PESARO – Sull’annunciato aumento del Canone Unico, le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato ribadiscono la loro contrarietà ad un ritocco delle tariffe. Anzitutto per il metodo. La decisione di innalzare Il Canone Unico non ha avuto alcun momento di concertazione e di confronto tra i rappresentanti delle categorie e l’amministrazione stessa se non ora, dopo le proteste di commercianti e artigiani. In secondo luogo, perché in un momento così delicato e difficile per la vita delle imprese, alle prese con continui rincari (energia, materie prime, merci), un aumento del 17,5% del Canone (che secondo calcoli porterà nelle casse comunali oltre 200 mila euro), non è assolutamente sostenibile. Nel tardivo confronto con l’Amministrazione comunale, e in particolare con l’assessore Riccardo Pozzi (che comunque ringraziamo), Confcommercio, Confesercenti, CNA e Confartigianato hanno chiesto in prima istanza un ravvedimento sulla decisione e dunque un annullamento. In seconda ed ultima istanza – in mancanza di alternative (vedi una sensibile riduzione al ribasso rispetto al 17,5%), almeno la possibilità di “spalmare” l’aumento annunciato dall’Amministrazione comunale su tre anni (5,8% all’anno). Ribadendo ancora una volta la netta contrarietà ad un aumento del Canone Unico in questo momento particolarmente difficile per le imprese, riaffermiamo la nostra disponibilità ad eventuali ulteriori incontri con l’Amministrazione comunale.
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