Dopo anni di totale disinteresse, la destra – al governo nazionale con Meloni e alla guida della Regione Marche con Acquaroli – scopre improvvisamente, a poche settimane dalle elezioni regionali, l’urgenza di istituire le Zone Economiche Speciali per Marche e Umbria. Una scelta tardiva, figlia della paura del voto più che di una reale visione per il rilancio dei territori.
Per noi del MoVimento 5 Stelle, la battaglia per le ZES non è un tema elettorale da sbandierare all’ultimo minuto, ma un impegno costante e coerente, portato avanti in Parlamento e nei consigli regionali con atti, proposte, mozioni e prese di posizione chiare. Siamo stati i primi a denunciare l’esclusione delle Marche da ogni strategia nazionale di riequilibrio e sviluppo industriale. Oggi, dopo anni di silenzio e immobilismo, la destra si accoda, copiando di fretta e senza convinzione le nostre proposte.
Il motivo è chiaro: temono il giudizio dei cittadini. E fanno bene. Cinque anni di malgoverno regionale, con aziende che chiudono, giovani che fuggono, infrastrutture abbandonate e fondi europei persi, non si cancellano con un annuncio a ridosso del voto.
Le ZES non sono una bandierina da issare per fare propaganda, ma uno strumento potente che richiede progettualità, visione strategica e capacità amministrativa. Tre cose che il centrodestra, in questi anni, non ha mai dimostrato di possedere.
Il MoVimento 5 Stelle continuerà a essere la voce dei territori dimenticati e delle comunità che chiedono sviluppo equo, investimenti intelligenti e giustizia sociale. Non permetteremo che chi ha ignorato le Marche per anni si prenda il merito del lavoro che altri – noi – hanno portato avanti con coerenza e determinazione.
Da Marta Ruggeri, capogruppo del M5S in Consiglio Regionale