Porto di Pesaro, presentato un progetto per depurare i fanghi e risparmiare 35 milioni

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PESARO – L’Avv. Pia Perricci, Presidente dell’Associazione Evolviamo Pesaro, accompagnata dal prof. Luigi De Ales, Direttore scientifico della Bea Srl, ha tenuto oggi presso la Sala del Consiglio Comunale di Pesaro una conferenza stampa sull’annosa questione del Porto cittadino.

Obiettivo dell’incontro: rendere noto alla cittadinanza “lo stato di salute del Porto” e illustrare un progetto innovativo che permetterebbe di risparmiare circa 35 milioni di euro.

Il prof. De Ales, di origini pesaresi, è Direttore scientifico della Bea Srl (con sede nella Repubblica di San Marino) e negli anni ha portato avanti numerosi progetti di livello internazionale, tra cui:

  • la bonifica di sedimenti contaminati da petrolio in Congo, con abbattimento del 95% degli idrocarburi;

  • la trasformazione di 5.000 tonnellate di sedimenti petroliferi in suolo fertile;

  • la produzione di ammendanti da alghe e rifiuti organici a Lignano Sabbiadoro;

  • la purificazione delle acque reflue industriali in collaborazione con Coca-Cola Argentina;

  • la difesa biologica delle colture in Africa e Sudamerica;

  • la trasformazione dei fanghi di trivellazione dell’ENI in Congo in suolo fertile, utilizzato per la coltivazione di acacie.

De Ales ha inoltre collaborato con le Università di Udine, Ancona, Padova, Napoli e Catania, guidando per decenni un team di ricerca impegnato nella rigenerazione dei suoli, depurazione delle acque contaminate da idrocarburi, compostaggio avanzato e recupero dei rifiuti solidi urbani.

Durante la conferenza, l’Avv. Perricci ha illustrato i risultati delle analisi effettuate nel marzo 2025 dall’Autorità Portuale dell’Adriatico Centrale, in collaborazione con ARPAM e con il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche.
Dalle analisi è emerso che nella zona del Porto Antico vi sono tre punti in cui il livello di inquinamento supera la soglia massima “E” prevista dal D.M. 173/2016, a causa della presenza di metalli pesanti (arsenico, zinco, rame, nichel e piombo), idrocarburi alifatici, composti organostannici e benzofluorantene, elementi altamente tossici e in alcuni casi cancerogeni.
Tali aree, classificate come “E”, non possono essere dragate con le modalità tradizionali.

Il progetto presentato dal prof. De Ales e dall’Avv. Perricci propone di depurare i fanghi e i sedimenti utilizzando una biotecnologia a base di enzimi e fitoassorbimento per la rimozione dei metalli pesanti, come già sperimentato con successo in Congo.
In questo modo i sedimenti del porto verrebbero purificati e riutilizzati per il ripascimento delle spiagge, con un ulteriore risparmio di circa 150 mila euro annui oggi spesi per gli interventi del Comune e della Regione.

Il prof. De Ales ha inoltre proposto di effettuare un test di ricerca sperimentale gratuito, volto a valutare la possibilità di abbattimento degli inquinanti per via microbiologica e di fitoassorbimento, sotto la direzione e il controllo dell’Autorità Portuale, dell’ARPAM e dell’Università Politecnica delle Marche.
Il test potrebbe fornire risultati già entro 30 giorni.

La proposta è stata inoltrata a tutti gli enti competenti e si è ora in attesa di una risposta.
Un progetto unico e ambizioso, che – con un risparmio stimato di 35 milioni di euro – potrebbe dare nuova vita al Porto di Pesaro e rendere la città un modello all’avanguardia nel panorama internazionale.

 

 

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