Ricci: “Sanità, sicurezza, ambiente…dobbiamo guardare la regione con gli occhi degli ultimi”

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MONTEGIORGIO – “Non possiamo rassegnarci al declino. Le Marche meritano di tornare protagoniste, ma per farlo serve una nuova stagione fatta di coraggio, giustizia sociale e visione. Questa è la nostra primavera.” Così Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della regione Marche, ha aperto l’iniziativa “La primavera delle Marche” nel Teatro Comunale Domenico Alaleona di Montegiorgio, in provincia di Fermo, che per l’occasione si è riempito di cittadini e amministratori locali.
L’evento si è svolto in una data simbolica per l’Italia, che ha segnato un’epoca, come lo stesso Ricci ha ricordato, ovvero quella del 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro e Peppino Impastato. Allo stesso modo si è augurato che la nuova epoca, iniziata con la nomina del nuovo Papa, possa essere segnata dalla Pace, più volte citata dal Sommo Pontefice nel suo discorso, in un periodo storico che mette a dura prova le democrazie occidentali.
“Oggi, la nostra democrazia si sta indebolendo, non va più di moda. C’è chi negli Stati Uniti, come Trump, cerca di andare oltre. E anche in Italia, quando le istituzioni invitano a non votare a un referendum o impugnano leggi sul fine vita, come quella partita dalla Toscana, si compie un atto grave. Perché bisogna lucrare politicamente sulla sofferenza delle persone? Anche questo è sintomo di un declino morale e civile.”
Ricci ha poi parlato a lungo della situazione economica delle Marche: “Oggi chiude un’impresa ogni 35 minuti. E intanto crescono le disuguaglianze, aumentano i prezzi, le famiglie sono in difficoltà e tirano il freno. Chi sta pagando tutto questo è la povera gente, mentre la politica continua con le promesse e la propaganda”.
Nel suo discorso ha rivendicato anche l’urgenza di una politica economica industriale moderna, orientata all’innovazione e alla sostenibilità: “Le Marche devono diventare un’eccellenza nell’uso dell’intelligenza artificiale nelle imprese, soprattutto nel settore manifatturiero. Le grandi realtà possono riuscirci da sole, ma le piccole e medie imprese hanno bisogno del supporto regionale. Bisogna accompagnarle, sostenerle, premiarle se investono in questo settore. Dobbiamo anche aiutarle a capire come il mercato sta cambiando: abbiamo una popolazione sempre più anziana, servono nuove strategie, nuove risposte”.
Ampio spazio è stato dedicato anche alla sanità pubblica: “Bisogna rilanciarla guardandola con gli occhi degli ultimi, non solo sul piano sanitario ma anche su quello sociale. Questo Governo regionale non ne parla mai, ma la salute mentale è una questione fondamentale: gran parte dei reati nasce da fragilità e solitudini non intercettate. Serve più prevenzione, nelle scuole, nei territori. La sicurezza è un valore di sinistra: è libertà. E non possiamo lasciarla solo nelle mani dei sindaci e delle prefetture, anche la regione deve farsene carico”.
Ricci ha poi criticato duramente la gestione delle infrastrutture e dei trasporti da parte della giunta regionale: “I lavori dell’autostrada? Dicevano che li avrebbero finiti tutti e invece si trascinano da anni perché nessuno decide che cosa fare, per paura di scontentare qualcuno. Ma quanto ci costa la non decisione? E sull’alta velocità? Che progressi ci sono? Per ora rischiamo solo di perdere quasi 2 miliardi di euro già trovati, perché se si continua a non decidere andranno ad altre regioni. È questo il loro modello di sviluppo? Se guardiamo l’aeroporto di Falconara abbiamo la risposta che cerchiamo, è diventato il simbolo della mediocrità di questo governo regionale. C’è bisogno di una strategia seria, che metta insieme la gestione degli aeroporti del centro Italia, altrimenti continueremo a vedere aerei che viaggiano vuoti a spese dei cittadini”.
Ricci tocca poi anche il tema dell’emergenza abitativa: “Il problema della casa riguarda tutta la regione. L’edilizia popolare è bloccata, i fondi per aiutare le famiglie a pagare gli affitti sono stati tagliati. È questa la regione che vogliamo? I più fragili andrebbero tutelati e invece vengono abbandonati.”
Sull’ambiente Ricci ha rilanciato una visione concreta: “Serve un approccio flessibile ai piani regolatori, dobbiamo costruire sul costruito, non consumare nuovo suolo. Bisogna pensare ad una politica seria per la gestione dell’acqua che contrasti la crisi idrica. Così come bisogna affrontare seriamente il problema della crisi climatica e, sulla raccolta differenziata, dobbiamo migliorare la qualità, tracciare i rifiuti, premiare cittadini e imprese che la fanno bene. La politica ambientale deve essere seria e responsabile.”
Infine, ha parlato del ruolo fondamentale dell’istruzione e dell’università: “Non ci servono università private online, che non portano nulla al territorio. Dobbiamo sostenere le università marchigiane, rafforzare il legame tra didattica, innovazione e sviluppo locale.”
“Questa primavera non è uno slogan – dice Ricci – è la speranza di cambiare passo e restituire alle Marche il futuro che meritano – conclude – insieme possiamo rialzarci, ma serve coraggio, visione e un’idea di giustizia che metta al centro le persone. Dobbiamo fare le Marche grandi e renderle la regione con la qualità della vita migliore d’Europa. Sarà questo il nostro obiettivo e insieme ci riusciremo!”.

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