PESARO – Torna il festival ‘Macchie e Inchiostri’ a Colli al Metauro incentrato sul giornalismo d’inchiesta. L’ottava edizione della rassegna si articolerà da sabato 13 dicembre a domenica 22 febbraio, con 25 ospiti e otto appuntamenti a ingresso libero. La manifestazione è stata presentata in Provincia dal presidente Giuseppe Paolini, dall’assessore comunale alle Politiche culturali Francesco Tadei e dal presidente dell’associazione culturale ‘Macchie e inchiostri’ e direttore artistico della manifestazione Paolo Frigerio. Che spiega: «Tra macchie e inchiostri si disegna la trama della realtà alla ricerca della verità. La nuova edizione della manifestazione si propone come spazio di osservazione e riflessione critica sul presente. Attraverso inchiostri che raccontano e macchie che lasciano traccia, il festival esplora le tensioni del mondo contemporaneo: dai conflitti internazionali alle sfide interne, dalla scuola alla sanità, dalla libertà di stampa alle verità che interrogano la coscienza collettiva. La novità di quest’anno è il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti, insieme all’accreditamento per l’assegnazione dei crediti formativi che riconoscono il valore del festival come luogo di approfondimento e confronto. Ogni appuntamento mette in dialogo giornalisti, scrittori, avvocati, medici, accademici e attivisti accompagnati da teatro, arte e performance che trasformano il dibattito in esperienza viva», osserva il direttore artistico della rassegna. Aggiungono il sindaco Briganti e l’assessore Tadei: «Il Festival è una iniziativa matura e consapevole: un punto di riferimento nel panorama culturale regionale. Il mondo è sempre più pesantemente scosso da guerre, conflitti e genocidi. Macchie e Inchiostri affronterà con determinazione questi temi, dal genocidio palestinese alla corsa al riarmo globale. Come sempre le questioni saranno affrontate da più punti di vista per garantire un dibattito serio e costruttivo. In una società sempre più social e assetata di notizie mordi e fuggi, dove non c’è più spazio per l’approfondimento, Macchie e Inchiostri vuole costruire un confronto e una socialità attorno a temi di attualità, in maniera intellettualmente onesta e libera da pregiudizi di parte. La speranza è piantare un seme nella società dal quale possa germogliare una consapevolezza maggiore delle dinamiche nelle quali viviamo». La rassegna ‘Macchie e Inchiostri’ è promossa dall’omonima associazione culturale, in collaborazione con il Comune di Colli al Metauro e con il patrocinio della Provincia e dell’Ordine dei Giornalisti. Info: 331.9215369. Aggiornamenti e informazioni nelle pagine fb e instagram della manifestazione e sul sito www.macchieinchiostri.it.
Ecco il calendario degli appuntamenti:
Sabato 13 dicembre, alle ore 17, al Museo del Balì di Saltara, è in programma la presentazione del libro di Paola Caridi ‘Sudari. Elegia per Gaza’, edito da Feltrinelli. Caridi, saggista e giornalista, si occupa da oltre vent’anni di storia politica contemporanea del mondo arabo. È stata corrispondente dal Cairo per Lettera22, associazione di cui è fondatrice e presidente. Ha vissuto e lavorato a Gerusalemme, collaborando con alcune delle maggiori testate italiane. Spiegano i promotori: «I sudari di Gaza non nascondono i corpi: li rivelano, li proteggono, li denunciano. Gridano i nomi. È un’elegia civile, che fa della memoria un atto di giustizia e resistenza (…). Così i teli bianchi diventano icone, i nomi scritti su un brandello di cotone diventano un estremo atto di amore e memoria. Dare un nome è resistere alla cancellazione, è affermare che esistevano, che esistono ancora. Se i nomi sono la prima forma di dignità, scriverli diventa l’ultimo gesto di giustizia possibile. Paola Caridi in questo libro restituisce non solo voce ai morti, ma anche responsabilità ai vivi. Li chiama per nome e ci chiama per nome». L’autrice dialogherà con Asmae Dachan, giornalista, fotografa e scrittrice italo-siriana. Insieme a Paolo Frigerio, è collaboratrice e direttrice scientifica del festival di giornalismo Macchie e Inchiostri. Durante la presentazione, sono previsti intermezzi a cura dell’attore professionista Claudio Tombini, che leggerà alcuni passi selezionati del libro, dando voce e intensità ai momenti più significativi della narrazione.
