Pesaro, i comitati: “Muraglia non è il sito giusto per il nuovo ospedale”

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PESARO – I comitati cittadini “Muraglia Affoga” e “No Ospedale a Muraglia” intervengono nel dibattito sul progetto del nuovo ospedale di Muraglia, tornato in questi giorni al centro dell’attenzione pubblica dopo le dichiarazioni delle Liste Civiche e la replica dell’assessore regionale Francesco Baldelli. I comitati respingono quella che definiscono una “narrazione semplicistica e ideologica” del confronto, ridotto a uno scontro politico tra schieramenti. Secondo i comitati, la scelta del sito per un’opera da circa 204 milioni di euro non può essere affrontata come una contrapposizione tra tifoserie, ma richiede un confronto serio, trasparente e fondato su dati tecnici oggettivi, vista l’incidenza che la decisione avrà per decenni su sanità, mobilità urbana, ambiente e finanze pubbliche. Nel documento inviato ai gruppi consiliari del Comune di Pesaro, alla Regione Marche e agli organi di stampa, i comitati ribadiscono che Muraglia non rappresenterebbe il sito più idoneo, richiamando perizie tecniche della Provincia e dell’Azienda sanitaria che in passato avevano indicato alternative come Villa Fastiggi o Case Bruciate. Valutazioni che, a loro avviso, dovrebbero essere aggiornate e rese pubbliche. Vengono inoltre evidenziate le criticità morfologiche e urbanistiche dell’area di Muraglia, che comporterebbero tempi di realizzazione più lunghi e costi più elevati, legati tra l’altro alla necessità di parcheggi sotterranei in prossimità di una zona classificata a rischio idrogeologico e alla realizzazione di un eliporto in copertura. Scelte che, secondo i comitati, non sarebbero necessarie in siti alternativi. I comitati giudicano “incongruente” l’ipotesi di avviare demolizioni senza un piano viario aggiornato, un cronoprogramma verificabile e il completamento di tutte le valutazioni tecniche e ambientali. Ricordano inoltre che sarebbero già state depositate una denuncia alla Procura della Repubblica con richiesta di sequestro dell’area e una segnalazione alla Corte dei Conti, per presunti rischi di danno erariale. Nel documento vengono rivolte undici domande ai gruppi consiliari e alla Regione, tra cui la richiesta di una verifica indipendente sull’idoneità del sito, chiarimenti sui costi complessivi, sugli impatti ambientali, sulla nuova viabilità annunciata e mai presentata, sulla collocazione dei servizi di salute mentale e sulla valutazione del rischio idrogeologico anche alla luce del cambiamento climatico. La conclusione dei comitati è netta: chiedono di bloccare ogni intervento irreversibile fino a quando non saranno disponibili e pubblici tutti gli elementi tecnici, economici e urbanistici necessari per una scelta consapevole. “La salute pubblica e le risorse dei cittadini – affermano – meritano chiarezza, trasparenza e un’azione amministrativa improntata ai principi costituzionali di efficienza e buon andamento”.

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