MARCHE – Un attacco frontale alla gestione del centrodestra e, insieme, la presentazione di un pacchetto di soluzioni concrete per rivoluzionare il welfare, partendo dal ruolo cruciale del capoluogo. Si è svolta ieri, presso la Galleria Dorica, la conferenza di Progetto Marche Vive, la lista civica a sostegno del candidato del centrosinistra Matteo Ricci. L’appuntamento è stato l’occasione per mettere a nudo, senza sconti, le criticità di cinque anni di governo regionale guidato da Francesco Acquaroli e per tracciare la rotta del cambiamento. “Le Marche devono diventare un laboratorio nazionale per un nuovo modello di sviluppo sociale a tutela di anziani, famiglie e giovani”, è stato ribadito dai promotori della lista.
Enrico Borghi: “Un modello replicabile anche a livello nazionale”
Presente alla conferenza anche Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva, che ha rilanciato con forza il significato politico dell’esperienza marchigiana: “Progetto Marche Vive rappresenta un modello che può e deve essere replicato in altre regioni e persino a livello nazionale. Qui Italia Viva confluisce in una lista civica che incarna i valori dell’europeismo e del riformismo progressista, unendoli alla tradizione del centrosinistra riformatore. È la dimostrazione che un centro dinamico e responsabile, alleato del centrosinistra, può costruire un’alternativa credibile al populismo e al conservatorismo del centrodestra”. Borghi ha inoltre spostato l’attenzione dal “toto-sondaggi” al vero nemico da battere: l’astensionismo. “Se non riportiamo i cittadini alle urne, rischiamo di regalare il futuro delle Marche a chi in questi anni ha impoverito il welfare e indebolito la sanità pubblica”, ha dichiarato.
Fabiola Caprari: “Smantellati i servizi alla persona”
Interessante l’intervento di Fabiola Caprari, esponente di Progetto Marche Vive, che ha parlato di “progressivo smantellamento dei servizi alla persona”. “Il bilancio di cinque anni di centrodestra è drammatico. Sono peggiorati tutti i servizi di cura e assistenza, colpendo in particolare le persone più fragili: anziani, disabili e giovani con problematiche di salute mentale. Le Marche meritano una sanità e un welfare che non lascino indietro nessuno”, ha detto Caprari.
Michele Caporossi: “Un’unità di crisi per risolvere subito le liste d’attesa”
L’analisi più tecnica ed incisiva è arrivata dal capolista Michele Caporossi, ex direttore generale dell’ospedale di Torrette. “La prima emergenza è l’accessibilità ai servizi: oggi il 10% dei marchigiani rinuncia a curarsi, mentre i dati sulla prevenzione sono pessimi. Noi non ci limitiamo alla denuncia: nei primi cento giorni metteremo in campo un’unità di crisi che, con un algoritmo già esistente, coordinerà l’offerta sanitaria con la disponibilità delle strutture. Così potremo dare risposte immediate ai pazienti cronici, che tra dieci anni rappresenteranno metà della popolazione. La prescrizione, la prenotazione e la presa in carico dovranno partire subito dopo la visita del medico di base”, ha spiegato Caporossi. Unico apprezzamento alla giunta Acquaroli è stato riconosciuto nella scelta di superare l’Asur unica con la suddivisione in cinque Ast, ma per Caporossi “siamo ben lontani dall’aver risolto i problemi strutturali della sanità marchigiana”.
Matteo Ricci: “Tre assessori alla sanità che non fanno uno”
Dalla conferenza è giunta anche l’eco dell’intervento del candidato presidente Matteo Ricci, che da Fermo ha denunciato l’ennesima promessa elettorale di Acquaroli: “Mi risulta che stia dicendo a molti medici che cambierà l’assessore alla sanità, Saltamartini. Doveva farlo anni fa, non certo ora, dopo avergli affiancato due tutor. Siamo l’unica regione in Italia che ha tre assessori alla sanità che non riescono a fare per uno. È una vergogna che i cittadini pagano ogni giorno sulla propria pelle”.
Un progetto che parte dalle Marche, ma guarda all’Italia
Nel corso della conferenza non sono mancate le voci dei candidati, tra cui la psicoterapeuta e docente Francesca Rosati, che ha ribadito l’urgenza di un nuovo approccio integrato al benessere psicologico dei cittadini. La lista Progetto Marche Vive si propone quindi come laboratorio di riformismo progressista, europeista e centrista, con la convinzione che dalle Marche possa partire un modello politico e programmatico in grado di ispirare un percorso nuovo per altre regioni e per l’Italia intera