Domenica 11 gennaio, alle ore 17, nella sala della comunità di Calcinelli, è in programma l’incontro “L’arma della ragione: ripensare la sicurezza in tempi di riarmo”. Partecipano lo storico militare Andrea Santangelo e il coordinatore delle campagne della Rete italiana Pace e Disarmo Francesco Vignarca. Modera Marco Labbate, storico contemporaneista, assegnista di ricerca all’università di Urbino e vicedirettore scientifico dell’Istituto di Storia contemporanea di Pesaro e Urbino. «Dalla storia militare alle scelte politiche contemporanee, Andrea Santangelo e Francesco Vignarca condurranno un dialogo che unirà memoria storica, analisi accurata e impegno civile. Attraverso testimonianze, riflessioni e dati concreti – evidenziano gli organizzatori – i relatori esploreranno le dinamiche del riarmo, le conseguenze sulle relazioni internazionali e gli effetti sulla società civile. L’incontro offrirà uno spazio di confronto critico su come il riarmo stia plasmando il presente e su quali strategie di pace, giustizia e cooperazione internazionale possano ancora essere perseguite, stimolando cittadini e istituzioni a riflettere sulle responsabilità individuali e collettive».
Domenica 18 gennaio, alle ore 17, nel Centro civico di Villanova, è in programma l’incontro “Gaza: testimoni di frontiera. Racconti di chi ha visto, vissuto e documentato la guerra”. «Sarà un dialogo a tre voci – osservano i promotori – che hanno conosciuto Gaza da prospettive diverse ma complementari: la giornalista televisiva Emanuela Pala, partecipante alla SumudFlotilla e trattenuta per alcuni giorni in un carcere israeliano dopo l’intercettazione della missione umanitaria; l’operatore umanitario Gennaro Giudetti, impegnato da anni in scenari di guerra e recentemente rientrato dalla Striscia di Gaza, dove ha documentato attraverso immagini e testimonianze la vita sotto assedio; la sceneggiatrice e scenografa Mervat Alramli, voce palestinese che porta con sé il racconto quotidiano di chi vive la guerra, la perdita e la resistenza come parte della propria identità. Tre esperienze che si incontrano per intrecciare sguardi, restituire profondità e umanità a un conflitto troppo spesso raccontato solo attraverso numeri e slogan. Un momento di ascolto e confronto per ritrovare, dentro le ferite della storia, la forza del dialogo e della verità».
Domenica 25 gennaio, alle ore 17, nel Centro Civico di Villanova, è in programma l’incontro “La sanità italiana tra cura, esperienza e umanità”. «Interverranno quattro voci – evidenziamo i promotori – che rappresentano quattro percorsi diversi ma con un unico obiettivo: rimettere al centro la persona. Partecipano il dottor Andrea Vecchi, chirurgo dei trapianti e presidente dell’Associazione Trapiantati delle Marche; il dottor Bruno Giusti, esperto di comunicazione scientifica e pioniere dell’oncoestetica; l’infermiere Roberto Maccaroni, collaboratore di Emergency con lunga esperienza nelle aree di crisi; l’artista Apollonia Benassi, che attraverso la fotografia racconta la salute mentale e la fragilità come forma di forza. Insieme si confronteranno sulla condizione attuale della sanità italiana tra eccellenze, criticità e prospettive future. Un dibattito che intreccia competenza, esperienza e sensibilità, offrendo uno sguardo autentico sul valore umano della cura». Nel corso dell’incontro, a cui sarà possibile partecipare alla raccolta fondi per Emeregency, sarà allestita un’esposizione di opere di Apollonia Benassi dedicate al tema della salute mentale e al legame tra arte e benessere. Modera Asmae Dachan.
Domenica 1 febbraio, alle ore 17, nell’ex Chiesa del Gonfalone di Saltara, è in programma l’incontro “Scuola al futuro: storie, sfide e idee per cambiare”. «Si tratta di un appuntamento – rilevano gli organizzatori – dedicato alle sfide e alle opportunità della scuola italiana, tra esperienze dirette e narrazione. La giornalista e autrice Rai Sabrina Carreras racconterà storie di scuole che hanno saputo innovare e affrontare le difficoltà; il professore associato di Letteratura italiana dell’università di Siena Simone Giusti condividerà esperienze e riflessioni sul mondo dell’educazione, dall’inclusione alla didattica innovativa. Modererà il giornalista Franco Elisei, presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche e docente a contratto di Linguaggi e tecniche del giornalismo all’Università di Urbino. Sarà una conversazione che intreccerà inchiesta, racconto e analisi, offrendo spunti concreti per comprendere la realtà scolastica e immaginare un futuro educativo più efficace e inclusivo».
