Nell’ultima settimana di novembre le classi della Scuola Primaria di Apsella, Montelabbate e Osteria Nuova hanno incontrato nuovamente la sezione Zero Waste Pesaro di Marche a rifiuti zero. Avevamo chiesto ai bambini di seconda e terza di andare a visitare un bosco o un altro luogo naturale indisturbato ed osservare. Ci hanno raccontato di aver visto tracce di volpe e di cinghiale: gli animali selvatici li attraggono molto, ma hanno anche riscontrato l’aria profumata, fresca, pulita, la terra scura e morbida. Così abbiamo chiesto loro come fosse la terra nei campi coltivati: bianca, hanno risposto. Gli abbiamo spiegato che è chiara perché è povera di nutrienti, pallida come un bambino malato, perché troppo sfruttata. Un rimedio c’è, l’abbiamo scoperto leggendo Frankie e il bello dei rifiuti, storia di un lombrico che scopre di essere importante perché nutrendosi di avanzi di frutta e di verdura nella compostiera contribuisce a creare nuova sostanza organica, terreno areato, fertile, ricco. Anche noi possiamo fare come Frankie ha detto Sara; vero, abbiamo risposto, e scorrendo l’albo abbiamo ricostruito la ricetta ed i vantaggi di fare il compostaggio a casa. Poi abbiamo riportato tutte queste informazioni in due cartelloni insieme ai bellissimi disegni dei bambini, il lombrico Frankie aveva proprio liberato la loro fantasia.
Gli alunni delle classi quarta e quinta della scuola Primaria di Montelabbate si erano impegnati a realizzare un oggetto utile a partire da materiale di scarto: questa azione viene denominata upcycling perché fa salire di livello lo scarto, lo fa tornare utile. I bambini ci hanno mostrato con entusiasmo dei capolavori di fantasia, creatività e abilità manuale: sottobicchieri da dei tappi di sughero, portamonete da un brick del latte, una barca a vela ed una macchina fotografica giocattolo da pezzi di cartone. La cosa ancor più bella è che hanno creato lavorando a gruppetti e con la collaborazione dei genitori. Leonardo addirittura si era inventato un secondo compito: lui ed un compagno, insieme alle loro madri, hanno raccolto e classificato tutti i rifiuti che hanno trovato a terra durante una passeggiata. Anche questi bambini hanno conosciuto Frankie e se ne sono innamorati, le maestre pure, perché era vivo, un burattino, realizzato, ovviamente, con materiale di recupero. Avevamo con noi anche del compost maturo, osservandolo i bambini hanno notato una cimice, piccoli vermicelli, una larva, era la prova che il compost è pieno di vita, è un habitat. Per questo hanno voluto aggiungere tra i vantaggi di fare il compost, che è una casa per gli insetti e fare il compost è un aiuto per il nostro futuro. Ad Osteria Nuova abbiamo parlato soprattutto di RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che sono stati al centro della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Ne abbiamo estratti diversi da un sacco nero e li abbiamo osservati: di che materiali sono costituiti? Quanti ne abbiamo a casa? Quanti sono funzionanti e quanti invece sono ammucchiati in uno scatolone. Ma soprattutto: quanto costa a livello ambientale e sociale produrli, che danni arrecano all’ambiente e quindi all’uomo se non sono smaltiti correttamente?
La partecipazione e l’interesse sono stati accesi da un video girato in Congo, in un’area dove si estrae il coltan (https://www.youtube.com/watch?v=WCFKWgu4u1g). Al termine abbiamo chiesto ai bambini cosa vi ha colpito? Hanno risposto: tutto e non mi sta bene che i bambini devono lavorare, per sollecitare speranza e azione abbiamo raccontato la storia della ricercatrice britannica Jane Goodall, che mentre studiava i primati in Congo ha avuto modo di scoprire quali violenze e ingiustizie e povertà si perpetrano in quel bellissimo paese per fornire materie prime al nord del mondo. Goodall ha avviato alcuni orfanotrofi e dei circuiti per la raccolta e il recupero di risorse da telefonini e tablet, cosi da ridurne l’estrazione (https://www.janegoodall.it/index.php/azione/cellulari/punti-raccolta/). Cosa possiamo fare noi? hanno chiesto i bambini. Prima cosa è tenere con cura gli oggetti elettronici che abbiamo, ripararli fino a che è possibile, senza invaghirci dei nuovi modelli, poi non smontarli, e se sono irreparabili portarli ad un centro di raccolta oppure ad un Repair Cafè dove potremo osservare un esperto che smonta e ripara il nostro apparecchio per poi poterlo fare anche noi. Un grazie di cuore alle maestre delle classi dell’Istituto Comprensivo di Montelabbate perché si sono molto interessate ai temi trattati, desiderose di svilupparli ulteriormente in classe avviando una compostiera o aprendo un centro di raccolta per il Jane Goodall Institute.













