SENIGALLIA – Il 3 dicembre 2025, alle ore 10:00, a Senigallia (AN), nella sede del Liceo Classico “Perticari”, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona hanno riconsegnato, al responsabile di quell’Istituto, il dipinto, olio su tela, raffigurante “Fanciulle al pozzo” (cm 160×101) che corrisponde al ritaglio di una tela molto più grande, raffigurante la scena biblica di “Rebecca al pozzo”, delle dimensioni di cm 293 x 200 e datato XVIII secolo, trafugato tra il marzo e il novembre 2004 da “Palazzo Gherardi” di Senigallia (AN), sede del Liceo Classico “Perticari”, e denunciato quale furto il 25 febbraio 2005.
L’attività svolta dal Reparto specializzato TPC, che ha consentito il recupero del bene d’arte, trae origine da un controllo, effettuato sul web dalla Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC, sul catalogo di una casa d’aste spagnola che, nel mese di luglio 2023, aveva posto in vendita il dipinto “Fanciulle al pozzo”. Dalle immediate verifiche è emerso che l’opera poteva, con alta probabilità, essere parte del ritaglio di un dipinto intero, molto più grande, raffigurante “Rebecca al pozzo”, rubato nel 2004 da “Palazzo Gherardi” di Senigallia.
Acquisita l’informazione, i Carabinieri del Nucleo TPC di Ancona hanno proceduto subito a far riconoscere l’immagine del dipinto a un professore e a due studenti che in passato avevano frequentato quel liceo, i quali avevano conservato nella loro memoria l’immagine del quadro asportato, ricordandolo come quello collocato nell’aula magna del loro istituto di istruzione.
Avuta la conferma del riconoscimento dell’opera d’arte oggetto di indagine, i militari dell’Arma hanno informato l’Autorità Giudiziaria anconetana.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ancona ha emesso un decreto di sequestro che veniva trasmesso, per il tramite di EUROJUST (l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale), alla magistratura spagnola che, accogliendo a sua volta il provvedimento dell’omologo italiano, ne ha disposto l’esecuzione.
In data 17 ottobre 2025, i Carabinieri del Comando TPC rimpatriavano il dipinto, oggi restituito al luogo a cui legittimamente appartiene.
Ancora una volta di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande archivio informatizzato con oltre 8 milioni di files relativi a beni d’arte da ricercare, gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.











