Pesaro celebra Arnaldo Forlani nel centenario della nascita: targa sulla casa natale e intitolazione in Comune

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Nel centenario della nascita, la città ha onorato il suo concittadino Arnaldo Forlani con una doppia cerimonia che ha previsto la scopertura della targa che il Comune ha apposto nella casa natale dell’“uomo di Stato” in via Manzoni 12 e l’intitolazione dell’Ufficio della Presidenza del Consiglio comunale nella sede del Municipio. Ai due momenti, sono seguiti gli interventi nella sala del Consiglio comunale che si sono conclusi con un video con il discorso pronunciato da Forlani durante l’elezione (la seconda) a segretario della DC del 1989.
Andrea Biancani, sindaco di Pesaro: «Questo è un momento di grande significato per la nostra comunità: celebriamo il centenario della nascita di Arnaldo Forlani, pesarese che ha contribuito in modo determinante alla vita politica e istituzionale del nostro Paese. Lo facciamo attraverso due gesti simbolici: l’intitolazione dell’Ufficio della Presidenza del Consiglio comunale e la scopertura della targa sulla sua casa natale in via Manzoni 12. La targa non è soltanto un elemento commemorativo: è un segno che radica nella città la memoria di un percorso umano e politico che da Pesaro ha raggiunto i vertici della Repubblica, riconoscendo in quel luogo l’inizio di una storia che appartiene alla nostra comunità e al Paese. Forlani ha mantenuto vivo per tutta la vita il legame con Pesaro, come testimoniano anche le sue esperienze giovanili, sportive e umane, che restituiscono la misura della sua appartenenza autentica alla nostra realtà. La sua vocazione pubblica maturò nel clima del dopoguerra, in un contesto segnato da valori religiosi solidi e da una forte tensione democratica, in un tempo in cui la politica nasceva nelle parrocchie, nei partiti, nei sindacati e nelle cooperative, configurandosi come servizio: un valore che oggi avvertiamo come necessario. Centrale fu il suo stile istituzionale: moderazione, mediazione e dialogo, tratti distintivi della sua azione pubblica. In un periodo complesso seppe promuovere stabilità e coesione, interpretando con sobrietà ruoli di altissima responsabilità: Presidente e Segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Presidente del Consiglio e più volte Ministro della Repubblica. Voglio ricordare anche il modo in cui concluse la propria esperienza politica: nel 1994 non si ricandidò e affrontò le vicende giudiziarie con riservatezza, senza polemiche, lasciando alla storia la valutazione di quella fase, in coerenza con il suo senso del limite e delle istituzioni. Importanti le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo ha definito “personalità di spicco della vita democratica della Repubblica”, sottolineando la sua sensibilità sociale, l’attenzione ai giovani, il metodo del dialogo politico e il contributo dato alla storia repubblicana. Per Pesaro Forlani rimase sempre un riferimento concreto: si impegnò per il Teatro Rossini, la Fano-Grosseto, il Rossini Opera Festival e per molte realtà culturali e sportive della città. La città di Pesaro, oggi, lo onora con l’intitolazione dell’Ufficio della Presidenza del Consiglio comunale e con la targa sulla casa natale, un segno permanente che affida alla memoria collettiva una storia che ha incrociato profondamente la nostra comunità e l’Italia. Arnaldo Forlani è stato un uomo delle istituzioni e un figlio di questa terra. Con discrezione e determinazione ha attraversato una lunga stagione della Repubblica, lasciando un contributo significativo. La città gli rende omaggio con rispetto, consapevolezza e gratitudine. Alla famiglia va il nostro pensiero più sincero. Grazie al Presidente Forlani per il contributo dato al Paese e per il legame mantenuto con Pesaro».
«Sono felice di vedere tanta partecipazione a questo momento dedicato al centenario della nascita di Arnaldo Forlani – ha detto in apertura Enzo Belloni, presidente del Consiglio comunale -. Un pesarese che ha legato il suo nome alla storia politica e istituzionale del Paese. Ringrazio il senatore Pier Ferdinando Casini per la sua presenza e la famiglia Forlani, con noi dopo la scopertura della targa nella casa natale e per l’intitolazione dell’Ufficio della Presidenza del Consiglio comunale. L’appuntamento di oggi prosegue un percorso avviato nel 2023 con la seduta monotematica del Consiglio e continuato nel 2024 con l’approvazione unanime della mozione che chiedeva di dedicare a Forlani un luogo istituzionale. È un riconoscimento alla sua lunga attività politica: Presidente del Consiglio dei Ministri, più volte Ministro e segretario e presidente nazionale della Democrazia Cristiana. Forlani ha interpretato la vita pubblica con senso delle istituzioni, equilibrio e attenzione al dialogo: uno stile che parla anche al ruolo che siamo chiamati a svolgere oggi, con responsabilità e ascolto. Gli interventi che seguiranno ci aiuteranno a fare memoria del suo impegno».
