In occasione del 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’Ambito Territoriale Sociale 1 diffonde i dati relativi al Centro Antiviolenza provinciale “Parla con noi” e degli altri servizi dedicati alla prevenzione, protezione e presa in carico delle situazioni di violenza di genere con titolarità dell’Ats1. «Le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi” sono state il 14% in più rispetto al 2023 (sono passate da 179 a 204). Un dato che non è solo la fotografia di un fenomeno grave e persistente, ma anche e soprattutto dell’impegno costante dell’ATS1, titolare del servizio del CAV, che non arretra davanti alla violenza e che continua a mettere in campo interventi e figure sempre più riconosciute come punto di riferimento e di aiuto concreto» spiega Luca Pandolfi, presidente del Comitato dei Sindaci dell’Ats1 e assessore alle Politiche sociali di Pesaro.
«Anche quest’anno – continua il presidente – l’Ambito Territoriale Sociale 1, gli enti e numerose associazioni della provincia, propongono numerose iniziative sull’intero territorio in occasione del 25 Novembre. Lo facciamo coinvolgendo scuole, istituzioni e realtà sociali in una programmazione fitta, che continuerà durante l’anno per promuovere una cultura del rispetto, della parità e del rifiuto di ogni forma di violenza. Il nostro territorio è impegnato da anni in un percorso condiviso, che ha trovato nelle attività del Centro antiviolenza provinciale e nel “Protocollo Virginia” che coinvolge decine tra enti, istituzioni e forze dell’ordine, due tappe fondamentali».
I dati 2024 del Centro antiviolenza “Parla con noi” – con titolarità dell’Ats1, che lo gestisce in co-progettazione con la Cooperativa Labirinto e in collaborazione con “Percorso donna”, e degli altri servizi dell’Ats1 spiegano come le richieste di aiuto al Centro siano in aumento. Nel 2024 il CAV “Parla con noi” ha incontrato 249 donne; di queste, 204 sono primi accessi (190 nuovi casi e 14 donne già note al servizio; nel 2023 si erano registrati 179 primi accessi)».
«Il trend dei nuovi accessi è costantemente in aumento – spiega Andrea Mancini, coordinatore dell’Ats1 -. Questo da un lato conferma la gravità del fenomeno, che non dà segnali di diminuzione; dall’altro indica una crescente consapevolezza e fiducia nei servizi dell’Ats1, che gestisce direttamente il Centro Antiviolenza e tutta la rete territoriale».
«È un segnale importante – incalza Pandolfi – sempre più persone riconoscono nel Centro antiviolenza un luogo tutelato, autorevole e affidabile, dove trovare ascolto, protezione e accoglienza. È la conferma del ruolo fondamentale che il CAV svolge nel nostro territorio, un presidio diventato ormai punto di riferimento riconosciuto dalle donne e dall’intera comunità».
Pandolfi sottolinea: «È fondamentale ricordare che la violenza non riguarda contesti marginali: la maggior parte delle donne che si rivolge al CAV ha un titolo di studio medio-alto e lavora. Questo sfata definitivamente il pregiudizio che la violenza sia legata a fragilità culturali o economiche». Lo testimoniano i numeri: le donne che chiedono aiuto sono per il 77% italiane e per il 23% straniere. Di queste il 40% sono nubili, 33% coniugate o unite civilmente, 25% divorziate, 2% vedove. Il titolo di studio: l’83% ha un diploma o un titolo superiore. Circa il 50% di loro lavora quotidianamente.
Delle 249 donne che sono arrivate al CAV, 49 lo hanno fatto tramite i servizi socio-sanitari pubblici; 28 tramite le forze dell’ordine; 7 tramite altri CAV e 60 tramite rete informale. Un dato, quest’ultimo, «molto significativo – spiega Mancini -. Un quarto delle donne arriva grazie alla rete informale: amici, parenti, conoscenti, professionisti privati che hanno saputo riconoscere la violenza e accompagnare la donna fuori dalla situazione. Questo testimonia che una comunità consapevole è parte essenziale della prevenzione».
Merito anche dell’importante lavoro di prevenzione e sensibilizzazione svolto dal Centro antiviolenza che organizza e promuove diverse eventi. «Questo permette a sempre più donne di conoscere i servizi rivolti non solo alle “interessate” ma anche alla gente comune –spiegano Pandolfi e Mancini -. Sorelle, amici e amici delle vittime di violenza, una volta informati, possono dare alle vittime i numeri utili da contattare». Importante anche il grande lavoro svolto dal “Parla con noi” nelle scuole insieme a ragazze e ragazzi che, «una volta venuti a conoscenza, “passano” le informazioni ai loro genitori che ne hanno necessità; quelle minorenni possono rivolgersi al Centro in caso di necessità e le maggiorenni accolte dal Centro. È anche per questo che, negli ultimi 2 anni, sono aumentati i numeri delle giovani donne che fanno accesso al servizio».
