Violenza giovanile a Fano: il Questore emette misure restrittive per fermare il branco

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Fano, luglio 2025 – Dopo i gravi episodi di violenza che hanno sconvolto la città di Fano nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno, la Questura di Pesaro-Urbino ha adottato misure restrittive mirate contro un gruppo di giovanissimi ritenuti responsabili di aggressioni e rapine. Si tratta di una risposta decisa, sia sul piano giudiziario che su quello della prevenzione amministrativa, con l’obiettivo di impedire la reiterazione di simili condotte e garantire la sicurezza dei cittadini.

Gli episodi contestati, documentati dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Fano, hanno evidenziato un preoccupante clima di violenza giovanile: le indagini hanno ricostruito diverse aggressioni fisiche – tra cui pestaggi con calci e pugni – che hanno causato lesioni gravi ad altri giovani, spesso vittime di rapine finalizzate a sottrarre denaro. Le risultanze investigative hanno portato le autorità competenti – sia la Procura della Repubblica Ordinaria che quella per i Minorenni – ad emettere misure cautelari personali nei confronti di tutti i membri del gruppo.

Ma non solo. In parallelo, la Divisione Anticrimine della Questura di Pesaro-Urbino ha avviato un’approfondita istruttoria che ha portato all’emissione delle misure di prevenzione previste dalla normativa vigente. Tra queste figurano:

  • Avvisi orali, notificati a ciascun soggetto coinvolto.
  • Applicazione del Daspo Willy, che vieta l’accesso a determinati locali pubblici, in particolare quelli di Fano dove si sono verificati alcuni degli episodi violenti.
  • Per i soggetti ritenuti più pericolosi, in virtù anche dei precedenti di polizia, il divieto è stato estensivo a tutta la provincia di Pesaro-Urbino, con interdizione dai locali che somministrano alimenti e bevande.

Questo intervento rientra tra le prerogative attribuite dalla legge al Questore, che può adottare misure preventive per contrastare la violenza nei luoghi pubblici, specialmente quando si tratta di fenomeni di criminalità giovanile di gruppo. Le sanzioni previste per chi viola tali provvedimenti sono tutt’altro che lievi: si rischia da uno a tre anni di reclusione, oltre a multe che vanno dai 10.000 ai 24.000 euro. L’iniziativa della Questura è stata accolta con favore da molti cittadini e operatori economici della zona, che chiedevano da tempo interventi concreti per garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di ritrovo, soprattutto per i più giovani.

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