PUT E Biciplan: la nuova mobilità di Fano parte dai quartieri

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FANO – Fano compie un passo decisivo verso una mobilità più sicura, sostenibile e a misura di persona con il Piano Urbano del Traffico e il Biciplan, due strumenti integrati che disegnano la città dei prossimi anni partendo dalle esigenze reali dei quartieri.
Il percorso è stato presentato ieri, nell’ambito della plenaria dei Consigli di Quartiere, che si sono ritrovati alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna per fare una sintesi del primo anno di attività. Nel corso dell’incontro, sul palco si sono alternati tutti i presidenti, i vicepresidenti e i consiglieri di quartiere, facendo emergere le attività svolte nei diversi territori. In questa occasione, PUT e Biciplan sono stati illustrati in via preliminare, a conferma della volontà dell’Amministrazione di costruire le politiche della mobilità attraverso ascolto, confronto e condivisione.
Il PUT interviene in modo strutturale su traffico, sicurezza e sosta, prevedendo l’estensione delle Zone 30 fino a 377 ettari, con un incremento del 260% rispetto alla situazione attuale, per ridurre la velocità e migliorare la vivibilità nei quartieri. Il piano include inoltre 12 nuove rotatorie, attraversamenti pedonali protetti e marciapiedi più sicuri, in particolare in prossimità di scuole e nodi urbani. Attualmente il PUT è in fase preliminare ed è aperto al confronto pubblico prima dell’adozione definitiva.
«Abbiamo scelto di partire dalla sicurezza e dalla qualità della vita quotidiana delle persone – dichiara il sindaco di Fano Luca Serfilippi – Il PUT non è un elenco di divieti, ma uno strumento per rendere la circolazione più chiara, ordinata e coerente con la struttura della città, ridisegnando lo spazio pubblico a favore di pedoni, ciclisti e residenti».
Sulla stessa linea l’assessore alla mobilità Alessio Curzi, che sottolinea l’impostazione tecnica e integrata del lavoro svolto: «Il PUT e il Biciplan nascono da un’analisi puntuale dei flussi di traffico e dalle segnalazioni raccolte nei quartieri. Non parliamo di singoli interventi scollegati, ma di un sistema coordinato che mette insieme sicurezza stradale, organizzazione della sosta, trasporto pubblico e mobilità ciclabile, con l’obiettivo di rendere gli spostamenti quotidiani più semplici e sicuri per tutti».
A supporto del percorso, il consulente di Net Engineering per il Comune di Fano, Jacopo Ognibene, evidenzia l’approccio “di rete” dei due strumenti: «L’obiettivo è trasformare una serie di interventi puntuali in un disegno complessivo, coerente e misurabile. PUT e Biciplan lavorano sulla stessa trama urbana: aumentano la sicurezza, chiariscono le regole di circolazione e rendono continui i collegamenti ciclopedonali, così da offrire un’alternativa reale all’auto, soprattutto nei contesti più congestionati».
Accanto al PUT, il Biciplan definisce la strategia per la mobilità ciclabile, con l’obiettivo di realizzare una rete continua di 100 chilometri, integrata con il trasporto pubblico. Sono in progettazione 6 chilometri di nuova Ciclovia Adriatica, con un investimento di 5 milioni di euro, mentre la Ciclovia del Metauro è già in parte realizzata e in fase di completamento. Previsti anche collegamenti strategici, come il percorso ciclabile sicuro tra aeroporto e via Papiria, e azioni per la mobilità casa-lavoro, in particolare nell’area industriale di Bellocchi.
«PUT e Biciplan lavorano insieme come un unico sistema –  prosegue Serfilippi. – L’obiettivo è offrire alternative concrete all’uso dell’auto, riducendo traffico e stress negli spostamenti quotidiani e restituendo spazio e tempo alle persone».
Nel lavoro quotidiano di costruzione e gestione del piano, la responsabile dell’Unità Operativa Mobilità e Traffico, Ilenia Santini, sottolinea l’importanza del metodo partecipativo e dell’attuazione progressiva: «Il confronto con i quartieri è parte integrante del percorso. La fase preliminare serve proprio a raccogliere osservazioni e a calibrare gli interventi, con un’attenzione particolare alla sicurezza vicino alle scuole, agli attraversamenti e ai punti critici segnalati dai cittadini».
In questo senso, i Consigli di Quartiere tornano a essere luoghi centrali di confronto e partecipazione: spazi trasversali, aperti al dialogo e alla costruzione di soluzioni condivise, con l’impegno dell’Amministrazione a consolidare e rafforzare questo metodo di lavoro anche nei prossimi anni.
«La partecipazione non è uno slogan, ma un metodo», conclude il sindaco. «I Consigli di Quartiere rappresentano un patrimonio di energie, competenze e senso civico. Continueremo a investire su questo percorso anche in futuro, perché una città migliore si costruisce insieme».

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