Senigallia – Suicida a 15 anni, l’avvocato Perricci: «Leo vittima di bullismo. La conferma dalla documentazione»

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Si è tenuta questa mattina, nella Sala Rossa del Comune di Pesaro, la conferenza stampa indetta dall’avvocato Pia Perricci sul caso di Leonardo Calcina, il quindicenne che il 13 ottobre scorso si è tolto la vita utilizzando l’arma d’ordinanza del padre. Presenti anche i genitori del ragazzo, Viktorya Ramanenka e Francesco Calcina. Nel faldone esibito da Perricci – trasmesso dal Ministero dell’Istruzione tramite l’Ufficio Regionale delle Marche – sono raccolte le testimonianze di studenti e testimoni ascoltati dagli ispettori ministeriali.

«Le conferme ci sono tutte. Leonardo era vittima di atti persecutori da parte di alcuni compagni dell’Istituto Panzini di Senigallia», ha detto l’avvocato Perricci. «Un ragazzo ha raccontato dettagliatamente la situazione, confermando di essere a sua volta bersaglio”. Sconcerto è stato espresso per la testimonianza di un altro studente, che avrebbe negato ogni episodio di bullismo, nonostante dalle chat rinvenute nel cellulare di Leonardo emergano elementi contrari. “Lo invitiamo a dire la verità – ha aggiunto Perricci – le prove ci sono”. L’avvocato ha annunciato l’intenzione di chiedere alla Procura ulteriori approfondimenti e l’ascolto di nuovi testimoni, incluso il genitore di un ragazzo che ha confermato le persecuzioni subite da Leonardo. La madre, Viktorya Ramanenka, si è rivolta all’amico del figlio: “La tua omertà è una pugnalata. Spero che trovi il coraggio di dire la verità. È ancora in tempo”. Il padre, Francesco Calcina, punta il dito contro l’inerzia scolastica: “Chi non ha fatto il proprio dovere deve assumersi la responsabilità”. La famiglia chiede giustizia, e un cambiamento concreto nella gestione del bullismo scolastico.

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