Pesaro – “Non stai benissimo di salute”: attacco da FdI. Bernardi: “Così si offendono tutte le persone con fragilità mentale”

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Riccardo Bernardi, consigliere comunale, denuncia pubblicamente l’attacco ricevuto sui  social da Luca Pandolfi, esponente noto di Fratelli d’Italia, più volte candidato alle elezioni  comunali e attualmente eletto nel Consiglio di Quartiere di Villa Fastigi per il centrodestra.  Rispondendo a un post in cui Bernardi segnalava i gravi disagi causati dallo spostamento  dei servizi di salute mentale dalla Cittadella di Muraglia verso strutture a Vallefoglia,  Pandolfi ha commentato: “Mi viene da pensare che non stai proprio benissimo di salute.”  Bernardi definisce le parole «spregevoli e indegne», soprattutto perché rivolte a chi stava  affrontando un tema delicato come la salute mentale e a chi, come lui, ha scelto di  raccontare pubblicamente la propria storia personale per contrastare lo stigma. Bernardi ricorda che lo spostamento dei servizi sta provocando difficoltà concrete a  pazienti, familiari e operatori, costretti a riorganizzare visite, terapie e supporti essenziali.  «La salute mentale è un diritto, non uno strumento polemico» aveva scritto nel post che  ha generato il commento offensivo. 

«Quando un rappresentante politico usa la salute mentale come insulto, non sta  attaccando me» dichiara Bernardi, «ma tutte le persone che vivono disturbi psicologici e  psichiatrici, e tutte le famiglie che affrontano queste difficoltà ogni giorno. Pandolfi ha  scelto di intervenire sotto un post dedicato proprio alla salute mentale e di rivolgersi a me,  che ho scelto la trasparenza sulla mia storia personale: questo rende l’attacco ancora più  grave.»  Bernardi aggiunge: «Se per Fratelli d’Italia è normale usare la salute mentale per  screditare una persona, allora esiste un problema serio non solo di stile istituzionale, ma  di rispetto della dignità umana, anche se sono convinto che anche Fratelli d’Italia saprà  prendere le distanze da queste dichiarazioni infelici e indegne. Io continuerò a parlarne perché la salute mentale non deve essere motivo di vergogna e  perché questa battaglia riguarda l’intera comunità.»

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