Vimini (Pd): «Cinque anni di silenzio sulle infrastrutture, ora la destra si sveglia a un mese dal voto»

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PESARO – «Cinque anni di silenzio e immobilismo e ora, ad un mese dalle elezioni, ci si ricorda di Pesaro?». Così Daniele Vimini, candidato Pd alle prossime regionali a sostegno di Matteo Ricci presidente, replica all’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, intervenuto sul tema della Statale 16 e della ferrovia adriatica. Vimini sottolinea come sulla Pesaro-Fano «la Regione non abbia mai mosso un dito» durante il mandato della giunta Acquaroli. «Baldelli ha ragione quando dice che la SS16 è uno dei tratti più trafficati delle Marche – spiega – ma lo è sempre stato, anche nei suoi cinque anni di governo. È curioso e fuori luogo sollevare la questione oggi, dopo un evento tragico avvenuto nell’area di Fano e non di Pesaro, e sulla scia delle multe registrate grazie al tutor pesarese, che ha reso quel tratto più sicuro. In cinque anni la Regione non si è mai occupata della Statale né, più in generale, delle infrastrutture del pesarese: dovrebbe quindi astenersi dal dare lezioni, peraltro fuori tempo massimo».

Non manca l’affondo politico: «Stupisce che Baldelli abbia dato appuntamento a ottobre – aggiunge Vimini – segno che immagina sarà il centrosinistra ad affrontare la questione, una volta riconquistata la Regione. Ed è esattamente quello che accadrà». Il candidato dem ricorda poi come, nonostante tre anni di Governo nazionale “amico”, la giunta Acquaroli non abbia avviato alcun percorso concreto con le amministrazioni locali per l’arretramento della Statale 16. «L’unica azione degna di nota – attacca – è stata quella di far saltare quasi due miliardi di finanziamento per l’arretramento della ferrovia, solo perché quel progetto era stato intercettato dall’allora sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. Un’opera davvero risolutiva per l’area del “Sottomonte”, che avrebbe trasformato e riqualificato tutto il tratto, compreso quello fanese, rendendolo un paradiso per cittadini, turisti e operatori».

Secondo Vimini, proprio quel finanziamento perso «sarà recuperato dalla nuova giunta regionale», con la prospettiva di riaprire la discussione già nel tavolo di ottobre. «Ancora una volta – conclude – la destra dimostra di anteporre la propaganda all’interesse del territorio, strumentalizzando un tema che invece dovrebbe unire e guardare al futuro».

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