Turismo a Pesaro, Trufelli ‘corregge’ i dati analizzati dal Comune: “Meno 3% sulla tassa di soggiorno”

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All’indomani degli Stati Generali della Cultura e del Turismo 2025/2026, svoltisi a Pesaro, il direttore di Confcommercio Marche Nord, Agnese Trufelli, è intervenuta a margine di una conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede dell’associazione. «Condivido la strategia, o perlomeno la parte di comunicazione da parte del sindaco Biancani, che ha fatto una premessa spiegando tutte le varie opere messe in campo, le strutturazioni e comunque il potenziamento di quella che è l’offerta culturale di Pesaro – ha dichiarato Trufelli – ed è importante anche perché permette agli operatori di conoscere quali siano i luoghi centrali legati alla cultura del territorio pesarese». Più critico invece il giudizio sul fronte turistico. «Per quanto riguarda la parte legata al turismo devo evidenziare che ci sono delle note che stonano parecchio – ha sottolineato – perché, su un dato certo come la tassa di soggiorno, a noi risulta un meno 3% rispetto al 2024». Un calo che, secondo Confcommercio, riguarda i primi nove mesi dell’anno e che «andrà sicuramente allargandosi con i dati di dicembre, rendendo il quadro ancora più allarmante». Un andamento che conferma, secondo Trufelli, «i gridi d’allarme e le preoccupazioni dei nostri albergatori e delle imprese dell’accoglienza». Da qui l’invito alla prudenza: «Starei un po’ cauta su questi dati da parte dell’amministrazione e andrei sempre più ad analizzare quelli che hanno anche i nostri albergatori, in un confronto costruttivo che permetta davvero di potenziare il turismo nella città di Pesaro». Infine, un appunto sul titolo dell’iniziativa. «Stati Generali della Cultura e del Turismo: non vorrei che fosse sempre confuso il ruolo della cultura e quello del turismo – ha spiegato – perché il turismo è la leva centrale di ogni azione economica che possiamo fare, l’unica leva economica trasversale è il turismo, punto. La cultura – ha concluso – è una parte del turismo, fondamentale e importante, ma resta una parte. Non può diventare prioritaria rispetto al turismo. Mi auguro che questo possa diventare il punto di partenza per un dialogo proficuo e per una strategia futura sul turismo che guardi ai prossimi 5-10 anni».

I dati del Comune di Pesaro

Sul fronte dell’amministrazione comunale, durante l’evento di ieri è stato il vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo Daniele Vimini a presentare il quadro dei dati, delineando l’immagine di una Pesaro in crescita costante. «Gli Stati Generali della Cultura e del Turismo – ha spiegato – servono a fare il bilancio della stagione precedente, che ormai coincide con l’intero anno, dal momento che la stagione turistica sta diventando di dodici mesi, come auspicato per la destagionalizzazione, e ad annunciare i temi più importanti dell’anno successivo». Per una corretta lettura dell’andamento del settore, Vimini ha indicato nella tassa di soggiorno «un indicatore preciso, perché corrisponde a ciò che i turisti versano direttamente alle strutture ricettive».

Daniele Vimini – Foto di occhioallanotizia.it

I numeri registrati, secondo l’assessore, sono «straordinari»: +23% rispetto al 2023 e +2,5% rispetto al 2024, anno considerato quasi irripetibile per l’effetto di Pesaro Capitale Italiana della Cultura. «Risultati – ha aggiunto – che confermano il lavoro di consolidamento sul turismo culturale, sportivo e congressuale, i tre assi del turismo pesarese che oggi stanno producendo effetti tangibili». Particolarmente significativo, secondo Vimini, il dato relativo al periodo gennaio–giugno, tradizionalmente più complesso perché privo dell’attrattore balneare: «È proprio in questi mesi che si registra la crescita più rilevante. Questo dimostra che la direzione intrapresa è quella giusta, con una strategia in cui la cultura funge da traino e lo sport rappresenta un volano straordinario». L’assessore ha inoltre ricordato che, per scelta dell’Amministrazione, gli under 18 sono esentati dal pagamento della tassa di soggiorno, presenze che non vengono contabilizzate nei dati ma che «contribuiscono in modo decisivo alla vitalità e al valore complessivo del settore».

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