Pesaro celebra i Tre Martiri, Biancani: “Tre ventenni la cui vita fu spezzata dalla ferocia della repressione”

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PESARO – «Tre ventenni la cui vita fu spezzata dalla ferocia della repressione, tre nomi che sono diventati simbolo di coraggio, di dignità, di amore per la libertà». Con queste parole il sindaco Andrea Biancani ha celebrato il ricordo ai Tre Martiri della Resistenza – Leone Balducci, Gino Barcelli e Sante Gagliardotto – fucilati dai fascisti il 12 maggio del 1944 dopo che furono catturati a Isola del Piano e fatti sfilare per la città, al fine di incutere timore nella popolazione. La cerimonia si è svolta all’ingresso di Campo di Marte, nella nuova piazzetta riqualificata e accessibile, dove è stato posizionato il Monumento dedicato ai Tre Martiri.
«Leone, Gino e Sante avevano un sogno: un’Italia libera dall’occupazione, dalla violenza e dalla dittatura. E per questo sogno hanno sacrificato tutto, anche la vita – ha ricordato il sindaco Biancani -. Ricordarli non è soltanto un atto di dovere storico: è una scelta di civiltà, soprattutto in un tempo in cui il linguaggio dell’odio, dell’indifferenza e della negazione dei valori democratici sembra voler riaffiorare, noi dobbiamo tornare a dire con forza da che parte stiamo. Stiamo dalla parte di chi ha lottato per la giustizia, dalla parte di chi non si è piegato alla paura, dalla parte di chi ha creduto che un futuro migliore fosse possibile. La Resistenza non è un capitolo chiuso dei libri di storia. È una radice profonda che nutre ancora oggi la nostra Repubblica. È nei diritti che abbiamo, nelle libertà che esercitiamo, nella Costituzione che ci guida. La Resistenza, che questo 25 aprile ha celebrato i suoi 80 anni, oggi più che mai deve essere motore della nostra democrazia».
Il sindaco, durante le celebrazioni, ha anche riportato alla memoria gli incresciosi commenti offensivi apparsi sui social dopo le celebrazioni del 25 aprile con Liliana Segre: «Purtroppo il rispetto non è sempre garantito, lo abbiamo visto con sconcerto e indignazione proprio pochi giorni fa: Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, senatrice a vita, cittadina onoraria di Pesaro e coscienza civile del nostro Paese, è stata nuovamente insultata e vilipesa sui social per aver presenziato alle celebrazioni del 25 aprile, nella sua amata Pesaro. E questo è inaccettabile. Offendere Liliana Segre significa offendere la memoria di tutte le vittime del nazifascismo. È un segnale pericoloso di quanto ancora ci sia da fare per contrastare l’odio. Oggi, celebrare i Tre martiri e la Resistenza significa anche tramandarne i valori alle nuove generazioni, perché la memoria diventi responsabilità. Perché conoscere il passato ci aiuti a scegliere il presente e costruire il futuro».
La cerimonia si è aperta con le parole di Matilde della Fornace, presidente di Anpi Pesaro e Urbino, e dei giovani studenti delle classi quinte dell’Istituto G. Benelli di Pesaro che – assieme all’Anpi Pesaro e Urbino e Anpi “Città di Pesaro” – hanno ripercorso il tragitto che i tre giovani partigiani fecero attraverso la città prima di essere fucilati a Campo di Marte. «Importante tramandare la memoria perché anche “gli ultimi”, oggi, ci stanno purtroppo lasciando. Ricordiamo anche le figure femminili della nostra Resistenza come Leda Antinori e Walkiria Terradura a cui si aggiungono centinaia di donne e uomini che ancora non hanno avuto il riconoscimento per la loro lotta partigiana. La Resistenza ha reso possibile la nostra Costituzione, ma la partecipazione corale di tutta la popolazione ha fatto si che questo potesse avvenire, donandoci oggi un’Italia Libera».
E poi Giuseppe Paolini, sindaco di Isola del Piano e presidente della Provincia: «Bene perdonare ma mai dimenticare. Ho avuto mio nonno carcerato durante il periodo del fascismo, parenti fucilati e credo che loro non affrontassero il carcere e la morte in maniera “sobria”. Lo facevano con la voglia di cambiare, a costo della loro vita». Paolini, poi, ha intonato “Bella Ciao” a conclusione del suo discorso.
Così Michele Chiarabilli, Vicesindaco di Fossombrone: «Necessario continuare a celebrare i Tre Martiri, la Liberazione e la resistenza per mantener viva la memoria, soprattutto nelle giovani generazioni».
L’iniziativa è organizzata dal Comune di Pesaro in collaborazione con l’Anpi provinciale di Pesaro Urbino e
la Sezione Anpi “Città di Pesaro”.

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