Petrucci: “Ricci usa Ceriscioli per tornare all’ospedale unico provinciale”

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MARCHE – “Matteo Ricci recita a memoria, ovunque va, anche a Sassocorvaro, la filastrocca delle liste di attesa e della mobilità passiva in sanità senza dire che è una eredità lasciataci dagli assessori PD Mezzolani e Ceriscioli. Trova comodo fare così senza dire come lui risolverebbe il problema, limitandosi ad attaccare Saltamartini ed Acquaroli che stanno migliorando la situazione, senza averla ancora risolta.

In questo significativo e comodo silenzio di Ricci dobbiamo fare due ipotesi. La prima: con Ricci presidente, la Regione proseguirebbe il programma di Acquaroli che, in campagna elettorale, finge di detestare. Ipotesi altamente improbabile. La seconda: l’utilizzo di Luca Ceriscioli come primo attivista nella frenetica campagna elettorale di Ricci – vedi la missione di Fermo per perorare la terza candidatura di Cesetti – non sarebbe conseguenza (come qualcuno dice) di una paradossale Sindrome di Stoccolma ma di altro. Infatti la Sindrome di Stoccolma è un particolare stato psicologico per cui la vittima (Ceriscioli) nutre sentimenti positivi verso il proprio persecutore (Ricci) fino ad arrivare all’innamoramento.

La spiegazione ci sembra un’altra; quella di un inconfessabile – per il momento – progetto del PD di tornare alla politica sanitaria dell’ospedale unico trasformando, mediante ampliamento tecnicamente possibile, l’ospedale di Muraglia realizzato da Acquaroli, Saltamartini e Baldelli con 360 posti letto, in ospedale unico da 600 posti letto. Ciò con ridimensionamento graduale ma costante degli ospedali di Fano, Urbino e Pergola e di tutta la sanità territoriale proprio come voleva Ceriscioli. Ecco spiegato il ripescaggio di Ceriscioli – persona perbene e coerente nei suoi convincimenti – non vittima della Sindrome di Stoccolma, ma assessore regionale giusto per la rivincita dell’ospedale unico a Muraglia. I cittadini della provincia di Pesaro e Urbino sono chiamati a vigilare anche su questa ipotesi che, conoscendo il PD, è pericolosamente realistica”.

Emanuele Petrucci
Coordinatore Provinciale di Base Popolare Pesaro e Urbino

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