“Il servizio di day hospital nella giornata di sabato va immediatamente ripristinato. La sua chiusura rappresenta un grave errore e segna l’ennesimo ridimensionamento delle prestazioni del Santa Croce di Fano, causato dalla fallimentare politica sanitaria della giunta Acquaroli, di cui è specchio l’atto aziendale dell’Ast 1, approvato dalla giunta regionale stessa lo scorso 16 giugno con la Dgr n° 896”. A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Renato Claudio Minardi, che porterà il caso martedì prossimo in aula per chiedere i motivi della soppressione del servizio e, naturalmente, il suo immediato ripristino. “Negli ultimi mesi – spiega Minardi – il reparto di day hospital oncologico è stato privato nella giornata di sabato del personale medico, lasciando la presenza di una sola professionalità infermieristica. Questo taglio di personale ridimensiona l’attività e la capacità assistenziale oncologica del Santa Croce e ciò, purtroppo, si ripercuote non solo su Fano, ma anche sui cittadini delle vallate del Cesano e del Metauro, per i quali il nostro ospedale rappresenta un imprescindibile punto di riferimento”. “Purtroppo – conclude il consigliere dem – si spiegano anche con questi assurdi e incomprensibili tagli i dati drammatici fotografati dal 7° rapporto della Fondazione Gimbe a proposito delle famiglie marchigiane che rinunciano a curarsi, ovvero il 9,7% contro una media nazionale del 7,6%. Più si taglia il pubblico, più si è costretti a ricorrere al privato. Ma siccome non tutti possono permetterselo, cresce continuamente il numero di persone che scelgono a malincuore di privarsi di quel diritto alla salute che, in realtà, dovrebbe essere garantito dalla Costituzione”.