Dario Andreolli, consigliere e componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale, ha detto: «Ringrazio i presenti per essere qui oggi, in un momento non solo celebrativo ma anche identitario per la nostra città. Porto il saluto dell’Ufficio di Presidenza e dell’intero Consiglio comunale, che su questo tema ha dimostrato unità e consapevolezza. L’intitolazione nasce infatti da una mozione di indirizzo votata all’unanimità: un gesto corale, la scelta di una comunità di custodire la propria memoria, che è la spina dorsale di una città. E tra le nostre radici c’è anche Arnaldo Forlani, figura forte ma poco raccontata. Dopo il Consiglio dedicato a lui nacque l’idea di un lavoro sulla storia della DC a Pesaro, perché è una storia che va raccontata, e approfitto della presenza del senatore Casini per chiedere perché lo sia stata così poco. Troppo poco per un patrimonio politico e umano che ha segnato il Paese e per ricordare figure come Forlani. Oggi rimettiamo insieme i fili di un percorso che parla non solo di un partito, ma di una generazione che ha costruito pezzi fondamentali della Repubblica. Da sedici anni siedo in questo Consiglio e penso sempre a chi è passato qui prima di me, al valore della parola onore e impegno, e alla responsabilità che ne deriva. Anche Forlani ha iniziato qui il suo cammino, che lo ha portato a diventare uomo di Governo e di Stato. Per questo Pesaro lo ricorda in questo luogo: non per nostalgia, ma per gratitudine. E perché sia un insegnamento e un orizzonte: non smarrire il senso delle istituzioni e ricordare che anche da un’aula comunale può iniziare una grande storia per il Paese».
A prendere la parola anche la Prefetto di Pesaro e Urbino Emanuela Saveria Greco: «Il presidente Arnaldo Forlani ha saputo operare in uno scenario complesso con discrezione e lungimiranza, comprendendo le necessità della sua epoca. È stato il fautore non solo del dialogo tra le molteplici correnti della Democrazia Cristiana e tra i partiti, ma anche di un metodo di intesa capace di costruire strategie comuni per affrontare le grandi questioni di politica interna e internazionale. Fu tra i principali sostenitori del cosiddetto pentapartito, che garantì la governabilità del Paese negli anni Ottanta, contribuendo – attraverso una politica improntata al dialogo – al conseguimento di importanti risultati economici e a misure di riduzione delle disuguaglianze sociali. Ho appreso con piacere del riconoscimento che la città ha voluto tributare a Forlani nel centenario della nascita, un omaggio meritato per la sua lunga attività di uomo delle istituzioni e per l’attenzione che ha sempre riservato alla sua terra. Permettetemi di chiudere con un cenno all’uomo Arnaldo Forlani, che racchiudeva in sé molte delle qualità del pesarese doc: riservatezza, diplomazia, caparbietà, concretezza e una sincera passione per lo sport. Caratteristiche che, insieme alle sue doti politiche, ne fanno una figura indimenticabile per la città di Pesaro e per l’Italia intera».
Presente insieme alla famiglia già dal momento della scopertura della targa apposta nella casa natale, il figlio Marco Forlani, a nome della famiglia, ha sottolineato: «Questa è la casa a cui mio padre era più legato: la casa della sua infanzia. Dopo gli anni trascorsi in provincia, a Frontino e a Carpegna, era tornato qui. È il luogo che custodisce i suoi ricordi più profondi e per noi è sempre stato il bene più caro. Per questo una targa nella sua casa natale, proprio nell’anno del suo centenario, è un gesto che ci emoziona e ci riempie di orgoglio. Ci fa piacere perché riconosce tutto ciò che mio padre ha dato alla città, al territorio, alla regione e al Paese. Tra tutti i riconoscimenti ricevuti, questo è sicuramente quello che ci dà più gioia, e siamo certi che sarebbe stato anche quello che lui avrebbe apprezzato di più, proprio perché legato alla casa a cui teneva maggiormente». Al termine dell’intervento, Forlani ha letto alla platea della sala il messaggio della giunta regionale delle Marche firmato dall’assessore Giacomo Bugaro per la cerimonia dedicata a Forlani.
Presente a Pesaro per celebrare la figura di Forlani, come già successo nella seduta monotematica del 2023, il senatore Pier Ferdinando Casini che al momento della scopertura della targa ha rivelato un «mi emoziona vederla qui». Sulla cerimonia ha sottolineato: «mi emoziona vederla qui». «Arnaldo Forlani è stato un uomo che ha saputo mostrare, con l’esempio, che il potere ha dei limiti – ha poi detto il senatore -. Ricordo ancora quando, pensando alle più alte cariche dello Stato, mi disse con il suo stile inconfondibile: “Non si va in Paradiso a dispetto dei santi. Se non è il momento, si riprova con qualcun altro”. Era il suo modo per far capire che le ambizioni personali non possono prevalere sul senso dello Stato. E forse, se avessimo insistito di più, avrebbe potuto diventare Presidente della Repubblica. Ma ciò che rimane davvero scritto nella sua storia è il suo rapporto con il potere. Un rapporto opposto alla caricatura che talvolta si fa della Democrazia Cristiana, partito che ebbe grandi responsabilità di governo ma che non ha mai vissuto il potere come un fine, bensì come un servizio. Forlani è stato un maestro, un amico, e l’espressione più alta di quel potere discreto della DC: un potere che rispettava gli altri, che cercava le intese, che considerava il dialogo e la mediazione elementi fondamentali per far crescere la democrazia in Italia. Oggi abbiamo scoperto la targa nella sua casa natale insieme al sindaco. E credo sinceramente che Arnaldo Forlani sarebbe contento di questo ricordo sobrio, fatto con stile, in punta di piedi, senza clamori. È il modo più autentico per onorare la sua figura e il suo esempio».

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