fuga in avanti del sindaco, che a poche ore dalla morte di Papa Francesco era pronto ad intervenire sulla tematica con logiche molto più legate alla comunicazione che al rispetto verso il Santo Padre. Siamo di fronte ad uno degli uomini che ha fatto la storia, non capiamo ansia e fretta –  continua -. Una mozione plurale, scritte a più mani, che riconosce una figura straordinaria che ha incentrato il suo pontificato sulla misericordia, pace, ambiente. Ha la premessa di costruire ponti solidi, non qualunquisti, basati su un dialogo franco»
Lugli: «Quando ho saputo dell’iniziativa ho pensato che non c’era modo migliore per onorare Papa Francesco, una persona che ha legato il suo pontificato a cose molto concrete». Per quello che ha fatto «Credo si sia anche meritato un pochino di urgenza in più. Non so se saremo la prima città a intitolargli qualcosa, ma l’importante è che si faccia qualcosa per riconoscere il valore di un uomo e di quanto ha detto».
Boresta: «Né io, né tanti della minoranza ci siamo sottratti al “dovere della memoria” nonostante la mozione partisse dall’impulso del sindaco e della maggioranza. Abbiamo condiviso il documento e lo abbiamo integrato, assieme. Fa quindi amarezza rilevare che la maggioranza non abbia fatto altrettanto per l’intitolazione a Norma Cossetto e alle migliaia di vittime delle foibe». La consigliera rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza, «Spesso vi siete lasciati guidare dal fervore ideologico dimenticandovi del “dovere della memoria”».
Tommasoli: «Siamo d’accordo all’intitolazione di una targa a tutte le donne vittima di violenza e considerate spesso bottini di guerra. “Per fare la pace di vuole coraggio, molto più che per fare la guerra…” una frase di Papa Francesco su cui invito a riflettere, votiamo insieme la mozione».
Bartolomei: «Intitolare il nuovo ponte sul Foglia a Papa Francesco è una scelta che per me ha un significato molto profondo. Come ragazzo credente, cattolico e omossessuale per anni ho vissuto un conflitto interiore doloroso e difficile da raccontare. Un senso di esclusione e distanza tra ciò che ero e quello che la Chiesa sembrava aspettarsi da me». Finché poi «È arrivato Papa Francesco, con lui si è spezzato una catena, è stato abbattuto un muro. Con le sue parole, i suoi gesti e la sua umanità ha portato la Chiesa tra le persone». Lo ha fatto, «Ricordandoci che Dio ci ama per come siamo. La sua frase “chi sono io per giudicare” è stata una breccia aperta nei muri dell’emarginazione, è stata un sollievo per me e tanti altri come me».
Fabbri: «Perché aspettare? È importante che questa intitolazione parta, nei confronti di un uomo che è stato fonte d’amore per tutti».
Gambini: «I sistemi di valore cambiano incessantemente» ha detto riprendendo i testi dei filosofi Marx e Bauman che «hanno scritto in un’epoca in cui i ritmi dei cambiamenti erano pateticamente più lenti dell’attuale» per poi aggiungere. «C’è una compulsione a dovere essere sempre nell’istante. E secondo me ci siamo caduti. Mi piace molto invece la norma che dice “recuperiamo il respiro lungo del tempo storico e aspettiamo 10 anni”. Il senso è che le valutazioni di oggi le faremo senza la pressione dell’immediatezza».
Malandrino: «Ritengo che dieci anni abbiano un senso e andavano rispettati. Volevo evidenziare il metodo che adotta questa maggioranza nei confronti delle proposte di intitolazione che vengono dal centrodestra. Ogni volta, pur di bocciare, ci si appella a regolamenti comunali, ma quando interessa per opportunismo politico il regolamento non vale più».
Andreolli: «Se si dovesse valutare l’intitolazione per il modo in cui è stata proposta, non si sarebbe dovuto avere un atteggiamento particolarmente collaborativo». Poi, «Il tempo necessario posto dal legislatore è finalizzato anche a metabolizzare la necessità di far sì che figure che hanno una valenza più grande di quello che noi umanamente riusciamo a tradurre in un significato, possano maturare un percorso di condivisione di patrimonio comune che rischia di essere compromesso nel momento in cui qualcuno non rispetta il tempo necessario a farlo». La cosa più imbarazzante che c’è stata in questi giorni, per Andreolli, «è stata la volontà di tanti di indentificare la figura del Papa come se appartenesse a qualcuno».
Il sindaco Andrea Biancani: «Ritengo che in linea generale vada rispettata la tempistica dei 10 anni, che ci consentono di fare una valutazione più serena.  Papa Francesco però è una figura che unisce e ho ritenuto necessario non aspettare i dieci anni. Non ho voluto fare una fuga in avanti, ma ho semplicemente espresso una mia idea, e l’ho voluta condividere con tutto il Consiglio comunale».
