Pesaro, Filippetti (Apa). “Turismo, basta parole. Servono fatti”

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PESARO – Il punto di partenza, prima di affrontare ogni altro tema, è: Pesaro è una città turistica? O meglio, Pesaro è una città che vuole turismo? Se parliamo di turismo coinvolgiamo tutte le categorie, dagli albergatori ai ristoratori, dai commercianti ai bagnini e, soprattutto, ci rivolgiamo a chi è chiamato oggi a spendere la tassa di soggiorno. Apa conta più di 40 strutture associate, circa l’80% della rappresentanza degli albergatori è all’interno dell’associazione che, con il nuovo brand Pesaro Welcome, si propone come una DMC (Destination Management Company) a Pesaro, specializzata sia nella gestione di locazioni che nell’offerta di servizi, attività ed esperienze ai clienti.
“Basta parole, servono fatti e scelte importanti”: Marco Filippetti, interviene per un’analisi a 360 gradi dello stato in cui versa il settore turistico a Pesaro. Focus sul turismo, toccando anche tutti gli altri settori dell’accoglienza e non solo direttamente connessi: ospitalità, ristorazione, commercio, artigianato, attività ricreative e culturali. Un chiaro e deciso appello all’amministrazione comunale a cambiare immediatamente marcia quello del Presidente Apa che al contempo avanza proposte puntuali: “Pesaro ha bisogno di una strategia precisa e di scelte radicali, coraggiose, capaci di ridare dignità ad un tessuto urbano e sociale logoro. Bisogna guardare in faccia la realtà, riconoscere gli errori del passato e avere la forza di cambiare rotta attraverso un processo profondo fatto di verità e di partecipazione”. Le priorità: “La tassa di soggiorno deve tornare ad essere gestita dagli imprenditori riuniti in associazione, riteniamo che Apa possa esserne destinataria, partendo anche da una percentuale che si può incrementare nel corso degli anni. Le politiche turistiche saranno stabilite assieme al Comune e alle categorie e verrà concordata ogni strategia turistica prima di mettere a terra qualsiasi spesa. L’obiettivo unico è quello di potenziare l’immagine di Pesaro e provincia, in un viaggio unico capace di attrarre e potenziare il turismo. Riguarderà principalmente la promozione, parallelamente seguiranno eventi che possano incentivare il turismo e decoro urbano che renda la città accogliente e, soprattutto, appetibile”. Questione Auditorium: “Serve la creazione di una rete commerciale per vendere questa potenzialità di Pesaro. Dal commerciale-direttore di grande competenza a tutti gli attori del territorio. L’Auditorium a stretto giro deve diventare un punto di riferimento per tutto il centro Italia. Insieme ad asset fondamentali come Parco del San Bartolo e VitriFrigo Arena, soprattutto se puntiamo ad una reale destagionalizzazione’. Stop all’immobilismo: “Ogni scelta comporta delle conseguenze ma, ad oggi, sono necessarie. Non si tratta di rinnegare un passato o di individuare colpevoli ma di prendere atto che quello che c’è oggi è frutto di scelte sbagliate che non possono più essere replicate. Un mea culpa velato e superato dal pragmatismo”. Necessario un cronoprogramma: “I tempi della promozione, per vedere i primi risultati, possono necessitare di anni, almeno tre. I tempi delle scelte invece devono essere immediati. Va comunicato da subito il cambio di passo e da subito coinvolti assessori, imprenditori e cittadinanza”. Distinguersi da destinazioni e territori limitrofi: “E’ arrivato il momento di staccarsi dal turismo di massa,  rincorso e mai raggiunto, e investire su un turismo di qualità che Pesaro può proporre a differenza di altre località. Una qualità che va comunicata e che non è solo cultura, ma che abbraccia enogastronomia, relax e benessere, entroterra, turismo sportivo e congressuale”.

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