Domenica 8 febbraio, alle ore 17, al teatro di Montemaggiore al Metauro, è in programma l’incontro “Libertà sotto attacco. Giornalismo d’inchiesta, querele temerarie e il coraggio di raccontare”. «La libertà di stampa – notano i promotori – è sempre più minacciata da pressioni legali, intimidazioni e querele temerarie che ostacolano il lavoro dei giornalisti. In questo incontro, due firme del giornalismo d’inchiesta si confronteranno sulle difficoltà e sui rischi della professione. Paolo Borrometi, giornalista sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia e Annalisa Camilli, reporter di Internazionale specializzata in migrazioni e crisi umanitarie, raccontano le loro esperienze dirette tra aggressioni, minacce e ostacoli burocratici, condividendo le strategie e la determinazione necessarie per continuare a informare i cittadini». Parteciperà all’iniziativa anche Alessandra Ballerini, avvocata specializzata in diritti umani e immigrazione che difende le famiglie di Giulio Regeni, Mario Paciolla, Andy Rocchelli, Nadia De Munari e Michele Colosio, cittadini italiani e difensori dei diritti umani uccisi all’estero. Modera Asmae Dachan.
Domenica 15 febbraio, alle ore 17, al teatro di Montemaggiore al Metauro, è in programma la presentazione del libro di Asmae Dachan ‘Siria. Il giorno dopo’. Anticipano gli organizzatori: «Il volume racconta il viaggio da Ancona – dove l’autrice è nata – ad Aleppo – la città della sua famiglia – componendo un mosaico di luoghi e persone. Da Jiza, la città di Hamza al-Khatib, torturato e ucciso a undici anni, a Dar’a; da Darayya a Sednaya, “la macelleria umana di Assad”; da Damasco, dove la guerra sembra non esserci mai stata, a Ghouta, Homs e Hama, Idlib e infine Aleppo. Incontri di dolore si mescolano a incontri di speranza, come quelli con due adolescenti che salvano libri e oggetti d’arte o con un artigiano che riapre la sua bottega di biciclette. Storie di famiglie che riportano in vita i morti e gli scomparsi, i mafqudin, le persone arrestate, allontanate forzatamente dalle loro case, lasciando chi resta in una vita sospesa». Giornalista, fotografa e scrittrice italo-siriana, Asmae Dachan è docente a contratto all’Università degli Studi di Macerata. Insieme a Paolo Frigerio, è collaboratrice e direttrice scientifica del festival Macchie e Inchiostri. Collabora con diverse testate tra cui Avvenire, Vita.it, L’Espresso e Valigia Blu. È creatrice del blog “Diario di Siria” e del podcast “Siria, guerra e gelsomini”. Il suo libro “Cicatrice su tela” (Castelvecchi) è vincitore del Premio Nadia Toffa 2022.. Nel 2025 ha vinto il Premio Giornalistico Internazionale Cristiana Matano – Lampedusa d’Amore, per il reportage dalla Siria “Rinascere nella cauta speranza” pubblicato su L’Espresso. L’autrice dialogherà con Laura Silvia Battaglia, reporter specializzata in aree di crisi e conflitti con particolare focus su Yemen e Iraq, autrice e conduttrice per Radio3. Sono previsti intermezzi a cura dell’attore professionista Claudio Tombini, che leggerà alcuni passi selezionati del libro.
Domenica 22 febbraio, alle ore 17, al Museo del Balì, è in programma l’incontro “Verità per Mario: la storia di un cooperante e il coraggio dei suoi genitori”.. Spiegano gli organizzatori: «Un incontro dedicato a Mario Paciolla, la cui morte in Colombia nel 2020 ha sollevato domande ancora aperte sulla sicurezza dei cooperanti e sulla verità dei fatti. I genitori, Pino Paciolla e Anna Motta, racconteranno la loro battaglia per la giustizia e la verità, condividendo il percorso umano e civile che li ha visti confrontarsi con istituzioni italiane e internazionali. Con loro dialogheranno il magistrato Maria Letizia Fucci e il giornalista Antonio Musella». Modera Marco Labbate.