Marchionni: «Quando è uscita la notizia dell’intitolazione del ponte a Papa Francesco un po’ me l’aspettavo: il sindaco Biancani come il suo predecessore sono noti per essere smart a livello comunicativo. E la notizia sicuramente sarà di impatto in questo senso». Il mio contributo al documento è stato «nel cercare il legame tra il Pontefice e la città di Pesaro». Quello più profondo che è emerso «riguarda il rapporto tra Papa Francesco e la famiglia Ferri» che racconta «i rapporti di grande umanità che ha intessuto» ha detto prima di ricordare il suo incontro con il Pontefice durante il quale ha ricordato «la bellezza della vita, richiamandoci al fatto che tutti siamo chiamati a promuovere e difendere».
Marinucci: «Avevo chiesto il rinvio dell’urgenza, sono contento della coerenza del consigliere Gambini» 
Palazzi: «Il Consiglio comunale è laico, si parla di Papa Francesco come di una figura simbolo a livello mondiale, un Pontefice deceduto una settimana dopo l’inaugurazione del Ponte; ricordo anche l’altro ponte intitolato a un altro Papa» per questo, la scelta del sindaco «non è stata impulsiva o tanto per fare i selfie come detto da qualcuno, seguiva la scelta compiuta anche da altre città d’Italia. Il simbolo del Ponte è sicuramente una cosa positiva».
Si è proseguito con la mozione, respinta (11 favorevoli, 18 contrari) presentata dai consiglieri Andreolli, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei, Malandrino, Boresta, Corsini, Redaelli, Canciani per la “Creazione fondo straordinario per ristori – aumento tariffe settore idrico”. Ad illustrarla il consigliere Andreolli: «Questa mozione arriva molto tempo dopo rispetto alle nostre volontà di discutere di un tema importante. Chiediamo a Giunta e sindaco di istituire un fondo speciale, utilizzando le risorse derivanti dai dividendi degli utili di Marche Multiservizi, al fine di mitigare gli effetti dei rincari sulle bollette del servizio idrico per i cittadini e le attività economiche. Annullare, attraverso ristori, gli aumenti tariffari del 2024 almeno per le famiglie più fragili individuabili attraverso l’indicatore ISEE, garantendo loro un importo che abbatta i rincari. Attivare un tavolo di concertazione con la partecipazione di sindacati, associazioni di categoria, rappresentanti del consiglio comunale (es. capigruppo, commissioni competenti) e altre realtà̀ interessate, per definire le priorità̀ di intervento e stabilire criteri equi per la distribuzione dei ristori».
Gli interventi
Cioppi: «Le richieste della mozione sono inopportune e strumentali. Il fatto di averla protocollata il 15 gennaio 2025 lo rivela. La spinta propulsiva alla mozione non è arrivata da un reale interesse per la difesa delle famiglie e delle attività cittadine, ma deriva da una reazione obbligata dei firmatari, costretti dalle campagne populiste che, via social, hanno messo loro una forte pressione a dover dire e fare qualcosa e, soprattutto, da quanto comunicato del nostro sindaco che annunciava l’impegno per mettere a disposizione un importante cifra per sostenere le famiglie più fragili nel pagamento delle bollette dell’acqua». E ancora, «da quel momento (quindi da prima della protocollazione della mozione) il sindaco Biancani con l’assessore Luca Pandolfi e la giunta, stavano già lavorando a un bando (che a breve sarà pubblicato) per un bonus idrico specifico, per sfruttare il Fondo Anticrisi per scontare le bollette mettendo a disposizione un monte di risorse come mai sono state previste per le bollette dell’acqua».
Redaelli: «I rincari che colpiscono famiglie e imprese sono sotto gli occhi di tutti, in un momento storico in cui le tasse a Pesaro stanno aumentando in modo obbligatorio o per scelta di fare cassa. Per mesi avete detto che avreste implementato il fondo anticrisi alla prima variazione di bilancio, ne sono state fatte parecchie ma avete scelto altro. Il tema dei rincari ci interessa e per questo ne abbiamo fatto una battaglia politica perché va a discapito di famiglie e imprese del territorio. Il Comune ha una responsabilità, detenendo il 25% delle quote di MMS. Continua a privilegiare gli utili per la spesa corrente, innescando un meccanismo che non è virtuoso».
Marchionni: «Questo è un problema serio, ed è inutile il tentativo di sminuire l’attività preziosa fatta nelle settimane di inizio inverno insieme a tante persone». E ancora, «Gli introiti che prende l’Amministrazione comunale da MMS invece di spenderli per organizzare qualche sagra si potrebbero accantonare creando un fondo da andare a soccorso delle famiglie più disagiate. Perché quel fondo c’è, ed è scarso. E nonostante le richieste giunte per andare a sostenere quel fondo – alla prima variazione possibile – non siete stato in grado di fare nemmeno quello. Spiace perché non rispondete alle mille persone che hanno sottoscritto la petizione». «I costi sono aumentati di circa l’11% dal 2022 al 2024» e gli aumenti «sono dovuti agli oneri di sistema» ha detto la consigliera.
