FANO, 8 ottobre 2025 – “Io credo in una politica che combatte le disuguaglianze sociali, che porta servizi dove mancano e che investe nelle famiglie e nei bambini, non in chi cerca visibilità attraverso polemiche sterili. Forse mi attacca perché sono riuscita a realizzare ciò che lui non è riuscito a fare. La politica, quando è fatta con coraggio e responsabilità, diventa davvero l’arte del possibile”.
Con queste parole l’assessora ai Servizi Educativi Loredana Maghernino replica alle dichiarazioni del consigliere Samuele Mascarin, chiarendo la verità dei fatti e il senso dell’operazione realizzata su Gimarra.
“La chiusura della sezione di raccordo di Poderino è stata un’operazione effettuata in accoglimento della richiesta formale e documentata della dirigente scolastica Silvia Faggi Grigioni di riorganizzare i tre plessi dell’Istituto Nuti (Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado), per gravi, precise e note esigenze di sicurezza, ottimizzazione degli spazi e continuità didattica. Grazie a questa operazione è stato possibile attivare alla primaria il tanto atteso tempo pieno. La riattivazione del servizio di raccordo di Gimarra è stata decisa per incrementare l’offerta di posti e dare un servizio a un quartiere periferico che ne era totalmente privo. Nel 2023, lo stesso Mascarin, all’epoca assessore, tentò di aprire il medesimo servizio di raccordo a Gimarra, ma si fermò a sole tre richieste di iscrizione, rinunciando pertanto all’attivazione.
Nel 2025, invece, le richieste di iscrizione, su una capienza massima di 15 posti, sono arrivate a ben 12: un dato significativo che conferma la bontà e la necessità della scelta.
Successivamente, al momento delle conferme formali, cinque famiglie hanno mantenuto l’iscrizione, un numero legato al fatto che Gimarra oggi offre un orario di apertura solo fino alle 14.00, mentre altre strutture garantiscono il tempo pieno fino alle 16.30″.
“È del tutto normale – continua Maghernino – che tra graduatorie provvisorie e definitive si registrino variazioni, perché molte famiglie presentano domande in più strutture e poi scelgono quella più adatta ai propri orari o necessità. Ma il dato resta chiaro: da 3 richieste nel 2023 a 12 nel 2025, in un quartiere che non disponeva di alcuna offerta educativa 0-3 anni, né pubblica né privata. Questo conferma che la direzione intrapresa è corretta e guarda al futuro”.
“Mi rammarica – conclude l’assessora – che proprio il consigliere Mascarin, che ben conosce le dinamiche sottese alle iscrizioni ai vari servizi educativi, scelga di strumentalizzare un investimento che contrasta la desertificazione educativa in un quartiere in espansione come Gimarra”.