Il Cav sottolinea anche le tipologie di violenze subite: su 204 donne (i nuovi accessi 2024), 182 hanno subito violenza psicologica; 129 violenza fisica; 123 minacce. I servizi erogati dal Centro sono di: accoglienza e ascolto (565 ore di colloqui – 204 donne); consulenza legale (13 donne); consulenza sociale e Reddito di Libertà (89 donne); supporto psicologico individuale e gruppi (47 donne); equipe multidisciplinari con i servizi territoriali (26 donne).
I dati aiutano a comprendere anche chi sono gli autori delle violenze. I 207 uomini (con prevalenza tra 30 e 60 anni, il minore ha 18 anni) sono per l’84% italiani e per il 16% stranieri. La quasi totalità di loro ha una relazione con la vittima: quasi tutte sono partner o ex; solo in 2 casi si tratta di sconosciuti. Inoltre, 83 sono senza precedenti (32 hanno già fatto violenze su altre donne) e la maggior parte, il 60% è occupata (il 24% è disoccupata/precaria, per il 6% sono pensionati, l’1% è studente; 9% non rilevato).
Mancini commenta: «Il dato che continua a imporsi con forza è che la violenza avviene quasi sempre in un contesto di relazione affettiva. Questo rende più complesso l’allontanamento e più importante il sostegno specialistico fornito da Ats1 così come l’aspetto, ancor più complesso e delicato, della violenza assistita dei minori». Il 72% delle donne vittime di violenza ha figli; nel 2024 sono stati 197 i minori coinvolti, di cui 98 assistenti alla violenza e 25 vittime dirette.
LE STRUTTURE DI PROTEZIONE E ACCOGLIENZA
La Casa Emergenza “IPAZIA” accoglie donne (con o senza minori) in situazione di grave pericolo provenienti da tutto il territorio regionale. Nel 2024 ha ospitato: 88 donne, di cui 54 con figli (98 minori). Le presenze provengono: 43 dalle Forze dell’Ordine, 38 dai servizi sociali/Consultorio, 1 dal Centro antiviolenza, 6 dal Pronto soccorso/Ospedale.
La Casa Accoglienza “MIMOSA” prevede percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Nel 2024 ha ospitato: 6 nuclei madre-bambino (12 bambini) e 5 donne sole. Dimessi: 4 nuclei (5 bambini) e 3 donne sole. Accolti nel 2024: 5 nuclei madre-bambino (7 bambini) e 2 donne sole. Al 31 dicembre 2024 erano presenti: 11 persone (4 nuclei, 6 bambini, 1 donna sola).
I SERVIZI INNOVATIVI DELL’ATS1
«Oltre al CAV “Parla con noi”, negli anni si sono aggiunti il servizio “Voci” per la violenza assistita e “Dico tra noi” per gli uomini maltrattanti – aggiunge Pandolfi – testimoniando la volontà di offrire risposte sempre più mirate, innovative e “giuste” a tutela delle donne vittime di violenza e dei loro figli. Il 25 Novembre ci ricorda che la violenza va prevenuta e contrastata ogni giorno ed è giusto e doveroso crescere una cultura che metta al centro rispetto, dignità e libertà. La Provincia e la rete territoriale dell’Ats1, insieme agli straordinari professionisti e volontari che la compongono, continueranno a farlo con determinazione e responsabilità».
Il Centro Uomini Autori di Violenza “DICO TRA NOI” (tel. 342.1093007), nel 2024 ha registrato: 127 contatti, 17 abbandoni, 43 in attesa di gruppo, 34 in percorso, 14 in lista d’attesa, 19 senza seguito.
Il servizio per minori vittime di violenza assistita “VOCI” (tel. 349.0598436), nel 2024, ha previsto: 10 percorsi per mamme (12 incontri ciascuno), 20 percorsi per bambini 3-6 e 7-10 anni (20 incontri), 3 percorsi avviati e conclusi per adolescenti/preadolescenti, 2 percorsi che hanno richiesto incontri aggiuntivi, 3 padri coinvolti.
L’Ambito Territoriale Sociale 1 ricorda che il 1522, numero nazionale antiviolenza e stalking attivo 24 ore su 24, gratuito e multilingue, è sempre a disposizione di tutte le donne che subiscono violenza o che temono di subirla. Il servizio garantisce anonimato, ascolto qualificato e orientamento verso la rete territoriale dei Centri antiviolenza, compreso il CAV “Parla con noi” (Tel. 0721.639014) dell’Ats1.