Marinucci: «Fondi per amianto, attività commerciali, le strade, sono bassi. La gente si lamenta dell’utilizzo opinabile dei soldi pubblici».
Sulla mozione è intervenuto l’assessore alle Politiche educative Luca Pandolfi: «La mozione, è chiaro a tutti, è la fotografia del Fondo anticrisi, fondo speciale che ogni anno viene orientato in base al bisogno identificato dall’Amministrazione con diverse realtà del territorio (con cui viene siglato un Protocollo dedicato insieme ai sindacati anche per altri impegni); è strutturato (perché sono anni che c’è); è un ristoro per le famiglie, quelle fragili ma anche quelle della “fascia grigia” destinatarie delle risorse; ed è un tavolo di concertazione e condivisione perché è il risultato del confronto con la città». Quindi «quello che la mozione chiede di fare alla giunta è una misura che in realtà il Comune fa da anni». Negli ultimi 10 anni, dal 2014 al 2024, il Fondo anticrisi ha messo in campo risorse pari a 1.948.785 euro assegnate attraverso un bando pubblico ai cittadini pesaresi. Aggiungiamo a questi numeri quelli dell’“operazione TARI” che nel 2022 e 2024 ha assegnato 647.251 euro» a dimostrazione che «Nessuno fa come noi». Tornando nel dettaglio sulle bollette dell’acqua, Pandolfi ha segnalato che, «in passato c’è stato un “fondo acqua” corrisposto direttamente in bolletta negli anni 2016-2017-2020 per un importo totale di 124.861 euro assegnati a 895 famiglie. Questo è lo storico e sfido chiunque a trovare chi, nelle Marche, fa come noi». Poi l’annuncio che, dopo gli adempimenti tecnici e dopo la concertazione fatta, «usciremo con il bando del Fondo anticrisi con i contributi per le bollette dell’acqua anticipandolo rispetto ai consueti tempi (agosto). Sarà superiore ai 100mila euro perché prevedrà le risorse che il sindaco ha detto che aveva concordato in seno a MMS. Sul bando ha presentato due dati, «L’Isee va dai 9mila ai 20mila euro, per una stima di quasi 2mila persone intercettate». Poi Pandolfi ha presentato il contesto sociale in cui si configurano queste misure, «Il Governo Meloni ha azzerato il Fondo morosità incolpevole (passato da 1,2 milioni del 2022 agli “0” di oggi) e il Fondo affitti (nel 2022 era di 534.119,94 euro, oggi non c’è più) che riguarda il tema “casa”, unanimemente considerato un’emergenza. Ci sono poi i tagli della Regione Marche sul Fondo solidarietà (per le disabilità) della Regione, «Dai più di 3 milioni di euro per l’intera Regione si è passati a 124.487 euro. Sono risorse che ci arrivavano, come Ats1, dalle Amministrazione comunali per le rette delle residenze per 400 disabili con Isee basso.  Al Comune di Pesaro peserà 200mila euro di risorse in meno che non vengono rimborsati all’Amministrazione». Tagliate anche le misure del Governo per l’assegno di inclusione (che ha sostituito il Reddito di cittadinanza) «dei 2400 aventi dirito siamo passati a 480. L’Ambito Territoriale Sociale si muove nelle grandi incertezze delle misure di sostegno del governo centrale. «Succede così – spiega Pandolfi – con la card “Dedicata a te” (del valore di 500 euro, da usare per la spesa) destinata a 4.105 aventi diritto con risorse che coprono il “fabbisogno” di soli 1.078 persone (3.027 esclusi)». Infine, «Ho fotografato solo l’ambito socio-sanitario, senza fare le valutazioni per quello sanitario, che aggravano la posizione delle Amministrazioni comunali, in estrema difficoltà. Non si possono scaricare sugli enti più piccoli, e sugli ultimi, il peso di una politica incapace».
Lugli: «Voto contrario, perché bisogna veramente affrontare il problema. Occorre chiedere investimenti a MMS sulla rete idrica, per riparare perdite, per istallare contatori intelligenti. Riconosco la bontà della proposta, ma non centra l’obiettivo».
Andreolli: «Il tema è strutturale. Questa mozione indica che c’è un’anomalia in questo Comune, dovuta dal fatto che noi mettiamo a bilancio in spesa corrente qualcosa che non dovrebbe essere messo».
Redaelli: «C’è la volontà politica di non capire la nostra richiesta. Pandolfi ha un assessorato che beneficia di diversi fondi che arrivano da altri enti, ma mai una volta ha valorizzato la provenienza. Chiediamo investimenti seri e strutturali, per dieci anni avete preferito fare cassa con gli ultimi, destinando solo briciole al sociale».

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