FANO – “L’inaugurazione della nuova sede della Link Campus University a Palazzo Marcolini non è certo casuale a pochi giorni dalle elezioni regionali. La scena di ieri, con la presenza esclusiva di esponenti della Lega, è emblematica: nessun rappresentante di altri partiti o istituzioni regionali è stato registrato dalla stampa. D’altra parte, il gruppo Polidori – proprietario della Link – è stato più volte al centro delle cronache ed è noto per i rapporti privilegiati con la Lega fin dalla campagna elettorale del 2022.
Il Partito Democratico di Fano non mette in discussione il valore dell’istruzione universitaria, ma denuncia una serie di gravi criticità di merito e di metodo. Prima fra tutte la mancanza di trasparenza: la concessione di uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico è avvenuta con trattative opache, emerse solo grazie all’intervento dell’opposizione in Consiglio comunale.
Restano poi i dubbi sui lavori di adeguamento. Qualche giorno fa, insieme agli altri gruppi di opposizione, abbiamo presentato un’interrogazione: com’è possibile che fino a poco tempo fa la Provincia dichiarasse parzialmente inagibile un piano di Palazzo Marcolini e che oggi, con il passaggio al privato, quelle criticità sembrino sparite? Quali interventi di consolidamento e messa in sicurezza sono stati realmente eseguiti? E chi controllerà il rispetto delle norme, a partire dai Vigili del Fuoco? Non vorremmo trovarci di fronte a una inaugurazione di facciata, utile solo a offrire visibilità a un partito in piena campagna elettorale.
C’è però un tema ancora più ampio: la scelta del centrodestra di favorire progressivamente il privato a scapito del pubblico, tanto nell’università quanto nella sanità. I numeri lo confermano: per l’anno accademico 2025/2026 i posti in Medicina e Chirurgia crescono del 13,7% nelle università private, contro il 12,1% in quelle pubbliche. Alla Link, in particolare, si passa da 320 a 800 posti (+60%), distribuiti in sei sedi ancora “in fase di accreditamento” secondo il decreto ministeriale di agosto. A Fano, i posti effettivi al test di ammissione sono 80.
Ed è qui che emerge la disparità. All’università pubblica, in base alla riforma Bernini, chiunque può iniziare Medicina pagando rette proporzionate al reddito, ma deve poi superare una selezione nazionale dopo i primi esami. Alla Link di Fano, invece, basta un test locale per entrare, ma la retta è di circa 20.000 euro l’anno. È questo il modello che la destra propone per le Marche?
Nonostante proclami e accuse ai governi precedenti, la Giunta Acquaroli ha sostenuto senza esitazioni l’apertura di nuovi corsi privati, ignorando il parere contrario di rettori e rappresentanti degli studenti. Nel frattempo i corsi di formazione dei medici di base e le scuole di specializzazione, anche quelle più necessarie, continuano a registrare posti vacanti.
Questa vicenda dimostra che la privatizzazione non è più “strisciante”: corre ormai a briglie sciolte. Dopo la sanità, anche l’università diventa terreno di sperimentazione politica ed elettorale.
Il Partito Democratico di Fano chiede trasparenza, equità e rispetto del bene pubblico. Non è accettabile che decisioni di questa portata vengano usate come strumenti di consenso a pochi giorni dal voto. Lo dimostra anche la recente visita del Ministro Valditara, sempre della Lega, che ha annunciato 700.000 euro a un solo istituto fanese, non per lavori strutturali, ma per la formazione didattica. Un modo di agire che crea divisioni anche tra le scuole e nuove disparità tra gli studenti.
Il futuro della formazione e della sanità nelle Marche non può essere piegato alla propaganda: servono scelte serie, trasparenti e condivise, capaci di rafforzare il sistema pubblico e garantire pari opportunità a tutti”.
Partito Democratico Fano